Nel 1956 il giovane Colin Clark si fa assumere come terzo aiuto regista del grande Laurence Olivier. Il set è quello de 'Il Principe e la Ballerina' che vede come protagonisti lo stesso Olivier e Marilyn Monroe. La convivenza sul set è tutto tranne che semplice. Clark assiste a tutto e si ritrova coinvolto in prima persona quando accompagna Marilyn in una piccola fuga tra la campagna inglese.
Il film segue due storie, lo scontro fra il rigido modo di Laurence Olivier con l'hollywoodiana e luminosa presenza di Marilyn Monroe e dei suoi assistenti di dubbia moralità e utilità, soprattutto Paula Strasberg, fautrice del Metodo, davvero poco amato da Olivier. A causa delle insicurezze di Marilyn e dei suoi continui ritardi, sul set si crea un'atmosfera tesa, soprattutto con Olivier. In tutto questo a peggiorare la situazione ci si mette anche una crisi con il neo marito Arthur Miller. A questo punto Colin Clark, e qui c'è la seconda parte della storia, fino a quel momento solo spettatore, viene "scelto" da Marilyn come unico amico. Marilyn durante la loro fuga si rilassa, scaccia la tensione e le paure, mentre Clark si innamora di lei (guarda un po', come tutto il mondo!).
Fare un film biografico su Marilyn Monroe è impossibile, una icona immortale come lei non si può racchiudere in un film, qualsiasi tentativo risulterebbe riduttivo. Si parla di un personaggio molto complesso, e di quella che probabilmente è stata, è e sarà sempre la più grande star mai apparsa sulla Terra, pochissimi raggiungono o si avvicinano al suo livello. Come si fa quindi a raccontarla? Non si può.
Chi ha fatto il film ha quindi pensato bene di non affrontare il tema direttamente ma di raccontare Marilyn attraverso vie parallele, in questo caso attraverso i diari di Colin Clark. Scelta più che giusta. 'Marilyn' non è un film drammatico, i toni e il ritmo sono quelli della commedia anche se non mancano momenti di malinconia. Dopotutto si parla di Marilyn, la malinconia era parte di lei.
Ottimo il cast. Protagonista Eddie Redmayne, a lui la parte del giovane Colin Clark. Ruoli minori sono stati affidati ad Emma Watson, una costumista, Dominc Cooper è Milton Greene, poi Julia Ormond nei panni della mitica Vivien Leigh, e Judy Dench in quelli della grande attrice inglese Sybil Thorndike, l'unica che cercava di capire Marilyn. Bella la prova di Kenneth Branagh come Laurence Olivier, perfetto. Ovviamente tutti gli occhi erano puntati su Michelle Williams che aveva il compito più difficile, interpretare Marilyn Monroe! Prova superata brillantemente, la sua non è una imitazione ed era facile caderci, si vede che l'ha studiata per bene, i movimenti, le espressioni, la voce (da vedere in lingua originale). Veramente brava, nonostante la diversità fisica in alcuni momenti ha aderito talmente tanto al personaggio che nel suo sguardo si riesce a vedere un po' di Marilyn. Meritata la nomination all'Oscar e meritato il Golden Globe vinto.
Da fan della Monroe, temevo moltissimo questo film e sono felice di poter dire che non mi ha deluso. Certo, non rivela niente di nuovo su Marilyn, si toccano tutti gli argomenti più famosi: la sua fragilità, i problemi sul set, l'instabilità nella vita privata, i tranquillanti, gli aborti, in alcuni punti sono state inserite sue frasi celebri. Alla fine ho trovato grande rispetto nel modo in cui Marilyn è stata rappresentata, e questa era la cosa più importante. Stessa cosa per la figura di Olivier, non si indaga troppo su di lui, sembrava essere sul viale del tramonto e il suo matrimonio con Vivien Leigh non era in un momento facile ma tutto viene solo accennato, anche per lui c'è molto rispetto. Il film non è superficiale ma mantiene una rispettosa distanza.
'Marilyn' è un film da vedere, possibilmente in lingua originale. Ssi parla di fatti veri, a quanto si sa tutto quello che si racconta è successo davvero. E poi magari è il caso di recuperare 'Il Principe e la Ballerina' in cui Marilyn regala un'ottima interpretazione rubando la scena ad un grande come Laurence Olivier.
Il film segue due storie, lo scontro fra il rigido modo di Laurence Olivier con l'hollywoodiana e luminosa presenza di Marilyn Monroe e dei suoi assistenti di dubbia moralità e utilità, soprattutto Paula Strasberg, fautrice del Metodo, davvero poco amato da Olivier. A causa delle insicurezze di Marilyn e dei suoi continui ritardi, sul set si crea un'atmosfera tesa, soprattutto con Olivier. In tutto questo a peggiorare la situazione ci si mette anche una crisi con il neo marito Arthur Miller. A questo punto Colin Clark, e qui c'è la seconda parte della storia, fino a quel momento solo spettatore, viene "scelto" da Marilyn come unico amico. Marilyn durante la loro fuga si rilassa, scaccia la tensione e le paure, mentre Clark si innamora di lei (guarda un po', come tutto il mondo!).
Fare un film biografico su Marilyn Monroe è impossibile, una icona immortale come lei non si può racchiudere in un film, qualsiasi tentativo risulterebbe riduttivo. Si parla di un personaggio molto complesso, e di quella che probabilmente è stata, è e sarà sempre la più grande star mai apparsa sulla Terra, pochissimi raggiungono o si avvicinano al suo livello. Come si fa quindi a raccontarla? Non si può.
Chi ha fatto il film ha quindi pensato bene di non affrontare il tema direttamente ma di raccontare Marilyn attraverso vie parallele, in questo caso attraverso i diari di Colin Clark. Scelta più che giusta. 'Marilyn' non è un film drammatico, i toni e il ritmo sono quelli della commedia anche se non mancano momenti di malinconia. Dopotutto si parla di Marilyn, la malinconia era parte di lei.
Ottimo il cast. Protagonista Eddie Redmayne, a lui la parte del giovane Colin Clark. Ruoli minori sono stati affidati ad Emma Watson, una costumista, Dominc Cooper è Milton Greene, poi Julia Ormond nei panni della mitica Vivien Leigh, e Judy Dench in quelli della grande attrice inglese Sybil Thorndike, l'unica che cercava di capire Marilyn. Bella la prova di Kenneth Branagh come Laurence Olivier, perfetto. Ovviamente tutti gli occhi erano puntati su Michelle Williams che aveva il compito più difficile, interpretare Marilyn Monroe! Prova superata brillantemente, la sua non è una imitazione ed era facile caderci, si vede che l'ha studiata per bene, i movimenti, le espressioni, la voce (da vedere in lingua originale). Veramente brava, nonostante la diversità fisica in alcuni momenti ha aderito talmente tanto al personaggio che nel suo sguardo si riesce a vedere un po' di Marilyn. Meritata la nomination all'Oscar e meritato il Golden Globe vinto.
Da fan della Monroe, temevo moltissimo questo film e sono felice di poter dire che non mi ha deluso. Certo, non rivela niente di nuovo su Marilyn, si toccano tutti gli argomenti più famosi: la sua fragilità, i problemi sul set, l'instabilità nella vita privata, i tranquillanti, gli aborti, in alcuni punti sono state inserite sue frasi celebri. Alla fine ho trovato grande rispetto nel modo in cui Marilyn è stata rappresentata, e questa era la cosa più importante. Stessa cosa per la figura di Olivier, non si indaga troppo su di lui, sembrava essere sul viale del tramonto e il suo matrimonio con Vivien Leigh non era in un momento facile ma tutto viene solo accennato, anche per lui c'è molto rispetto. Il film non è superficiale ma mantiene una rispettosa distanza.
'Marilyn' è un film da vedere, possibilmente in lingua originale. Ssi parla di fatti veri, a quanto si sa tutto quello che si racconta è successo davvero. E poi magari è il caso di recuperare 'Il Principe e la Ballerina' in cui Marilyn regala un'ottima interpretazione rubando la scena ad un grande come Laurence Olivier.
Frra