A quanto pare all'interno della
Disney è in pieno svolgimento una "battaglia" importante tra due modi di vedere il Cinema e l'industria cinematografica completamente diversi.
A tenere banco in questi giorni è la "questione
Soul" il nuovo film della
Pixar che fino a pochi giorni fa era stato confermato per una uscita nelle sale ma alla fine è stato deciso che salterà i cinema per approdare direttamente su
Disney+ il
25 dicembre. Una decisione che ha fatto infuriare le catene dei cinema, in profonda crisi a causa della pandemia.
Un problema molto serio che sta mettendo a rischio il futuro delle sale cinematografiche, ma mentre da una parte c'è chi si preoccupa (molti registi importanti, da Nolan a Spielberg a Scorsese, hanno firmato un appello per salvare le sale di tutto il mondo), dall'altra c'è chi pensa solo al profitto cercando di spingere il più possibile verso lo streaming.
E' proprio quello che sta succedendo all'interno della Disney. L'azionista Dan Loeb, capo dell’hedge fund Third Point, ha sfruttato la pandemia per acquisire a prezzo ribassato molte azioni della Disney diventando così un azionista di rilievo, tanto da decidere di scrivere al CEO Bob Chapek per convincerlo a dimenticarsi delle sale e far uscire tutti i prossimi film direttamente su Disney+ per riuscire a battere il numero di iscritti di Netflix.
Ecco alcuni passaggi della lettera.
"La buona notizia sul fronte Disney contro Netflix è che non siamo in una posizione simile a Yahoo contro Google, dove Yahoo non era in grado di raggiungere il rivale. Visto il rapporto che ha la Disney con il pubblico, grazie alla Marvel, Star Wars e alla Pixar, è possibile fare leva su di essi per aumentare gli iscritti.
Netflix ha un’enorme base di iscritti, e questo permette loro di reinvestire in una gran quantità di contenuto ottenendo ancora più iscritti. La Disney non è ancora arrivata a quel punto, ma deve arrivarci il prima possibile. Senza una massa critica di iscritti rimarrà sempre in svantaggio.
Mi sembra di capire che i dirigenti della vecchia guardia non vogliono toccare i grandi blockbuster, motivo per cui hanno annunciato che Black Widow e altri film sono stati rinviati al 2021. Non penso che si rendano conto il valore che possono generare spostandosi su un modello a sottoscrizioni, adottato da chiunque, da Microsoft ad Amazon.
[...]
Non sto dicendo che i cinema spariranno da un giorno all’altro, ma verranno utilizzati di meno per la distribuzione. Penso che il mondo stia andando verso la distribuzione digitale.
[...]
Le mie sono critiche costruttive, ma voglio essere chiaro sulla direzione che pensiamo Disney debba prendere."
In parole povere: usiamo la passione dei fan della Marvel, di Star Wars, della Pixar ecc, per costringerli ad iscriversi a Disney+. Un ragionamento da uomo d'affari che guarda solo al profitto e non da amante del Cinema e dei film.
Dan Loeb sta quindi sfidando quella che lui definisce "vecchia guardia", cioè gli azionisti che continuano a pensare al Cinema per il grande schermo, a credere nell'importanza della sala cinematografica e che hanno preferito rimandare le uscite di molti film, tra cui Black Widow, invece di spostarli online.
Le idee di Loeb non sembrano trovare d'accordo nemmeno chi i film li fa materialmente.
Ieri
Soul ha aperto la 15a
Festa del Cinema di Roma, e a presentare la pellicola è stato il regista
Pete Docter (in collegamento streaming), che ha anche ricevuto il premio alla carriera, e durante la conferenza stampa ha accennato alla questione, poche parole, senza entrare nello specifico, ma che fanno capire come i registi continuino a lavorare e a sperare nel grande schermo.
Alla domanda "vedremo mai 'Soul' sul grande schermo", Pete Docter ha risposto così: "Dipende dalla pandemia, vogliamo essere sicuri che le persone siano a loro agio mentre vedono il film, e ci piace pensare che su Disney+ il film sarà visto da moltissime persone. Naturalmente abbiamo lavorato per il grande schermo, può essere che più avanti ci sia una distribuzione cinematografica, rimanete sintonizzati".
Nel nostro piccolo, ci schieriamo senza alcun dubbio al fianco delle sale cinematografiche. I servizi streaming sono un grande strumento per avvicinare la gente ai film, e durante il periodo del lockdown sono stati di grande aiuto, ma l'esperienza della sala è tutta un'altra cosa. Speriamo che la"vecchia guardia" della Disney riesca a tenere il punto.