giovedì 22 marzo 2018

David di Donatello 2018 - miglio film Ammore e Malavita. Ecco tutti i vincitori.

Con una cerimonia in diretta su Rai Uno, sono stati assegnati ieri sera i David di Donatello 2018, gli "Oscar" del Cinema italiano, che quest'anno ha consegnato anche tre David speciali a dei grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale, cioè Stefania Sandrelli, Diane Keaton e il grandissimo Steven Spielberg.

Il film più premiato è stato Ammore e Malavita dei Manetti bros, che ha ottenuto cinque David, tra cui il più importante, quello come miglior film.

Il David per la migliore regia è andato a Jonas Carpignano per A Ciambra. Il premio come migliore regista esordiente, che ha avuto l'onore di essere premiato da Steven Spielberg, è andato a Donato Carrisi per La Ragazza nella Nebbia.

Jasmine Trinca (Fortunata) e un commosso Renato Carpentieri (La Tenerezza) hanno vinto il David come migliore attrice e attore protagonista. I premi come non protagonisti sono andati a Claudia Gerini (Ammore e Malavita) e Giuliano Montaldo (Tutto quello che vuoi).

Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli ha ricevuto 4 David. Due per Napoli Velata di Ferzan Ozpetek e il film d'animazione Gatta Cenerentola.
Nelle sezioni dei film stranieri sono stati premiati The Square e Dunkirk.

La serata si è aperta con un divertente e realistico monologo di Paola Cortellesi, a cui poi si sono unite Jasmine Trinca, Giovanna Mezzogiorno, Valeria Golino, Claudia Gerini e Isabella Ragonese, che hanno introdotto il tema del manifesto di Dissenso Comune, la lettera firmata da più di 120 attrici e lavoratrici dello spettacolo per dire basta alle molestie e chiedere maggiore uguaglianza nel lavoro.

Ecco tutti i premi.

Miglior film
Ammore e malavita, regia di Manetti Bros.

Miglior regista
Jonas Carpignano - A Ciambra

Miglior regista esordiente
Donato Carrisi - La ragazza nella nebbia

Migliore sceneggiatura originale
Nico, 1988

Migliore sceneggiatura adattata
Sicilian Ghost Story

Miglior produttore
Gatta Cenerentola

Migliore attrice protagonista
Jasmine Trinca - Fortunata

Miglior attore protagonista
Renato Carpentieri - La tenerezza

Migliore attrice non protagonista
Claudia Gerini - Ammore e malavita

Miglior attore non protagonista
Giuliano Montaldo - Tutto quello che vuoi

Migliore fotografia
Napoli velata

Miglior musicista
Ammore e malavita

Migliore canzone originale
Bang bang - Ammore e malavita

Miglior scenografia
Napoli velata

Miglior costumista
Ammore e malavita

Miglior truccatore
Nico, 1988

Miglior acconciatore
Nico, 1988

Miglior montatore
A Ciambra

Miglior suono
Nico, 1988

Migliori effetti digitali
Gatta Cenerentola

Miglior documentario di lungometraggio
La lucida follia di Marco Ferreri

Miglior cortometraggio
Bismillah

Miglior film dell'Unione Europea
The Square, regia di Ruben Östlund

Miglior film straniero
Dunkirk, regia di Christopher Nolan

Premio David giovani
Tutto quello che vuoi, regia di Francesco Bruni

David speciale
Stefania Sandrelli 
Steven Spielberg 
Diane Keaton

mercoledì 21 marzo 2018

Tomb Raider - la recensione

La predatrice di tombe più famosa del mondo torna sul grande schermo dopo due adattamenti discretamente discutibili.
Questa volta il volto dell'avventuriera Lara Croft è quello del premio Oscar Alicia Vikander, intraprendente e spericolata eroina femminile di Tomb Raider, pellicola firmata dal regista norvegese Roar Uthaug (The Wave).

La nuova avventura di Lara questa volta prende spunto dagli ultimi capitoli videoludici della saga targata Square Enix, avventure più "terrene" rispetto ai titoli precedenti e adattabili sul grande schermo in maniera più efficace.

Dietro al lungometraggio si nota un lavoro di trasposizione piuttosto fedele e meticoloso, ed anche forse un po' troppo cauto riguardo i temi trattati. La vena soprannaturale tipica di Tomb Raider viene meno in favore della "realisticità" complessiva, punto che purtroppo appiattisce la resa finale. Alicia Vicander è assolutamente perfetta (rispetto alla Angelina Jolie dei due adattamenti precedenti). Si è calata nel personaggio con mente e corpo, e solo lei effettivamente riesce a tenere in piedi il progetto. Non manca l'action: spettacolari fughe rocambolesche contornate da citazioni ai videogame e un reparto scenografico/fotografico di eccellente qualità.

Tuttavia non si percepisce molto la passione nel progetto (se non solo nella Vikander) e il risultato finale lascia lo spettatore quasi del tutto indifferente, anche se comunque sicuramente non annoiato.

Piatto ma gradevole, Tomb Raider potrebbe essere una giusta rampa di lancio per un possibile franchise.

martedì 20 marzo 2018

Rachel - la recensione

Tratto dal romanzo Mia cugina Rachele della scrittrice inglese Daphne Du Maurier, è la storia di Philip, gentiluomo della Cornovaglia di primo 1800, orfano e cresciuto dal cugino Ambrose. di vent'anni maggiore e che considera più un padre, che dopo la morte di quest'ultimo cerca vendetta contro Rachel, la vedova di Ambrose, donna misteriosa e affascinante, innamorandosene invece follemente.


Proprio il personaggio di Rachel è l'aspetto che spicca maggiormente in questo film, interpretato molto bene da Rachel Weisz: in bilico fra ambiguità e innocenza, donna dalle molte sfaccettature e dal carattere indipendente, riesce perfettamente ad affascinare lo spettatore allo stesso modo in cui strega l'ingenuo Philip (Sam Claflin che non spicca per carisma ma incarna abbastanza bene il carattere molle del suo personaggio), e l'ambiguità resta intatta fino alla fine grazie anche a un uso interessante delle ombre e delle luci nelle inquadrature del regista Roger Michell. Qualche rammarico per la presenza sprecata del nostro Pierfrancesco Favino, che rimane intrappolato in un personaggio rappresentato come un insieme di stereotipi che invece poteva contribuire molto al delinearsi di Rachel e del suo mistero.


Da un punto di vista formale non c'è davvero nulla da appuntare: sono meravigliose le selvagge scogliere della Cornovaglia, è cupa e inquietante, quasi gotica la casa in cui si svolge la vicenda, sono perfetti (come sempre accade nelle opere inglesi) i costumi e gli ambienti di inizio '800. 
Dove il film pecca è nel riuscire a creare un'emozione che vada al di là della suggestione iniziale, nell'esplorare maggiormente il personaggio di Rachel e il suo irretire, involontariamente o no, il protagonista. Pecca nel coinvolgimento più profondo dello spettatore che, passata una prima fase in cui la curiosità è prevalente, potrebbe iniziare anche ad annoiarsi.

Più curato nella forma che nella sostanza, Rachel una visione la merita sicuramente, ma altrettanto sicuramente non rimarrà impresso a lungo nella mente degli spettatori o nella memoria cinematografica.


sabato 17 marzo 2018

Westworld - nuove immagini dalla seconda stagione

La HBO ha diffuso 11 nuove immagini tratte dalla seconda attesissima stagione di Westworld.

Nelle foto ritroviamo i protagonisti della prima stagione, Evan Rachel Wood, Thandie Newton, Jeffrey Wright, Ed Harris, Rodrigo Santoro, Tessa Thompson, Simon Quarterman, Talulah Riley, Luke Hemsworth, James Marsden, più alcune new entry, Betty Gabriel, Fares Fares, e Gustaf Skarsgård (Floki in Vikings).

Lo show sarà trasmesso dal 22 aprile (il 23 in Italia, dal 30 in versione doppiata, su Sky Atlantic).












martedì 13 marzo 2018

Annientamento - la recensione

Dopo Ex-Machina, Alex Garland torna con un nuovo sci-fi, Annientamento, tratto dall'omonimo romanzo di Jeff VanderMeer, primo libro della trilogia dell'"Area X".

In una zona degli Stati Uniti qualcosa di misterioso sta crescendo e si sta espandendo, un nuovo ecosistema delimitato da un bagliore, tenuto sotto stretta sorveglianza dal Governo che per il momento non può far altro che osservare senza capire. Diverse spedizioni sono state inviate all'interno di questa zona, nessuna ha fatto ritorno. Un gruppo di scienziate, tutte donne volontarie, decide di avventurarsi per cercare di arrivare al faro, il punto da cui si è scatenato tutto. Ognuna entra con motivazioni diverse, tutte consapevoli che si tratta di una missione suicida. Lena, biologa con un passato militare, entra per cercare di capire cos'è successo a suo marito, che ha attraversato il "bagliore" un anno prima.

Seconda prova da regista per Alex Garland che dopo il notevolissimo Ex Machina decide di affrontare un tema diverso ma non troppo lontano dal suo primo film. Nel precedente il regista metteva a confronto l'uomo con un essere artificiale, in questo film invece il confronto è con qualcosa di molto organico, molto vivo e soprattutto nuovo e incomprensibile. Il mondo dietro al "bagliore" è inesplorato e in continuo mutamento, genera incroci, a volte belli, a volta spaventosi, difficili da comprendere per la mente umana, impensabili in natura ma che inspiegabilmente lì dentro accadono, e come cambia quel mondo, cambiano anche le cinque donne che, volontariamente e consapevolmente, decidono di entrare. Le cinque donne al centro del film sono Jennifer Jason Leigh, Gina Rodriguez, Tessa Thompson, Tuva Novotny, e una bravissima Natalie Portman.

In Annientamento è facile trovare echi di altri film appartenenti a un certo tipo di fantascienza, da Alien di Scott al più recente Arrival di Villeneuve. E' un film atipico per il genere, non enfatizza, non strizza l'occhio allo spettatore, ha un andamento lento che non cambia mai, un ritmo rallentato che si adatta perfettamente al luogo in cui la storia si svolge, un mondo nuovo, inquietante e sospeso da attraversare lentamente, con rispetto e anche con paura. Ci sono delle venature horror ma anche in questo caso non si tratta di vero e proprio horror ma di una sottile e crescente inquietudine che lentamente si insinua nella mente dello spettatore.
All'aspetto più profondo della storia, Garland affianca un lavoro tecnico eccellente. Il film è visivamente spettacolare, molto curato tecnicamente, ci regala un mondo nuovo e affascinante, costantemente sospeso tra paradiso e incubo. Il regista non abusa mai degli effetti speciali, usati solo quando necessari. Ottima la colonna sonora, accompagna senza mai essere invadente, si rende davvero protagonista solo nel finale.

Annientamento è un ottimo film di fantascienza a cui non manca nulla, è scritto in modo intelligente, ha una storia profonda, dei personaggi interessanti, delle belle interpretazioni, una protagonista di grande sensibilità che riesce a trasmettere la giusta emozione allo spettatore, e visivamente è davvero spettacolare.
Il film è uscito in qualche sala solo negli USA e solo per pochi giorni, poi è arrivato subito online su Netflix. Una decisione che può essere spiegata solo con la paura della Paramount di non incassare abbastanza, una decisione "anti-Cinema" che priva noi poveri spettatori di uno spettacolo visivo che avrebbe assolutamente meritato il grande schermo.

martedì 6 marzo 2018

Natalie Portman glam rock sul set di 'Vox Lux'

Grande curiosità intorno al film Vox Lux, musical diretto dall'attore Brady Corbet (visto in Funny Games), che vede protagonista una Natalie Portman in versione rock star.

Vox Lux racconta l'ascesa di Celeste, una ragazza che partirà dalle ceneri di una tragedia nazionale fino a diventare una cantante di grande successo. Il film inizierà il suo racconto nel 1999 e coprirà un arco di tempo di 14 anni.

La protagonista originale del film doveva essere Rooney Mara, che poi ha abbandonato il progetto ed è stata sostituita dal premio Oscar Natalie Portman.
Nel cast anche Jude Law, Jennifer Jason Leigh e la giovane Raffey Cassidy. Le canzoni originali del film saranno scritte da Sia.

Nelle nuove immagini dal set possiamo ammirare una Portman decisamente badass vestita da rock star, e poi in una inedita versione glam rock, con tanto di frezza bianca da una parte.











(Photos by James Devaney/GC Images)

lunedì 5 marzo 2018

Oscar 2018 - trionfa 'The Shape of Water'. Ecco tutti i vincitori.

Si sono tenuti nella notte i 90esimi Academy Awards. La serata, presentata ancora una volta da Jimmy Kimmel, è stata meno spumeggiante degli altri anni, più sobria e (incredibilmente) anche più rapida grazie all'introduzione di un tempo massimo per i ringraziamenti, su cui Kimmel ha scherzato molto durante la serata promettendo una moto d'acqua in premio al più veloce. Tra le note più positive, sicuramente i mix video che hanno ricordato questi 90 anni di film e interpretazioni, belli ed emozionanti.

Nelle ultime settimane sembrava che le carte si fossero rimescolate e invece, come da pronostico, a vincere è stato The Shape of Water di Guillermo del Toro, che si è portato a casa anche il premio per la migliore regia. In tutto il film ha vinto 4 premi risultando il più premiato della serata.

Pronostici rispettati anche per i quattro attori, sono stati premiati quelli che in questa stagione dei premi hanno vinto praticamente tutto. Finalmente Gary Oldman (L'ora più Buia) ha vinto il suo Oscar come migliore attore, quello per migliore attrice è andato ovviamente Frances McDormand (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri), protagonista del discorso più trascinante della serata. I migliori attori non protagonisti sono stati Allison Janney (I, Tonya) e Sam Rockwell (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri). Tutti e quattro sono Oscar più che meritati.

Un po' di gloria anche per l'Italia, con Chiamami col tuo Nome che si è portato a casa l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, andato al veterano James Ivory, da oggi il più anziano mai premiato. Piccola sorpresa, ma non più di tanto, l'Oscar per la migliore sceneggiatura originale a Get Out.
Non solo del Toro, il Messico è stato grande protagonista della serata anche grazie al miglior film d'animazione, che è andato - manco a dirlo - a Coco della Disney/Pixar, che si è preso anche il premio per la migliore canzone. In sud America anche l'Oscar per il miglior film, andato al cileno Una Donna Fantastica.
Fra i premi tecnici hanno trovato gloria Dunkirk e anche Blade Runner 2049.

La protesta dei movimenti Time's Up e #MeToo c'è stata ma in modo più lieve rispetto ai Golden Globe e i BAFTA. Jimmy Kimmel ne ha parlato apertamente nel monologo d'apertura, molte attrici ne hanno parlato dal palco, ma i momenti più significativi sono stati due: il discorso di ringraziamento di Frances McDormand che ha invitato tutte le donne nominate ad alzarsi in piedi (la prima a rispondere è stata Meryl Streep) per condividere quel momento di gloria insieme a lei, e poi la presenza sul palco di Ashley Judd, Annabella Sciorra e Salma Hayek, tre delle grandi accusatrici di Harvey Weinstein, insieme per dire basta alle molestie e alla disparità di trattamento.
C'è stato anche un momento storico in questa edizione, Daniela Vega, protagonista del premiato Una Donna Fantastica, è stata la prima transgender a presentare un premio sul palco degli Oscar.

Ecco l'elenco dei vincitori della serata.

Miglior Film
La Forma dell’Acqua

Miglior Regia
Guillermo del Toro, La Forma dell’Acqua

Miglior Attore Protagonista
Gary Oldman, L’ora più buia

Miglior Attrice Protagonista
Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior Attore non Protagonista
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior Attrice non Protagonista
Allison Janney, I, Tonya

Miglior Sceneggiatura Originale
Scappa – Get Out

Miglior Sceneggiatura non Originale
Chiamami col tuo nome

Miglior Film Straniero
Una donna fantastica

Miglior film d’Animazione
Coco

Miglior Fotografia
Blade Runner 2049

Miglior Scenografia
La Forma dell’Acqua

Miglior Montaggio
Dunkirk

Miglior Colonna Sonora
La Forma dell’Acqua

Miglior Canzone
"Remember Me", Coco

Migliori Effetti Visivi
Blade Runner 2049

Miglior Sonoro
Dunkirk

Miglior Montaggio Sonoro
Dunkirk

Migliori Costumi
Il Filo Nascosto

Miglior Trucco e Acconciatura
L’ora più buia

Miglior Documentario
Icarus

Miglior Cortometraggio Documenatrio
Heaven is a Traffic Jam On The 405

Miglior Cortometraggio
The Silent Child

Miglior Cortometraggio Animato
Dear Basketball

venerdì 2 marzo 2018

Frame Awards 2018 - Blade Runner 2049 è il miglior film. Ecco tutti i vincitori.

Si sono chiuse le votazioni dei Frame Awards 2018, votati dal pubblico e che prendevano i considerazione i film usciti in Italia dal 1 gennaio 2017 al 31 gennaio 2017.

In totale controtendenza rispetto a parte della critica, agli incassi, e alla stagione dei premi ancora in corso (che si chiuderò domenica 4 con gli Oscar), il film più votato è stato Blade Runner 2049, che ha trionfato in tre categorie.
Il film di Denis Villeneuve è stato eletto miglior film dell'anno, ha vinto anche nella categoria migliore sceneggiatura originale, mentre Ryan Gosling è stato votato come migliore attore protagonista.

Miglior regista Christopher Nolan per Dunkirk, per lo stesso film è stato votato anche Tom Hardy come migliore attore non protagonista.
Come agli Oscar 2017, Emma Stone (La La Land) e Viola Davis (Fences - Barrere) sono state scelete come migliore attrice protagonista e migliore attrice non protagonista.

Molto apprezzato anche Assassinio sull'Orient Express, che ha trionfato in due categorie, tra cui miglior cast. Miglior film d'animazione Coco della Disney/Pixar.

Ecco tutti i vincitori.

Miglior film - Blade Runner 2049

Migliore regia - Christopher Nolan, 'Dunkirk'

Migliore attrice protagonista - Emma Stone, 'La La Land'

Migliore attore protagonista - Ryan Gosling, 'Blade Runner 2049'

Migliore attrice non protagonista - Viola Davis, 'Fences - Barriere'

Migliore attore non protagonista - Tom Hardy, 'Dunkirk'

Miglior cast - Assassinio sull'Orient Express

Migliore sceneggiatura originale - Blade Runner 2049

Migliore sceneggiatura non originale - Assassinio sull'Orient Express

Migliori effetti speciali - War for the Planet of the Apes

Migliore colonna sonora - La La Land

Migliore film d'animazione - Coco

Migliore serie tv - Peaky Blinders (4a stagione)

Migliore locandina - It

Miglior trailer - Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Il Filo Nascosto - la recensione

Dopo le atmosfere al neon di Vizio di Forma, Paul Thomas Anderson ritorna a un tipo di cinema più compassato e raffinato, e soprattutto ritorna a lavorare con Daniel Day Lewis, dopo i fasti de Il Petroliere, per quella che sembrerebbe essere la performance finale del grande attore inglese.

All'interno di una casa in stile georgiano (protagonista del film quanto e forse più dei personaggi) lo stilista Reynolds Woodcock vive come intrappolato all'interno delle sue manie, della sua ricerca della perfezione a tutti i costi e di un rapporto ambiguo con sua sorella. La conoscenza di Alma (Vicky Krieps), cameriera che ben presto diventa la sua musa, sembra scuoterlo, apparentemente o forse nel profondo, e i due instaurano una relazione morbosa e malsana.


Con una regia simmetrica e raffinata, molto Kubrickiana, Anderson costruisce il ritratto di due personalità, Reynolds e Alma, in un certo senso complementari ma ugualmente disturbate, una storia d'amore che si muove sul filo sottile del ricatto psicologico da entrambe le parti.
Daniel Day Lewis è straordinario, si perde completamente in questo personaggio sgradevole, perfezionista, ma che racchiude una serie di traumi e debolezze infantili che emergono prepotentemente in alcuni momenti del film. E' innegabile che gran parte del fascino de Il Filo Nascosto è racchiuso nel personaggio di Reynolds, proprio grazie all'interpretazione magistrale di un attore che può essere definito senza timore il miglior attore vivente e uno dei più grandi di sempre. Sperare che ci ripensi a proposito del suo ritiro dalle scene dopo averlo visto in questa splendida forma viene naturale.

Sicuramente Il Filo Nascosto non è un film facile, il ritmo è compassato, lento, per alcuni potrebbe risultare noioso e forse solo uno sfoggio di splendidi abiti (i costumi meravigliosi di Mark Bridges), ma in realtà tutto è al servizio dell'introspezione psicologica dei personaggi, soprattutto in vista del finale che è la summa di quanto detto nelle due ore precedenti, e una visione delle figure femminili e dei rapporti che può avere più interpretazioni ma che innegabilmente lascia il segno, tanto che è impossibile non ritornare sul film e in particolare sul finale anche dopo molti giorni.


Con un'eleganza e una raffinatezza fuori dal comune, Paul Thomas Anderson racconta una storia che è allo stesso tempo una storia d'amore e un duello di ossessioni fra due personalità morbose, una storia di rivalsa e affermazione, ma anche una storia di come la ricerca costante di perfezione artistica possa portare a sprofondare sempre di più in se stessi. 
Con un Daniel Day Lewis che, se mai ce ne fosse bisogno, dimostra la sua incontrovertibile grandezza interpretativa.

giovedì 1 marzo 2018

Westworld - da EW, 20 nuove foto della seconda stagione

Tra gli eventi più attesi dell'anno c'è, senza alcun dubbio, la seconda stagione di Westworld, la serie tv ideata da Jonathan Nolan e prodotta dalla HBO.

La seconda stagione andrà in onda dal 22 aprile (in Italia sarà trasmessa da Sky Atlantic dal 23 dello stesso mese), intanto EW ha postato 19 nuove intriganti immagini, in cui vediamo anche alcuni personaggi con un nuovo look.