martedì 13 marzo 2018

Annientamento - la recensione

Dopo Ex-Machina, Alex Garland torna con un nuovo sci-fi, Annientamento, tratto dall'omonimo romanzo di Jeff VanderMeer, primo libro della trilogia dell'"Area X".

In una zona degli Stati Uniti qualcosa di misterioso sta crescendo e si sta espandendo, un nuovo ecosistema delimitato da un bagliore, tenuto sotto stretta sorveglianza dal Governo che per il momento non può far altro che osservare senza capire. Diverse spedizioni sono state inviate all'interno di questa zona, nessuna ha fatto ritorno. Un gruppo di scienziate, tutte donne volontarie, decide di avventurarsi per cercare di arrivare al faro, il punto da cui si è scatenato tutto. Ognuna entra con motivazioni diverse, tutte consapevoli che si tratta di una missione suicida. Lena, biologa con un passato militare, entra per cercare di capire cos'è successo a suo marito, che ha attraversato il "bagliore" un anno prima.

Seconda prova da regista per Alex Garland che dopo il notevolissimo Ex Machina decide di affrontare un tema diverso ma non troppo lontano dal suo primo film. Nel precedente il regista metteva a confronto l'uomo con un essere artificiale, in questo film invece il confronto è con qualcosa di molto organico, molto vivo e soprattutto nuovo e incomprensibile. Il mondo dietro al "bagliore" è inesplorato e in continuo mutamento, genera incroci, a volte belli, a volta spaventosi, difficili da comprendere per la mente umana, impensabili in natura ma che inspiegabilmente lì dentro accadono, e come cambia quel mondo, cambiano anche le cinque donne che, volontariamente e consapevolmente, decidono di entrare. Le cinque donne al centro del film sono Jennifer Jason Leigh, Gina Rodriguez, Tessa Thompson, Tuva Novotny, e una bravissima Natalie Portman.

In Annientamento è facile trovare echi di altri film appartenenti a un certo tipo di fantascienza, da Alien di Scott al più recente Arrival di Villeneuve. E' un film atipico per il genere, non enfatizza, non strizza l'occhio allo spettatore, ha un andamento lento che non cambia mai, un ritmo rallentato che si adatta perfettamente al luogo in cui la storia si svolge, un mondo nuovo, inquietante e sospeso da attraversare lentamente, con rispetto e anche con paura. Ci sono delle venature horror ma anche in questo caso non si tratta di vero e proprio horror ma di una sottile e crescente inquietudine che lentamente si insinua nella mente dello spettatore.
All'aspetto più profondo della storia, Garland affianca un lavoro tecnico eccellente. Il film è visivamente spettacolare, molto curato tecnicamente, ci regala un mondo nuovo e affascinante, costantemente sospeso tra paradiso e incubo. Il regista non abusa mai degli effetti speciali, usati solo quando necessari. Ottima la colonna sonora, accompagna senza mai essere invadente, si rende davvero protagonista solo nel finale.

Annientamento è un ottimo film di fantascienza a cui non manca nulla, è scritto in modo intelligente, ha una storia profonda, dei personaggi interessanti, delle belle interpretazioni, una protagonista di grande sensibilità che riesce a trasmettere la giusta emozione allo spettatore, e visivamente è davvero spettacolare.
Il film è uscito in qualche sala solo negli USA e solo per pochi giorni, poi è arrivato subito online su Netflix. Una decisione che può essere spiegata solo con la paura della Paramount di non incassare abbastanza, una decisione "anti-Cinema" che priva noi poveri spettatori di uno spettacolo visivo che avrebbe assolutamente meritato il grande schermo.

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