martedì 19 aprile 2022

Animali Fantastici: I Segreti di Silente - la recensione

La saga magica che vede protagonista il magizoologo Newt Scamander, e la sua eterogenea cricca, arriva al terzo capitolo con I Segreti di Silente.

Anni ’20. Incaricato da Silente (Jude Law), Newt (Eddie Redmayne) si lancia alla ricerca del Qilin, una creatura mitologica in grado di leggere l’anima delle persone per scovarne la purezza di cuore. Ma, oltre all’intrepido Tassorosso, qualcun altro è sulle tracce dell’indifeso animale. Accecato sempre più dalla bramosia di potere ed intenzionato a prendere il controllo totale del mondo magico, Grindelwald (Mads Mikkelsen, accuratamente scelto in sostituzione di Johnny Depp) continua senza sosta a reclutare sostenitori, raccogliendo consensi in tutta Europa, sino a riversare la sua ombra oscura sulle elezioni che vedono Liu e Santos, il candidato cinese e la candidata brasiliana, fronteggiarsi per il ruolo di Presidente dell’Associazione Internazionale dei Maghi. Al fianco di Grindelwald, oltre ai fedeli seguaci, il sempre più dubbioso e iracondo Creadence (Ezra Miller), la cui forza si fa sempre più distruttiva, e Queenie (Alison Sudol) passata "al Lato Oscuro" accecata dal desiderio di un amore libero con Jacob (Dan Fogler). Per sventare il sanguinoso piano del potente mago oscuro, Newt cercherà quindi la cooperazione di suo fratello Theseus (l’affascinante Callum Turner), del fratellastro dell’ormai defunta Lita Lestrange, Yusuf Kama (William Nadylam), dell’ormai migliore amico Jacob, e di una nuova conoscenza, Eulalie Hicks (la spumeggiante Jessica Williams), insegnante di incantesimi alla Scuola di Magia di Ilvermorny.
Dire di più di questa trama intrecciata sarebbe controproducente per la visione, la storia del terzo film è lo snodo decisivo per tirare le somme di una tela magica intrisa di passioni.

La magia, così come i bambini dell'inizio degli anni 2000 l’hanno conosciuta, si macchia dei colori di un’avvincente spy story, che fatica un po' a spingersi verso la risoluzione, forse poco supportata dal ritmo che avrebbe potuto essere più incalzante, da un montaggio confusionario, e una regia nella media, che non lascia molto il segno. Buona la colonna sonora, assolutamente in linea con gli altri capitoli magici, compresi quelli di Harry Potter, che troverà consenso anche tra i fan più nostalgici. Indiscusso punto di forza del film sono gli effetti speciali, che lo rendono ancora più godibile sul grande schermo.
Impossibile criticare il cast, selezionato con cura e diretto molto bene. Su tutti spiccano il protagonista Eddie Redmayne, che con grande sensibilità aggiunge ancora più dettagli al suo Newt Scamander, rendendolo di una tenerezza disarmante, e l'ottima new entry Mads Mikkelsen, che con la sua interpretazione scarna e spietata, risulta assolutamente convincente.

Animali Fantastici: I Segreti di Silente, con le sue novità, a partire dal nuovo volto del villain, dà una decisiva e positiva sterzata alla saga per indirizzarlo verso il suo penultimo capitolo.

Francesca Matteucci

giovedì 14 aprile 2022

The Northman - la recensione

Con soli due film all'attivo, Robert Eggers si è già imposto sulla scena come uno dei registi più interessanti degli ultimi anni. Dopo l'horror atipico di The Witch e l'incursione nelle atmosfere claustrofobiche e inquietanti del gotico espressionista in The Lighhouse, ecco che Eggers cambia ancora una volta ambientazione e si spinge nell'epica vichinga, con un film che già dalle premesse è più accessibile al grande pubblico rispetto ai precedenti, e forse per questo più ambizioso, anche perché Eggers non cede mai alla tentazione di rinunciare al suo modo peculiare di fare Cinema.

Il principe Amleth (Alexander Skarsgard) figlio del re Aurvandil (Ethan Hawke), assiste impotente alla morte di suo padre per mano dello zio Fjölnir (Claes Bang) che ne usurpa il trono e rapisce la regina Gudrùn (Nicole Kidman) per farne sua moglie. Il giovane Amleth fugge per salvarsi la vita, ma da quel momento la sua intera vita sarà votata alla vendetta. Anni dopo, torna nella sua terra natia, accompagnato anche dalla giovane Olga (Anya Taylor-Joy) incontrata durante il viaggio, per compiere il suo destino, vendicare suo padre e salvare sua madre.


Come avvenuto per tutti i suoi film precedenti, anche il The Northman abbondano le citazioni artistiche, in particolare i rimandi letterari. Il primo e più evidente è senza dubbio quello all'Amleto shakesperiano, non solo perché il protagonista ne condivide il nome, e in un certo senso il desiderio di vendetta, ma anche a un livello più profondo, il rapporto con il padre, e soprattutto con la madre, ha molti punti in comune con la tragedia inglese.

L'altro grande punto di riferimento letterario riscontrabile nel film è senza dubbio il Beowulf, il poema medievale sull'eroe che uccide il drago. Il nome Beowulf vuol dire letteralmente "lupo delle api", un modo poetico per riferirsi all'orso, mentre Amleth, il protagonista della pellicola, viene chiamato proprio orso-lupo, perché facente parte dei guerrieri Berserkr. Questi erano una casta guerriera vichinga che scendevano in battaglia invasati dallo spirito di Odino e che entravano in una sorta di trance ed estasi, una vera e propria metamorfosi nel loro animale spirituale. Anche Amleth assume spesso questa doppia natura, umana e animalesca, incarnando lo spirito tanto del lupo, richiamo primordiale al padre, che all'orso, simbolo di forza e ferocia. Alexander Skarsgard subisce quindi una vera e propria trasformazione anche fisica, perdendosi nel ruolo e lavorando anche sul corpo e la postura, dove il selvaggio prende il sopravvento sulla ragione e la violenza esplode in tutta la sua ferocia.


Come avvenuto anche in The Witch e in The Lighthouse, reale e soprannaturale si fondono in un mix di suggestioni, misticismo, rimandi mitologici e folkloristici. 

Una storia tutto sommato lineare, quella di un figlio che vuole vendicare suo padre, ma che grazie alla regia di Eggers diventa qualcosa di più. Le lunghe riprese a camera singola, l'uso della luce naturale, i primissimi piani sui volti dei personaggi, rendono le scene di battaglia quasi surreali, come se non si stesse assistendo a un racconto storico ma a una storia, il racconto epico di un bardo in cui gli dei esistono, Odino compare sul campo di battaglia per indicarci la via e il guerriero viene posseduto dallo spirito dell'animale diventando un tutt'uno con esso. Ogni colpo inferto, ogni emozione provata, ogni espressione del cast, è cruda e viscerale, la musica stessa sembra venire da dentro la pancia dello spettatore. 

Non solo Alexander Skarsgard dà una performance brutale e selvaggia, ma anche gli altri attori coinvolti sono perfetti e non si riesce a immaginare nessun altro in quei ruoli.


Da un lato The Northman è un film più accessibile al grande pubblico rispetto ai precedenti di Eggers, perché la storia che racconta è una storia universale e perché la narrazione è meno contorta e visionaria, dall'altro però, per molti aspetti, questo è un film più completo e compatto, che va dritto al punto delle emozioni che vuole trasmettere ma allo stesso tempo non ha paura di osare e di usare il simbolismo a cui Eggers ci ha abituati.

Festival di Cannes 2022 - presentati i titoli della selezione ufficiale

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del programma ufficiale del Festival di Cannes 2022 (17-28 maggio), che dopo due anni difficili, sembra più che deciso a tornare al livello di "Cinema e glamour" del passato.

Thierry Frémaux
, delegato generale del Festival di Cannes, ha presentato l'elenco dei film che vedremo sulla Croisette. Molti dei titoli erano stati già anticipati dalla stampa nei giorni scorsi, il festival stesso aveva già annunciato due grandi anteprime, Elvis di Buzz Luhrmann, con Tom Hanks, e Top Gun: Maverick con Tom Cruise, non manca però qualche sorpresa.
Confermato che in Concorso ci sarà David Cronenberg con il suo nuovo film Crimes of the Future, che si preannuncia piuttosto disturbante, ci sarà Armageddon Time di James Gray, con un cast stellare che vede Anne Hathaway, Oscar Isaac, Cate Blanchett, Anthony Hopkins e Robert De Niro, e anche il nuovo film di Park Chan-Wook.

Un solo film italiano in Concorso, si tratta di Nostalgia di Mario Martone, ma c'è anche Valeria Bruni Tedeschi, con il suo nuovo film da regista, Les Amandiers. Fuori Concorso, nella sezione Cannes Premiere, sarà presentato Effetto Notte, serie sul rapimento e l'omicidio di Aldo Moro diretta da Marco Bellocchio.

Fuori Concorso sarà presentato Three Thousand Years of Longing, nuovo film di George Miller, con Tilda Swinton e Idris Elba.
Ad aprire il festival sarà Comme Z di Michel Hazanvicius, "zombie comedy", remake del giapponese Zombie contro Zombie, che vede Roman Duris e Berenice Bejo protagonisti.

Vedremo se la lista dei film rimarrà questa o se nei prossimi giorni si aggiungerà qualche titolo. Intanto, ecco i film annunciati oggi.

CONCORSO
The Almond Tree, di Valeria Bruni Tedeschi (France)
Armageddon Time, di James Gray (U.S.)
Boy From Heaven, di Tarik Saleh (Sweden)
Broker, di Kore-eda Hirokazu (Japan)
Brother and Sister OR Frère et Sœur, di Arnaud Desplechin (France)
Close, di Lucas Dhont (Belgium)
Crimes of the Future, di David Cronenberg (Canada)
Decision to Leave, di Park Chan-Wook (S. Korea)
Eo OR Hi-Han, di Jerzy Skolimowski (Poland)
Holy Spider, di Ali Abbasi (Iran)
Leila’s Brothers, di Saeed Roustaee (Iran)
Nostalgia, di Mario Martone (Italy)
RMN, di Cristian Mungiu (Romania)
Showing Up, di Kelly Reichardt (U.S.)
Stars at Noon, di Claire Denis (France)
Tchaïkovski’s Wife, di Kirill Serebrennikov (Russia)
Tori and Lokita, di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne (Belgium)
Triangle of Sadness, di Ruben Östlund (Sweden)

UN CERTAIN REGARD
All the People I’ll Never Be OR Retour à Séoul, di Davy Chou (Cambodia)
Beast, di Riley Keough e Gina Gammell (U.S.)
Burning Days, di Emin Alper (Turkey)
Butterfly Vision, di Maksim Nakonechnyi (Ukraine)
Corsage, di Marie Kruetzer (Austria)
Domingo and the Mist, di Ariel Escalante Meza (Costa Rica)
Joyland, di Saim Sadiq (Pakistan)
Metronom, di Alexandru Belc (Romania)
Plan 75, di Hayakawa Chie (Japan)
Rodeo, di Lola Quivoron (France)
Sick of Myself, di Kristoffer Borgli
The Silent Twins, di Agnieszka Smocynska (Poland)
The Stranger, di Thomas M. Wright
Volada Land, di Hlynur Pálmason (Iceland)
The Worst OR Les Pires, di Lise Akora e Romane Gueret (France)

FUORI CONCORSO
Elvis, di Baz Luhrmann (U.S.-Australia)
Final Cut OR Z (Comme Z), di Michel Hazanvicius (France) — FILM D'APERTURA
Mascarade, di Nicolas Bedos (France)
November, di Cédric Jimenez (France)
Three Thousand Years of Longing, di George Miller (Australia)
Top Gun: Maverick, di Joseph Kosinski (U.S.)

PROIEZIONI DI MEZZANOTTE
Fumer Fait Tousser, di Quentin Dupieux (France)
Hunt, di Lee Jung-Jae (S. Korea)
Moonage Daydream, di Brett Morgen (U.S.)

PROIEZIONI SPECIALI
All That Breathes, di Shaunak Sen (India)
The Natural History of Destruction, di Sergei Loznitsa (Ukraine)
Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind, di Ethan Coen (U.S.)

CANNES PREMIERE
Dodo, di Panos H. Koutras (Greece)
Irma Vep, di Olivier Assayas (France)
Nightfall (Effetto Notte), di Marco Bellocchio (Italy)
Nos Frangins, di Rachid Bouchareb (France)

lunedì 4 aprile 2022

David di Donatello 2022 - le nomination

Sono state annunciate questa mattina le nomination ai David di Donatello 2022, che saranno consegnati il 3 maggio in una cerimonia di premiazione che si terrà negli studi di Cinecittà e sarà trasmessa in diretta da Rai Uno. A condurre saranno Carlo Conti e Drusilla Foer.

Sono stati presi in considerazione i film usciti dal 1 marzo 2021 al 28 febbraio 2022

Ad ottenere il maggior numero di nomination sono stati È Stata la Mano di Dio di Paolo Sorrentino e Freaks Out di Gabriele Mainetti, entrambi con 16 candidature. Qui Rido Io di Mario Martone ne ha ottenute 14, mentre sono 11 per Ariaferma, di Leonardo Di Costanzo, e Diabolik, dei Manetti Bros. Bene anche il documentario Ennio, di Giuseppe Tornatore, che ha ottenuto 6 nomination tra cui quella per il miglior film.

Ecco tutte le nomination.

MIGLIOR FILM
Ariaferma
È Stata la Mano di Dio
Ennio
Freaks out
Qui Rido Io 

MIGLIOR REGIA
Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
Leonardo Di Costanzo (Ariaferma)
Gabriele Mainetti (Freaks Out)
Giuseppe Tornatore (Ennio)
Mario Martone (Qui rido io)

MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Gianluca Jodice (Il Cattivo Poeta)
Maura Delpero (Maternal)
Francesco Costabile (Una Femmina)
Alessio Rigo De Righi-Matteo Zoppis (Re Granchio)
Laura Samani (Piccolo Corpo)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Swami Rotolo (A Chiara)
Miriam Leone (Diabolik)
Aurora Giovinazzo (Freaks Out)
Rosa Palasciano (Rosa)
Maria Nazionale (Qui Rido Io)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Elio Germano (America Latina)
Silvio Orlando (Ariaferma)
Filippo Scotti (È stata la mano di Dio)
Franz Rogowski (Freaks Out)
Toni Servillo (Qui Rido io)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Luisa Ranieri (È stata la mano di Dio)
Teresa Saponangelo (È stata la mano di Dio)
Susy Del Giudice (I Fratello De Filippo)
Vanessa Scalera (L'Arminuta)
Cristiana Dell'Anna (Qui Rido io)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Fabrizio Ferracane (Ariaferma)
Valerio Mastandrea (Diabolik)
Toni Servillo (È stata la mano di Dio)
Pietro Castellitto (Freaks Out)
Eduardo Scarpetta (Qui rido io)

MIGLIOR PRODUTTORE
A Chiara – Jon Coplon, Paolo Carpignano, Ryan Zacarias, Jonas Carpignano (StayBlack Productions); Rai Cinema
Ariaferma – Carlo Cresto-Dina (Tempesta); Michela PINI (AMKA); Rai Cinema
È stata la mano di Dio – Paolo Sorrentino, Lorenzo Mieli
Freaks Out – Andrea Occhipinti, Stefano Massenzi, Mattia Guerra (Lucky Red); Gabriele Mainetti (Goon Films); Rai Cinema
Qui rido io – Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori (Indigo Film); Rai Cinema

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Mario Martone - Ippolita Di Majo (Qui Rido io)
Nicola Guaglianone - Gabriele Mainetti (Freaks Out)
Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
Jonas Carpignano (A Chiara)
Leonardo Di Costanzo - Bruno oliviero - Valia Santella (Ariaferma)

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Manetti Bros. - Michelangelo La Neve (Diabolik)
Monica Zappelli - Donatella Di Pietrantonio (L'Arminuta)
Massimo Gaudioso - Luca Infascelli - Stefano Mordini (La Scuola attolica)
Filippo Gravino - Guido Iuculano - Claudio Cupellini (La terra dei figli)
Nanni Moretti - Federica Pontremoli - Valia Santella (Tre Piani)
Lirio Abate - Serena Brugnolo - Adriano Chiarelli - Francesco Costabile (Una femmina)

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Atlantide - Yuri Ancarani
Ennio - Giuseppe Tornatore
Futura - Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alba Rohrwacher
Marx può aspettare - Marco Bellocchio
Onde radicali - Gianfranco Pannone

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Belfast di Kenneth Branagh
Don’t Look Up di Adam McKay
Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Dune di Denis Villeneuve
Il Potere del Cane di Jane Campion

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO (già assegnato)
Maestrale – Nico Bonomolo

MIGLIOR FILM STRANIERO
Belfast - Kenneth Branagh
Don’t Look Up - Adam McKay
Drive My Car - Hamaguchi Ryūsuke
Dune - Denis Villeneuve
Il potere del cane - Jane Campion

MIGLIOR SCENOGRAFIA
Ariaferma – Luca Servino
Diabolik – Noemi Marchica
È stata la mano di Dio – Carmine Guarino
Freaks Out – Massimiliano Sturiale
Qui rido io - Giancarlo Muselli, Carlo Rescigno, Laura Casalini, Francesco Fonda

MIGLIOR FOTOGRAFIA
America Latina – Paolo Carnera
Ariaferma – Luca Bigazzi
È stata la mano di Dio – Daria D’Antonio
Freaks Out – Michele D’Attanasio
Qui rido io – Renato Berta

MIGLIOR TRUCCO
Diabolik – Francesca Lodoli
È stata la mano di Dio – Vincenzo Mastrantonio
I fratelli De Filippo – Maurizio Nardi
Freaks Out – Diego Prestopino, Emanuele De Luca, Davide De Luca
Qui rido io – Alessandro D’Anna

MIGLIORI COSTUMI
Diabolik – Ginevra De Carolis
È stata la mano di Dio – Mariano Tufano
I fratelli De Filippo – Maurizio Millenotti
Freaks Out – Mary Montalto
Qui rido io – Ursula Patzak

MIGLIORI ACCONCIATURE
A Chiara – Giuseppina Rotolo
Diabolik – Luca Pompozzi
I fratelli De Filippo – Francesco Pegoretti
Freaks Out – Marco Perna
7 donne e un mistero – Alberta Giuliani

MIGLIOR MONTAGGIO
A Chiara – Affonso Gonçalves
Ariaferma – Carlotta Cristiani
È stata la mano di Dio – Cristiano Travaglioli
Ennio – Massimo Quaglia, Annalisa Schillaci
Qui rido io – Jacopo Quadri

MIGLIOR SUONO
Ariaferma
È stata la mano di Dio
Ennio
Freaks Out
Qui rido io

MIGLIORI EFFETTI VISIVI
A Classic Horror Story
Diabolik
È stata la mano di Dio
Freaks Out
La terra dei figli

MIGLIOR COLONNA SONORA
A Chiara - Dan Romer e Benh Zeitlin
America Latina - Verdena
Ariaferma - Pasquale Scialò
Diabolik - Pivio & Aldo De Scalzi
Freaks Out - Michele Braga e Gabriele Mainetti
I Fratelli De Filippo - Nicola Piovani

MIGLIOR CANZONE
Diabolik – La profondità degli abissi (Manuel Agnelli)
I fratelli De Filippo – Faccio ‘a polka (Nicola Piovani, Dodo Gagliardi)
L’Arminuta – Just You (Giuliano Taviani, Carmelo Travia)
Marilyn ha gli occhi neri – Nei tuoi occhi (Francesca Michielin)
Piccolo corpo – Piccolo corpo (Laura Samani)

DAVID GIOVANI
Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto - Riccardo Milani
Diabolik - Manetti Bros.
È stata la mano di Dio - Paolo Sorrentino
Ennio - Giuseppe Tornatore
Freaks Out - Gabriele Mainetti