sabato 29 dicembre 2018

Il Ritorno di Mary Poppins - la recensione

A 54 anni dall'originale, torna al cinema la tata più famosa della storia, Mary Poppins, in un sequel che è anche un grande omaggio al film del 1964.

E' il 1930, in piena depressione, Michael e Jane Banks sono ormai cresciuti: Jane è una sindacalista single, mentre Michael è un vedovo con tre figli. Michael vive ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi ma rischia di perdere la casa a seguito di un avviso di pignoramento della banca in cui lavora (la stessa del padre). Insomma, tira una brutta aria, per questo, dalle nuvole, appare Mary Poppins, pronta ad occuparsi di nuovo della famiglia Banks.

Fin dall'annuncio, Il Ritorno di Mary Poppins ha scatenato il dibattito tra nostalgici e "possibilisti", e l'uscita del film non ha di certo placato gli animi. Fare paragoni tra i due film è quasi inevitabile, viene spontaneo e il sequel gioca molto con le citazioni, ma è giusto paragonarli? L'originale è una perla inarrivabile, con un cast perfetto, musiche e canzoni che hanno fatto storia, e a suo tempo il film stupì tutti con il mix di film e animazione, attori in carne ed ossa che interagivano con personaggi animati, espedienti che oggi vediamo in centinaia di film. L'effetto stupore quindi era praticamente impossibile per il sequel, perciò si è deciso, giustamente e inevitabilmente, di puntare su altro. Il Ritorno di Mary Poppins ha una storia nuova, più moderna, anche più realistica (la crisi economica), meno "leggera", ma con una struttura che ripercorre, quasi fedelmente, il film originale.

La messa in scena, i costumi, le scenografie sono eccezionali, studiate nei minimi particolari. Il Viale dei Ciliegi di casa Banks è stato ricostruito in un modo talmente perfetto che rivederlo non può che provocare un brivido di emozione nostalgica. Ottima la scelta di rendere Londra più plumbea rispetto al film originale, più cupa, adatta al periodo di crisi economica.
Alla regia Rob Marshall, uno che di musical se ne intende, e infatti i numeri musicali sono spettacolari. Sicuramente a colpire di più, ancora una volta, la parte che vede i protagonisti interagire con l'animazione.
Bella la colonna sonora, riprende sapientemente i temi dell'originale.

Ottimo il cast, che può vantare nomi di alto livello come supporto ai protagonisti: Colin Firth, Julie Walters, Meryl Streep (che dà l'impressione di essersi divertita molto), fino alle piccole ma memorabili partecipazioni di Angela Lansbury e del mitico Dick Van Dyke, che riporta la leggerezza del film originale. Ben Whishaw è un George Banks, caratterialmente tanto simile quanto diverso dal padre. Emily Mortimer, che ha meno spazio del "fratello", è straordinariamente somigliante nelle espressioni alla piccola Jane del film originale. Buona la prova di Lin-Manuel Miranda.
La sfida più ardua però era senza dubbio quella di Emily Blunt. Ci voleva coraggio per accettare un ruolo così iconico e radicato nella memoria della gente, perché nell'immaginario collettivo (degli adulti) Mary Poppins è Julie Andrews. Non era facile, ma Emily Blunt, attrice di straordinario talento (molto sottovalutata fino ad oggi), è riuscita a superare la prova brillantemente. In modo molto intelligente, l'attrice non ha minimamente copiato la Mary Poppins di Julie Andrews, l'ha fatta sua, e la interpreta con grande naturalezza, restando fedele allo spirito del personaggio e riuscendo anche a regalare delle lievi sfumature nostalgiche. Probabilmente avrebbe meritato anche più spazio di quello che ha, avremmo voluto più Emily Blun/Mary Poppins. Per apprezzare a pieno la sua performance (come quelle degli altri) bisogna vedere il film in lingua originale, perché Emily Blunt non solo recita benissimo, ha presenza scenica, e balla alla grande, ma sa anche cantare molto bene, e in passato l'ha già dimostrato. Emily Blunt è "praticamente perfetta", come dichiarato dalla stessa Julie Andrews, la migliore scelta possibile per il ruolo.

E' vero, questo sequel non ha la carica fantasiosa del primo, non ha quella leggerezza, si sente la mancanza di un personaggio come Bert o l'autorevolezza di George Banks Senior, non ha canzoni memorabili come "Supercalifragilistichespiralidoso" o "Un poco di zucchero", ma la verità è che paragonandolo all'originale perderà sempre, perciò perché paragonarli? è davvero necessario?
Il Ritorno di Mary Poppins è un film anomalo per il cinema moderno, diverso da quello a cui siamo abituati oggi, soprattutto a cui i più piccoli sono abituati, ed è bellissimo che sia così diverso e "vintage". E' un fantastico e fantasioso viaggio di due ore in cui siamo felici di immergerci. E, diciamolo, noi seguiremmo Mary Poppins ovunque!

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