Nell'ottava giornata del festival, a farla da padrona è il nuovo attesissimo film di Paolo Sorrentino, Youth - La Giovinezza.
Il film può vantare un grande cast internazionale: Michael Caine, protagonista della pellicola, Rachel Weisz, Harvey Keitel, Paul Dano e Jane Fonda.
Sorrentino non è nuovo a Cannes, il regista ha presentato diversi film al festival, ma stavolta ci è arrivato in modo diverso, con l'Oscar sulle spalle, e quindi l'attesa e l'attenzione per il suo ultimo film è praticamente triplicata. Reazioni contrastanti hanno accolto la proiezione stampa, ci sono stati applausi ma anche dei fischi, con una critica che si è divisa in modo abbastanza netto.
Ambientato in un lussuoso albergo sulle Alpi, il film vede come protagonisti Fred (Caine), anziano direttore d'orchestra ormai in pensione, e Mick (Keitel), un regista ancora in attività, due amici quasi ottantenni che trascorrono una vacanza insieme, incuriositi e inteneriti dalla vita frenetica delle altre persone, dagli altri ospiti dell'albergo e dai propri figli. Mick cerca di concludere la sceneggiatura di un film che sente sarà il migliore della sua vita, mentre Fred non ha nessuna intenzione di tornare a dirigere, anche se qualcuno vorrebbe convincerlo a farlo.
Affollatissima la conferenza stampa, con i presenti che hanno riservato un caloroso applauso al cast, la cui interpretazione corale ha messo comunque tutti d'accordo. Su tutti ha spiccato l'ironia british e l'eleganza di Sir Michael Caine, che con leggerezza e qualche perla, ha regalato momenti divertenti.
"Non venivo a Cannes da quando venni per Alfie. Il film vinse un premio, io no, quindi non sono mai tornato", ha raccontato Caine, autore di un'ottima prova che, chi lo sa, potrebbe portare a un premio, "Questa volta amo così tanto il film che se vinco o no conta poco. Tutto il cast fantastico che meriterebbe un premio". L'attore si è detto entusiasta del film, dei suoi colleghi e del suo ruolo. "Lo accompagnerò dappertutto. C'e' un cast magnifico, tutti noi insieme meriteremmo un premio", ha continuato Caine, "E' impossibile fare questo mestiere senza cercare di sopravvivere e far sopravvivere gli altri, così si costruisce un film. Sono da sempre fan di Sorrentino, agli Oscar, come membro dell’Academy, votai per 'La Grande Bellezza', e quando dalla mia agente è arrivata la proposta per questo film, addirittura da protagonista, non ho avuto dubbi. La lavorazione è stata bella". Visto il tema del film, all'attore è stato chiesto del rapporto con la vecchiaia, come uomo e come attore. "Alla mia età l'alternativa rispetto a interpretare dei vecchi è interpretare dei morti", ha risposto subito Michael Caine, mostrando ancora grande umorismo, per poi continuare, "Restare vivo è una situazione estremamente pericolosa, cerco di farlo e di fare in modo che lo facciano anche gli altri. Per me recitare è questo. Ho mostrato il mio corpo, di un uomo di 82 anni. Un modo per dire ai giovani: fate poco i fichi che finirete così. Poi anche perché è l’unico corpo che ho. Considerando l'alternativa mi sta benissimo. Poi oggi sono benvoluto dai giovani, che mi fermano e mi chiedono l’autografo. ‘Ehi, non sei il maggiordomo di Batman?’, mi dicono".
Sulla vecchiaia si è espressa anche una splendida Jane Fonda, in grande forma, che nel film interpreta un'aggressiva e sexy attrice. "L'età è una questione di attitudine", ha detto l'attrice, "Se hai passioni nella tua vita resti giovane e vitale nella mente".
Per Rachel Weisz invece è stata essenziale la presenza di Paolo Sorrentino per convincerla a dire sì al film. "I film per me sono assolutamente legati al tocco del regista, che è qualcosa di misterioso", ha detto l'attrice, "Quello di Paolo è inimitabile, è suo al 100%".
Paolo Sorrentino ha poi spiegato l'importanza del film per lui. "È un film sicuramente molto personale, affronta dei temi che mi sono a cuore, ma che interessano me e non certo gli altri", ha dichiarato il regista italiano, "È vero che è la cosa più vicina per me a un film d'amore. Ho pudore e non saprei farlo in maniera tradizionale, allora sublimo attraverso amicizia, memoria, rapporto fra genitori e figli, nel modo più sincero possibile [...] Quando scrivo provo sempre a commuovere e far ridere, se qui ci sono riuscito ne sono contento. È sicuramente un film più diretto e semplice. Ma quando mi siedo e inizio una sceneggiatura le parole chiave per me sono: realistico, commovente e divertente. Riuscirci è tutta un’altra cosa, visto che la comunicazione è la cosa più difficile al mondo".
Sorrentino si è poi lanciato in elogio al suo cast, in particolare verso Michael Caine. "Senza Michael Caine non avrei fatto il film, di questo sono sicuro. Nessuno, specie di quella età, ha contemporaneamente quel carisma, quella classe, quella eleganza immediata", ha detto il regista, "La prima cosa che mi ha detto appena incontrati per la prima volta, è stata: "io per una battuta sono pronto a uccidere". Anche Harvey Keitel è ironico, ma in maniera più sofferta. [...] Quando lavori con dei grandi attori è tutto più facile. Che siano italiani, inglesi o americani poca conta. Li guardavo al monitor e alla fine dicevo: bravi. Mi ha impressionato Caine che il giorno prima dell’inizio delle riprese ha cronometrato la distanza fra la sua stanza e il set per paura di arrivare tardi. Per dare un'idea della sua professionalità... anche perché era Michael Caine ed eravamo tutti pronti ad aspettarlo anche un’ora".
Tra i giornalisti c'è chi ha riproposto il confronto con Fellini, osservazione che viene fatta sia in modo positivo, vedendolo come una specie di "erede", che negativo, nel senso di copiare il grande maestro. Ma a quanto pare Sorrentino non ama molto sentirselo dire. "I paragoni tra i registi italiani di oggi e di ieri sono fuori luogo, quelli della mia generazione hanno una cultura di riferimento completamente diversa", è stata la risposta del regista, un po' infastidito. Infine, una stoccata alla critica italiana da parte di Sorrentino: "Da noi c’è del compiacimento nel parlare male delle nostre cose, qui in Francia è maggiore l’orgoglio, pur essendo pronti a criticare. In Italia se possiamo parlare male ci fa piacere".
Il film sarà nelle sale dal 20 maggio.
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E' stato presentato in Concorso anche il nuovo film del regista cinese Jia Zhang-ke, Mountains may depart, film che ha convinto, ricevendo ottime critiche, in particolare per l'interpretazione della protagonista Zhao Tao, che potrebbe anche puntare al premio come migliore attrice.
mercoledì 20 maggio 2015
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