giovedì 29 agosto 2013

Festival di Venezia 2013 - giorno 1

E' iniziato oggi il 70° Festival di Venezia. Ad aprire le danze il film di Alfonso Cuaron, 'Gravity'.

Protagonisti del film Sandra Bullock e George Clooney, nei panni di due astronauti persi nello spazio. Grandi applausi alla fine della proiezione e in conferenza stampa dove gli attori sono stati accolti da macchine fotografiche e telefonini pronti ad immortalarli.

"Ho scelto di partecipare a questo film per la bellissima sceneggiatura. E poi ha due soli ruoli: uno era già stato assegnato a Sandy - e tra l’altro era quello in cui bisognava rimanere in mutande -, per cui non mi rimaneva molta scelta", ha scherzato Clooney.
Le riprese non sono state affatto facili, a raccontarlo è Sandra Bullock: "Riprese in condizioni estreme, piena di cavi, da sola. Ce la dovevo fare, perché la storia raccontata nel film valeva tanto. Alla fine posso dire di aver vissuto un'esperienza fisica ed emotiva incredibile". E Clooney prende spunto per scherzare ancora: "Abbiamo fatto parecchio yoga per allenare la nostra flessibilità. E ci siamo riusciti! Per Sandra è stato più difficile perché aveva molte più scene da girare. Per questo lei ha avuto un allenatore fin da subito. Io per prepararmi bevevo parecchio". Grande complicità fra i due attori che si fanno da spalla durante le reciproche battute.

Poi più seriamente Clooney racconta le difficoltà sul set dovute anche alla tecnologia utilizzata: "Lavoravamo su una specie di piattaforma luminosa dove bisognava stare attenti a non reagire alle macchine che si muovevano verso di te a gran velocità. Nello spazio ci si muove in maniera incredibilmente lenta, ma nello stesso tempo bisogna comunicare in modo più veloce rispetto alla parlata normale. Quando abbiamo iniziato le prove proprio non ci riusciva; ma dopo poco tempo Sandra ha iniziato a controllare molto di più i movimenti e io ogni volta mi chiedevo: 'Ma come cavolo fa?'. C’è poco da dire: è stata straordinaria". "Tutto merito degli astronauti che ho potuto consultare mentre giravamo il film", risponde la Bullock, "Li chiamavo dal mio cellulare; loro erano sulla base spaziale e stavano ad ascoltare tutte le mie domande bizzarre, dandomi consigli soprattutto sulla fisicità da adottare in determinate situazioni. Mi hanno fatto sentire molto piccola, perché ho capito che chi fa questo mestiere ha una passione straordinaria per la vita di tutti noi".

Immancabile una domanda sull'attualità per George Clooney, sul suo impegno in Darfur e sulla situazione siriana: "Ho comprato una spia in un satellite per controllare il Sudan, sapere e vedere le atrocità che si compiono lì. [...] Mi aspettavo questa domanda [sulla Siria] ...e anche una su Ben Affleck! Ma devo dire che per la Siria non credo di avere una risposta".

'Gravity' uscirà in Italia il 3 ottobre, in 3D.


Sul red carpet, Sandra Bullock e George Clooney non si sono risparmiati, hanno firmato autografi per mezz'ora e scherzato con i fan e i fotografi.

Cerimonia d'apertura caratterizzata dai ritardi, non una cosa nuova a Venezia. Condotta dalla madrina del Festival, Eva Riccobono, durante la cerimonia sono stati presentati i film in Concorso con delle piccole clip. Poi è stata presentata la Giuria del Concorso, composta da Jiang Wen, Martina Gedeck, Virginie Ledoyen, Carrie Fisher, Andrea Arnold, Pablo Larrain, Ryuichi Sakamoto e Renato Berta. Standing ovation per il presidente della Giuria, Bernardo Bertolucci che ha esordito scherzando: "Non sono il Dottor Stranamore", citando il film di Kubrick e riferendosi alla sedia a rotelle elettrica con cui è costretto a muoversi. Il maestro ha parlato poco a causa del ritardo, ha detto solo: "Sappiamo che il cinema non può cambiare il mondo, ma può crearne uno nuovo".

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