Dopo aver raccontato le ore successiva all'assassinio Kennedy dal punto di vista di Jackie Kennedy, il regista Pablo Larrain punta il focus su un'altra donna iconica del novecento e cioè Diana Spencer.
Durante le vacanze di Natale del 1991 insieme alla famiglia reale, Diana si ritrova a fare i conti con l'infelicità della sua vita e a decidere di porre fine al matrimonio con Carlo.
Grazie alla sceneggiatura di Steven Knight e a una regia che si concentra interamente sulla figura della principessa del Galles, Larrain riesce a comunicare con grande efficacia allo spettatore il disagio di Diana, un disagio che diviene quasi claustrofobico mentre la donna, e noi con lei, rimaniamo intrappolati all'interno della proprietà reale, potendo guardare oltre la finestra i campi coltivati che sembrano irraggiungibili. Da questo punto di vista, l'intero film è simile a un incubo e quando alla fine Diana lascia la proprietà, il sospiro di sollievo non è soltanto il suo ma anche il nostro.
Dove il film invece pecca è nella resa della figura stessa di Diana. Per quanto sembra palese fin da subito l'intento di renderla una donna a tutto tondo e quindi di conferire umanità all'icona, a emergere prepotentemente è però una figura idealizzata, la Diana che è emersa negli anni dalle interviste da lei rilasciate e in buona parte dall'idea che ogni spettatore si porta dietro, ovviamente ben lontana da essere un personaggio sfaccettato e veramente profondo. Anche i suoi disturbi alimentari sono affrontati di striscio, con una certa aura patetica che stimola la compassione ma non aiuta il film a fare il salto di qualità che ci si aspetterebbe.
Da questo quadro, unica protagonista, l'interpretazione di Kristen Stewart è allo stesso tempo magistrale e forzata. Magistrale perché la camera è continuamente su di lei e lei riesce a reggerla magnificamente, trasformandosi (anche grazie a un ottimo trucco) in Diana, restituendo quegli sguardi tristi e sognanti per cui è diventata famosa, ma anche i momenti più intimi con i suoi figli. Forzata perché nonostante tutto sembra sempre di assistere a una recita e non ci si dimentica mai che alla fin fine quello che si sta guardando non è reale, al massimo è un ricordo soffuso di affetto della Diana che abbiamo amato e che non c'è più.
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