Dopo un periodo di apparente polemica, torna in Concorso al festival il regista canadese Xavier Dolan, con il suo nuovo film Matthias & Maxime.
Non solo regista ma anche attore protagonista, Dolan torna nel doppio ruolo a sei anni dal suo Tom à la Ferme (2013).
Il film racconta la storia di due grandi amici, Matthias (Gabriel D'Almeida Freitas) e Maxime (Dolan, che recita con una grossa voglia rossa sulla guancia), entrambi accettano di comparire in un cortometraggio diretto da una loro amica e, per esigenze di scena, i due si scambiano un bacio. Le conseguenze di quel bacio dato per gioco saranno inaspettate. Nei due si insinua il dubbio, inizieranno a chiedersi quale sia il loro vero orientamento sessuale, mettendo in pericolo l'amicizia di una vita.
Il senso del film, secondo il regista, è la ricerca del proprio posto nel mondo. "Questo è stato, senza dubbio, il leit motiv dei miei vent'anni, un po' come accade alla maggior parte delle persone", ha dichiarato Xavier Dolan durante la conferenza stampa, "Con il successo, per me è arrivato anche l’isolamento, e fino ai venticinque anni stavo solo la maggior parte del tempo. Poi delle persone straordinarie hanno incrociato il mio cammino, ho lasciato che si avvicinassero e loro mi hanno accolto. Con loro al mio fianco ho avuto la possibilità di riscoprire delle persone con cui essere soprattutto me stesso, prima di essere il regista o lo scrittore. Matthias & Maxime, raccontando un’altra storia, parla di amicizie come queste. Giovani adulti che hanno provenienze e status differenti, e che, arrivati a quel particolare periodo di cambiamenti, si chiedono com'è successo a me? qual è il posto a cui dovrebbero appartenere?".
Matthias & Maxime è un film con dei toni molto diversi di precedenti lavori del regista, più luminoso, più ironico, ed era proprio questa la volontà di Dolan. "Non è un mix delle mie pellicole precedenti", ha detto il regista, "ma l’opportunità di esplorare qualcosa di diverso. Da un punto di vista estetico, è meno dark, con toni meno cupi e colori pastello. Una sorta di transizione per me, che mi porterà ad aprire un nuovo capitolo della mia vita".
Il film ha avuto una buona accoglienza.
Presentato sempre in Concorso, Roubaix, une lumière, nuovo polar diretto da Arnaud Desplechin. Con Lea Seydoux e Roschdy Zem protagonisti.
Il film racconta la storia del commissario Daoud (Roschdy Zem), che la notte di Natale vaga per le strade di Roubaix, cittadina in cui è cresciuto, per cercare di risolvere un caso di omicidio, un'anziana donna uccisa in modo brutale e in cui le uniche sospettate sono due donne, Claude e Marie, alcolizzate, povere e amanti. Ad accompagnare il commissario ci sarà l'ultimo arrivato.
Un ritorno a casa per il regista, nato a Roubaix, che per fare il film si è lasciato ispirare dal libro Delitto e Castigo. "Dopo Les fantômes d'Ismaël, un fuoco d’artificio di finzione, avevo bisogno di deporre le armi davanti agli attori e filmare la mia città natale, Roubaix", ha spiegato Arnaud Desplechin, "Mi sono ricordato di un fatto di cronaca che aveva impressionato me e tante altre persone, l'omicidio di una anziana strangolata da due donne e così ho costruito una storia che usa veri poliziotti e persone del luogo, insieme ad attori professionisti e a una scrittura che deve molto a Delitto e castigo di Dostoevskij, un libro a cui pensavo tutti i giorni".
Il film ha convinto e ha ricevuto ottime recensioni.
giovedì 23 maggio 2019
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