martedì 10 febbraio 2015

[Oscar 2015] Selma: La Strada per la Libertà - la recensione


"Selma: La Strada per la Libertà" è incentrato sugli eventi accaduti per l'appunto nella cittadina di Selma in Alabama nel Marzo 1965, ovvero quando un gruppo di manifestanti guidati dal reverendo Martin Luther King, leader del movimento, organizzarono tre marce per protestare pacificamente contro gli impedimenti opposti ai cittadini afroamericani  nell'esercitare il proprio diritto di voto. Eventi che prendono seguito da quando tra il 1963 e il 1964 il movimento antisegregazionista "Dallas Country Voters League"  iniziò a registrare i cittadini di pelle nera nelle liste elettorali trovando l'accanita resistenza da parte dei sistemi politici americani e moltissimi bianchi. Le marce del '65 infiammarono i 54km del  tragitto statale che va appunto da "Selma" a Montgomery, esse sono ricordate come simbolo della parità dei diritti di voto dei cittadini neri e della campagna di Martin Luther King antisegregazionista.  Una battaglia sulla non violenza ma mai non violenta, basti ricordare la giornata della prima marcia ricordata come "Bloody Sunday" poichè in quel giorno più di 500 attivisti furono caricati e piegati selvaggiamente sotto i colpi di manganello della polizia. Martin Luther King portavoce e leader del movimento dopo due marce bloccate solo con la terza, autorizzata,  riuscì a tagliare il traguardo e a raggiungere l'obbiettivo affinché il diritto di voto, legalmente riconosciuto a tutti i cittadini americani, non fosse più ostacolato da atteggiamenti intimidatori o vessatori nei confronti dei neri negli Stati del sud. Obbiettivo sancito anche dal "Voting Rights Act" promulgato dal  presidente democratico Lyndon B. Johnson.


E' un film importante quello di Ava DuVernay , prima di tutto perchè tratta un episodio di storica importanza per l'America e il mondo intero, e poi  perchè offre un dipinto nuovo e a 360 gradi su una delle personalità più influenti  del passato americano. Martin Luther King vive all'interno del film non solo negli intensi discorsi rivolti alla folla, di cui tutti conoscono i veri filmati in bianco e nero, ma ci viene mostrato anche in un'inedita sfera privata e nel rapporto coniugale con sua moglie Coretta.


"Selma - La Strada per la Libertà" non punta il dito contro nessuno, è consapevole del razzismo ancora permeato tutt'oggi nella mentalità dei più, ma non è un film rabbioso, non denuncia, al contrario è positivo e ottimista grazie ai risultati e i trionfi ottenuti nel corso della storia, di cui quello raccontato è uno dei più importanti.
 "Selma"porta avanti in modo pacifico il suo discorso sulla non violenza e sulla uguaglianza razziale con la stessa convinzione, la stessa umanità  e lo stesso rigore etico del suo leder.  Interpretato da un grandioso David Oyelowo, che in lingua originale trasferisce sullo schermo tutto il carisma del personaggio, soprattutto davanti ai microfoni, dove si accende in un crescendo di magniloquenza oratoria a dir poco ammaliante. 
Il tutto è stato possibile anche grazie ai restanti membri del solido cast: Tom Wilkinson nel ruolo del presidente Johnson e Tim Roth in quello del governatore dell’Alabama GeorgeWallace, la bravissima Carmen Ejogo nel difficile ruolo della moglie di King e una toccante Oprah Winfrey, la quale ha creduto nel progetto tanto da essere presente anche in veste di produttrice assieme a Brad Pitt.

Lo stile della regista afroamericana 42 enne (miglior regista al Sundance Film Festival del 2012 per "Middle of Nowhere"è a tratti documentaristico e storiografico ma anche intimo nel raccontare il percorso travagliato dei suoi personaggi. Commuove ma offre anche momenti di ironia che vanno ad alleggerire un'opera il cui più grande rischio sarebbe stato quello di cadere in una pesantezza di fondo devastante. "Selma" è un film ben ponderato nel ritmo e nella sensazioni profuse allo spettatore, il quale non si sente mai manipolato da un prodotto studiato a tavolino per far leva sulla sua sensibilità, ma al contrario, le emozioni  emergono genuinamente, evocate dalla potenza delle immagini e da una storia fortemente sentita e sincera nei suoi meccanismi di rappresentazione.


Voto:  **** / *****

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