E' iniziata oggi la 71a edizione del Festival di Venezia, ad aprire le danze il film di Alejandro Gonzalez Inarritu, 'Birdman' (Concorso), che è stato proiettato questa sera dopo la cerimonia d'apertura condotta dalla madrina del festival Luisa Ranieri.
Accolto molto bene dopo la proiezione stampa, il film di Inarritu - una black comedy surreale su un attore in pensione, che in passato ha interpretato un iconico supereroe, alla ricerca di gloria con uno spettacolo a Broadway - ha ricevuto diversi applausi. Affollatissima la conferenza stampa, dove il cast ha risposto alle domande dei tanti giornalisti.
Oltre al regista erano presenti il protagonista Michael Keaton, Emma Stone, Amy Ryan, Edward Norton e Andrea Riseborough.
Il regista, che nel curriculum vanta diversi film molto drammatici mentre 'Birdman' è una commedia, aveva voglia di sfide: "Dopo quattro anni lontano dal grande schermo, mi sono detto: o faccio qualcosa che mi spaventa o sono perso. [...] Dopo tanti film drammatici, che avevano il gusto del chili messicano, volevo sperimentare un nuovo stile narrativo, confrontarmi con la commedia e lavorare con un nuovo team". Alejandro Gonzalez Inarritu ha definito 'Birdman' un film "sperimentale", pensato e girato (quasi) come un unico piano sequenza, un lavoro pianificato nei minimi dettagli che lasciava poco spazio agli errori o all'improvvisazione. "Prima di iniziare ho mandato a tutti gli attori una foto di Philippe Petit [il funambolo camminò fra le due Torri Gemelle], per ricordargli che anche noi saremmo stati in bilico su una corda, con il rischio di cadere", ha raccontato il regista messicano, "Ci siamo salvati grazie a una lunga preparazione. Abbiamo fatto prove meticolose, studiato gli spazi, i tempi, le luci e le posizioni della macchina da presa. Esigevo precisione assoluta dagli attori, perché non avremmo potuto nascondere o correggere gli errori in post-produzione, come si fa in genere". E Edward Norton ha subito colto la palla al balzo per una battuta: "Capite anche voi che dopo 10 ore consecutive di lavoro con questi ritmi e con questo stress, quando riuscivamo a portare a casa la sequenza partiva un momento di festa!".
Protagonista del film un bravissimo Michael Keaton, che qualcuno già vede favorito per la Coppa Volpi. "Credo che per un attore la cosa più bella sia avere paura. Alejandro ha lanciato a tutti noi una sfida coraggiosa, impegnativa, se vogliamo pazza", ha spiegato l'attore. Della stessa idea Emma Stone: "Ero terrorizzata! non avevo idea di come affrontare le riprese, ma alla fine avrei voluto ricominciare da capo, rifarla subito. Ho imparato più cose girando 'Birdman' di quanto non abbia fatto finora". Per la riuscita del film è stato essenziale il clima e la complicità creatasi fra gli attori e la troupe. "Non solo era fondamentale che ci fosse un certo affiatamento tra noi attori", ha dichiarato Norton, "ma che ci fidassimo anche dei cameramen e di tutti coloro che erano sulla scena con noi".
La scelta di Michael Keaton nel ruolo di un attore con un glorioso passato da supereroe sullo schermo, col senno di poi, sembra quasi ovvia, visto che Keaton è stato un grande Batman al cinema, ma al contrario del suo personaggio nel film, Keaton non si sente ossessionato da quella esperienza. "Non posso dire che Batman sia diventato un’ossessione, che mi stia appollaiato sulle spalle come Birdman fa con Riggan", ha detto l'attore, "ma certo quel ruolo ha avuto un peso fondamentale nella mia carriera. Sono entrato a far parte di un fenomeno internazionale. [...] Tutti noi in fondo abbiamo un Birdman che ci perseguita. Il segreto sta nel saperlo gestire. Sta a noi dover trovare il modo di togliere il volante al nostro ego e riprendere il controllo della nostra vita".
Presentata anche la Giuria del Concorso, presidente Alexandre Desplat, che è arrivato in conferenza preparato, sapendo già che la prima domanda sarebbe stata sul fatto che per la prima volta il presidente di giuria è un compositore e non un attore o un regista. "Mi auguro che la scelta si ripeta in futuro", ha detto Desplat, "del resto Morricone o a Rota, che hanno lavorato per tanti registi importanti, sono artisti di cinema di grande livello. [...] Spero di divertirmi e di scoprire nuovi mondi che ci vengono offerti da punti di vista diversi, potenti e originali. Del resto la ragione d’essere dei festival è quella di scoprire oggetti nuovi".
Presente in giuria anche Carlo Verdone. "Molti mi chiedono se mi batterò fino alla morte per i film italiani. Certo che mi batterò. Ma loro dovranno aiutare me nello stupirmi e nell'emozionarmi", ha dichiarato l'attore e regista italiano a L'Osservatore Romano, "Non è una competizione sportiva e urge molta onestà nel giudizio. L'importante è premiare il vero talento. Se sarà italiano sarò strafelice. Ma se sarà un altro vuol dire che è quello ad avere più colto nel segno. E ne dobbiamo gioire in ogni caso".
mercoledì 27 agosto 2014
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