Insidious 2 comincia proprio dove si interruppe il primo episodio, mantenendo inalterata la struttura narrativa e l'approccio visivo (oltre che il cast e la regia sempre di James Wan).
Il risultato è un secondo capitolo sicuramente meno originale e più sghembo del predecessore ma, tra pro e contro, capace comunque di mantenersi coerente con il percorso intrapreso da Wan.
I PRO:
James Wan nel percorso di restaurazione (ma non innovazione) del genere horror si mantiene coerente e consapevole dei propri intenti. Stilisticamente i movimenti di macchina da presa si mostrano mai banali e capaci di adattarsi perfettamente alla creazione di un climax il più aderente possibile al genere. Wan è uno che sa quando far saltare dalla poltrona il suo spettatore, abile nel calcolare il preciso attimo in cui far esplodere la paura e in quali momenti portare alti i livelli di tensione.
Il regista è uno che l'horror lo studia e lo conosce. Infatti un occhio acuto potrà cogliere le citazioni e gli omaggi inserite nel corso della pellicola. A partire da Dario Argento e i b-movie degli anni 70-80, fino a Shaining di Stanley Kubrick.
Elegante il comparto tecnico, dall'impianto estetico barocco delle scenografie alla resa dei più piccoli effetti sonori (importanti in un film in cui scricchiolii di porte e sedie stanno alla base dello spavento).
I CONTRO:
Una sceneggiatura che vuole strafare a tutti i costi e che con l'intento di rendere mappabile (ma anche macchinoso) il territorio del film diventa la causa maggiore dell'instabilità dell'intero prodotto Una scrittura che boccia la sobrietà del primo film e che eccede in risvolti spesso troppo forzati, arrivando a tradirsi con incongruenze e no sense dubbi.
Non mi piace l'interpretazione di Patrick Wilson, che in questo film mette in mostra i propri limiti di attore (e aggiungerei mediocre pure), il suo personaggio impossessato da un demone malvagio invece che attenersi ai canoni comuni del ruolo stranamente agisce e si comporta da serial killer (inficiando così sul tono horrorifico del film e facendo sembrare il tutto un thriller). Per di più non mi piace il suo tentativo di emulazione di Jack Nicholson in Shaning, palese in più scene sul finale.
In conclusione "Insidious 2: Oltre i Confini del Male" pur mantenendo coerente il discorso intrapreso da James Wan con "Insidious 1" e "L'Evocazione" si mostra inferiore a questi a causa di una sceneggiatura sbruffona e forzata e protagonisti poco in palla.
Ciò nonostante la regia è ben calibrata, programmatica e stilisticamente elegante. Il percorso di restaurazione del genere "case infestate" rende James Wan uno dei pionieri odierni sul campo assieme al collega Fedez Alvarez (La Casa 2013). Sebbene il suo Insidious 2 non sia di certo ai livelli del remake de "La Casa" che trionfante domina incontrastato sulla produzione horror di questo 2013 (e non solo).
Voto: **1/2 su *****
Mr.Carrey
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