sabato 15 dicembre 2012

'Lawless' - il commento a caldo

L'australiano John Hillcoat fa l'americano con 'Lawless'.

Virginia, contea di Franklin, sono gli anni del proibizionismo, i tre fratelli Bondurant distillano e vendono illegalmente i migliori alcolici del paese. Forrest (T.Hardy) è il capo, silenzioso, riflessivo e temuto, Howard (J.Clarke), il braccio destro, quello sempre pronto a picchiare e con un debole per l'alcol, e Jack (S.LaBeouf), il più giovane e debole ma con tanta voglia di emergere.
Le cose cambiano quando da Chicago arriva Charlie Rakes, feroce e corrotto rappresentante della legge. Fra Rakes e i fratelli Bondurant comincia una guerra all'ultimo sangue.

Presentato all'ultimo Festival di Cannes, 'Lawless' è una storia vera tratta da un romanzo scritto dal nipote di Jack Bondurant. La sceneggiatura è firmata da John Hillcoat e Nick Cave che hanno cercato di rifarsi alla tradizione tutta americana dei gangster movie, con un po' di atmosfere western.
Il film punta sullo spettacolo, e in effetti le scene sono spettacolari, scenografia, ricostruzioni, costumi, fotografia e regia sono state curate nei particolari ma sembra si siano dimenticati della resa generale.
Il film parte bene presentando i personaggi con grande impatto ma la sceneggiatura poi prosegue su una strada sicura e già battuta, sembra quasi per paura di non sbagliare. A tirare su la storia quando ce n'è bisogno ci pensa l'ottimo cast. Tom Hardy è un attore fisico, massiccio, la sua presenza scenica basta e avanza anche quando il personaggio rischia di cadere nell'ovvio. Jason Clarke, che aveva già affrontato questo periodo storico con 'Public Enemies' è una faccia che in futuro si vedrà spesso. Jessica Chastain ormai è chiaro che può fare tutto, qualsiasi ruolo senza nessun problema. Shia LaBeouf tiene il passo. Bene Mia Wasikowska. Ottimo Guy Pearce nel ruolo del cattivissimo e spietato Charlie Rakes, un personaggio in alcune aspetti stereotipato, classico, ma che lui rende molto credibile e davvero odioso. Apparizione anche per un sempre bravo Gary Oldman.

Il film è onesto che merita una visione, offre spettacolo, ha la giusta dose di violenza e di sangue ma si accontenta di fare il suo compito senza sbavature, non si prende rischi, non c'è un messaggio, è un film a cui manca l'anima. Le premesse erano quelle di un grande film che invece si trasforma "solo" in intrattenimento. Peccato perché il cast e le belle immagini meritava una sceneggiatura più profonda.


Frra

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