domenica 18 novembre 2012

Festival di Roma - i vincitori

Si chiude con le polemiche la settima edizione del Festival di Roma, e con dei premi che sanno quasi di sfida verso la critica e i giornalisti.

Vince il film 'Marfa Girl' di Larry Clark ("Non ho mai vinto niente" ha ammesso soddisfatto), che per quanto non avesse entusiasmato era comunque dato tra i favoriti, ma a far discutere sono stati i due premi al film di Paolo Franchi 'E la Chiamano Estate', il film più fischiato del Festival si è portato a casa migliore regia e migliore attrice a Isabella Ferrari. E non sono mancate le reazioni negative, purtroppo arrivate direttamente in sala durante la premiazione soprattutto quella della Ferrari, accompagnata sul palco da fischi, buu e qualche "Vergogna!" e "Fate schifo!", con gli applausi che cercavano di coprire tutto. Isabella Ferrari, sorpresa e tesa vista l'atmosfera, una volta preso il microfono ha risposto ai fischi con calma, invitando il pubblico (e i critici) ad essere più curiosi e coraggiosi verso i film e di guardarli senza pregiudizi, prendendosi così gli applausi del resto del pubblico.
Al di là del film e dei premi, su cui uno può essere d'accordo o no, la reazione dei critici è stata eccessiva e fuori luogo, come ha detto in conferenza stampa Valentina Cervi, unica giurata italiana, rammaricata per quelle reazioni: "Siamo rimasti molto dispiaciuti da queste reazioni, che mi sono sembrate molto maleducate. Un film sbagliato? Più che sbagliato lo definirei coraggioso, un film che si è messo a nudo e quindi può creare dei conflitti. Sono cose che non dovrebbero succedere anche quando un film non ti piace. In un altro Paese non sarebbe accaduto, e mi rattrista che sia successo proprio nel mio". E il presidente di giuria Jeff Nichols sul film di Paolo Franchi ha dichiarato: "Il film ha diviso la giuria come ha diviso il pubblico, ha fatto arrabbiare molti di voi e anche qualcuno di noi. Noi l'abbiamo premiato come esempio di filmmaking senza compromessi, coraggioso, ossessivo, sarà amato o odiato, e questo è esattamente ciò che il regista voleva".
Da sottolineare comunque il meritato riconoscimento al film di Claudio Giovannesi 'Alì Ha gli Occhi Azzurri' e il premio al film d'esordio di Alessandro Gassman 'Razzabastarda'.

Ecco i vincitori del Concorso:

- Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film: Marfa Girl di Larry Clark
- Premio per la migliore regia: Paolo Franchi per E la chiamano estate
- Premio Speciale della Giuria: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
- Premio per la migliore interpretazione maschile: Jérémie Elkaïm per Main dans la main
- Premio per la migliore interpretazione femminile: Isabella Ferrari per E la chiamano estate
- Premio a un giovane attore o attrice emergente: Marilyne Fontaine per Un enfant de toi
- Premio per il migliore contributo tecnico: Arnau Valls Colomer per la fotografia di Mai morire
- Premio per la migliore sceneggiatura: Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue per The Motel Life
- Premio del Pubblico BNL per il miglior film: The Motel Life di Gabriel Polsky, Alan Polsky

I PREMI ASSEGNATI AI FILM NEL CONCORSO DI CINEMAXXI
- Premio CinemaXXI (riservato ai lungometraggi): Avanti Popolo di Michael Wahrmann
- Premio Speciale della Giuria – CinemaXXI (riservato ai lungometraggi): Picas di Laila Pakalnina
- Premio CinemaXXI Cortometraggi e Mediometraggi: Panihida di Ana-Felicia Scutelnicu

I PREMI ASSEGNATI AI FILM DEL CONCORSO PROSPETTIVE ITALIA
- Premio Prospettive per il migliore Lungometraggio: Cosimo e Nicole di Francesco Amato
- Premio Prospettive per il migliore Documentario: Pezzi di Luca Ferrari
- Premio Prospettive per il migliore Cortometraggio: Il gatto del Maine di Antonello Schioppa
Menzioni speciali: Cosimo Cinieri e in memoria di Anna Orso per La prima legge di Newton

IL PREMIO ASSEGNATO ALLA MIGLIORE OPERA PRIMA E SECONDA
- Premio alla migliore opera prima e seconda: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
- Menzione speciale: Razzabastarda di Alessandro Gassman

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Già nel pomeriggio, durante la conferenza stampa di chiusura, si era creata un po' di tensione, con Marco Muller costretto a difendersi dalle domande velenose dei giornalisti presenti. Il direttore artistico ha ammesso il calo nella vendita dei biglietti (ma con più accreditati e più universitari), che il red carpet è stato povero di star, che ci sono state defezioni inaspettate (Bill Murray e Charlie Sheen ad esempio) e che il promesso Quentin Tarantino alla fine non c'è stato. Muller si è però difeso ricordando, a ragione, che per organizzare un Festival ha avuto a disposizione solo 4 mesi e per un evento di grande portata ci vuole molto più tempo. Ha negato con forza di volersi dimettere, "sarei un pazzo" ha detto, e sul "mistero Tarantino" ha dichiarato: "Da Tarantino aspettiamo ancora notizie, dai produttori e dalla Sony. Sta ancora montando il suo film, quando avrà finito ci confronteremo con lui. Sappiamo che vuole venire a Roma e verrà a Roma". E parlando del futuro ha detto: "In futuro arriveranno le star, quelle più attese e prevedibili. Da lunedì ci metteremo al lavoro. Il 12 gennaio saremo a Los Angeles, perché i responsabili dei Golden Globe sono arrivati a Roma, in 40, e ci hanno invitati, come ospiti d’onore, alla cerimonia finale. Saremo tra i pochi Festival invitati. Partirà così un dialogo proficuo, e con larghissimo anticipo, per l’edizione 2013".

La settima edizione si può quindi considerare di passaggio, per dare un giudizio sull'operato di Marco Muller bisognerà aspettare l'edizione del 2013.



Frra

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