Inizia oggi il settimo Festival di Roma, il primo dell'era Marco Müller, nuovo direttore artistico arrivato a Roma non senza polemiche dopo la lunga esperienza al Festival di Venezia.
Nonostante i problemi di budget, di date (il Festival di Torino ha rilanciato una vecchia e ormai logora polemica in questi giorni), la presenza/assenza delle star, il poco tempo per organizzarlo, i contrasti interni e la promessa (mantenuta) di avere solo prime mondiali, oggi il Festival ha preso il via.
Marco Müller e il presidente Paolo Ferrari durante la conferenza stampa di presentazione della giuria internazionale hanno risposto alle domande dei giornalisti. Dubbi sul programma per alcuni film "troppo cinefili e poco glamour" e sul film d'apertura del tagiko Bakhtyar Khudojnazarov. Müller si è difeso attaccando dicendo che 4 mesi sono pochi per organizzare un Festival ma che "c’era già una scissione prima che arrivassi io: ho solo aggiunto sfaccettature e non capisco dove abbiamo perso, ci sono fasce proiezioni con tantissimi film di genere, anche film hollywoodiani. Abbiamo giocato la carta di un Festival che coniuga i due versanti, non divisi da steccati: il cinema popolare e quello d’autore non si guardano in cagnesco ma cercano di dialogare fra loro. Non abbiamo privilegiato un aspetto escludendo gli altri".
Il presidente Paolo Ferrari ha poi smentito quanto riportato dalla stampa sul calo nelle vendite dei biglietti "un calo del 15%" e non del 50% come era stato scritto, "con un aumento del 30% delle richieste di accredito".
Si è passato poi alla presentazione della giuria, composta dal presidente Jeff Nichols, regista di 'Take Shelter', il regista e produttore Timur Bekmambetov, l'attrice Valentina Cervi, il regista australiano P.J. Hogan, il critico Chris Fujiwara, l’attrice iraniana Leila Hatami e lo scrittore e regista argentino Edgardo Cozarinsky.
Intanto, in una sala piena di gente, è stato presentato il nuovo film di Takeshi Miike, 'Il Canone del Male', molto applaudito durante la proiezione stampa.
Ambientato in un liceo giapponese, il film vede come protagonista un nuovo insegnante, Hasumi, che prova ad insegnare l'inglese in modo diverso, con un approccio più amichevole e informale verso gli studenti. Il suo comportamento però è troppo affettuoso e potrebbe nascondere altro. Un film che parte piano ed esplode alla fine, non senza una notevole quantità di sangue.
"Da adesso in poi non voglio più proteggere la mia carriera ma distruggerla", ha detto il regista, "fare qualcosa di nuovo, di ancora più cattivo e non necessariamente comprensibile a tutti. L’importante è che lo sia per me". Il suo film è estremo e scomodo visto che tratta lo scottante argomento dei suicidi fra gli adolescenti. "Mentre proiettiamo il film qui, uscirà anche in Giappone: spero di poter tornare a casa sano e salvo", ha scherzato Miike, "Nel caso in cui dovesse essere accolto male sono già d’accordo con Marco Müller per avere asilo politico qui".
Stasera ci sarà il debutto ufficiale del Festival di Müller con il red carpet su cui sono state istallate delle scenografie che ricordano i grandi film girati a Cinecittà, dal 'Cleopatra' con Liz Taylor a 'Gangs of New York' di Martin Scorsese. Madrina del Festival è l'attrice Claudia Pandolfi, che gioca decisamente in casa.
Frra
venerdì 9 novembre 2012
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