domenica 14 dicembre 2025

Wake Up Dead Man – Knives Out - la recensione

Dopo un (troppo) breve passaggio nei cinema, è approdato su Netflix il terzo capitolo della saga mistery Knives Out, Wake Up Dead Man.

Padre Jud (O'Connor) è un giovane prete che predica e aspira al cristianesimo dell'accoglienza e del perdono, ma ha un carattere incline alla reazione, anche fisica, ricordi di un passato da pugile e di una esperienza dolorosa per cui sta ancora cercando di fare ammenda. Per calmare il suo temperamento, viene spedito nella piccola comunità di Nostra Signora della Fortezza Perpetua, a Chimney Rock, provincia rurale di New York, nella chiesa di Monsignor Wicks (Brolin), un uomo completamente diverso da padre Jud. Wicks è un prete ultraconservatore misogino, ipocrita, manipolatore aggressivo e carismatico che ha radicalizzato i suoi pochi fedelissimi, un gruppo di persone deboli e insoddisfatte, i quali lo considerano quasi un messia. Padre Jud non lo sopporta e quando, durante la messa del Venerdì Santo, Wicks viene ucciso misteriosamente, in una piccola stanza senza uscite, diventa subito il principale sospettato. Ma in suo soccorso arriva Benoit Blanc (Craig), che ha un pessimo rapporto con la Fede ma smania per risolvere un omicidio apparentemente impossibile.

Rian Johnson, autore di una splendida regia, confezione un altro giallo che gira come un orologio, stavolta aggiungendo elementi nuovi rispetto ai precedenti. Se il primo film prendeva di mira l'avidità di una famiglia ricca, il secondo prendeva in giro la personalità vuota di un miliardario dell'high-tec, questa volta il regista diventa più "politico" e decisamente attuale, puntando il dito contro il fanatismo ideologico, contro quei leader spregiudicati che, con invettive aggressive, distorcendo anche la religione, spargono odio e paura per ottenere il controllo ed essere adorati dalle masse. Il riferimento alla attuale situazione politica americana (e non solo...) è più che evidente.

Ma il regista non dimentica il genere, il messaggio politico è perfettamente inserito nella storia, non prende mai il sopravvento su quello che è il centro del film: un omicidio da risolvere. Ancora una volta, Johnson affonda le mani nei classici del giallo, citando esplicitamente una delle sue fonti d'ispirazione per la storia, "Le tre bare" di John Dickson Carr. Il meccanismo funziona, magari stavolta ci vuole un pochino di più per entrare nella storia, ma tutto poi fila liscio, ogni pezzo va al suo posto nel modo e nel momento giusto. Il regista cambia il tono rispetto ai due precedenti, si fa più oscuro, puntando sul giallo gotico, con alcuni momenti che strizzano l'occhio anche al thriller, ma senza dimenticare deliziosi momenti da commedia.
Se c'è un punto dove il film pecca un po', è nei personaggi secondari. Nei precedenti, in particolare in Cena con Delitto, ogni personaggio aveva il suo spazio, una caratterizzazione ben delineata, e soprattutto un movente, stavolta invece Johnson ne lascia molti sullo sfondo, concentrandosi solo su alcuni, in particolare su Padre Jud, tanto da togliere spazio addirittura al protagonista Benoit Blanc, e questo è un vero peccato.

Daniel Craig è semplicemente meraviglioso nel ruolo di Benoit Blanc, è un personaggio che indossa perfettamente e di cui non abbiamo mai abbastanza, e che qui svela qualcosa di più di sé e della sua storia. Molto bravo Josh O'Connor, un'ottima spalla per Craig, dimostra di essere a suo agio anche con toni da commedia. Bene anche Josh Brolin, assolutamente odioso e sgradevole. Se il resto del cast, come detto, viene lasciato un po' troppo sullo sfondo, a spiccare su tutti è senza dubbio Glenn Close. Attrice fenomenale, e non lo scopriamo oggi, ma lei ce lo ricorda con una performance dalle mille sfaccettature, comica già dall'entrata in scena, capace di microespressioni letali, e alla fine protagonista con una scena di grande intensità.

Wake Up Dead Man è un bel film, un ottimo terzo capitolo di una saga che speriamo continui ancora a questo livello. Peccato che sia uscito in sala solo per pochi giorni, un film così avrebbe meritato il grande schermo e le sale piene.

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