In una intervista con il New York Times, il regista Joss Whedon ha parlato per la prima volta delle tante accuse che gli sono state rivolte lo scorso anno, da Charisma Carpenter, Michelle Trachtenberg, e molti membri del cast e della crew delle serie Buffy, Angel e Firefly, poi Gal Gadot e, il più agguerrito, Ray Fisher del cast di Justice League, nella versione rimaneggiata dal regista.
Accuse di aggressività verbale, insulti gratuiti, minacce di stroncare carriere, pubbliche prese in giro, e anche comportamento inappropriato. Dopo mesi di silenzio, Joss Whedon ha risposto, in una lunga intervista. Il regista ha subito confessato al giornalista di essere "terrorizzato da ogni parola che esce dalla mia bocca", per paura che le sue parole possano essere prese e rigirate nel modo sbagliato.
Capitolo Buffy, Angel e Firefly.
Stando alle accuse, arrivate da più parti, il clima sul set era tossico e il regista si comportava da padrone. Whedon ha dichiarato che a quel tempo, grazie al successo di Buffy, aveva raggiunto un altissimo livello di popolarità e che sul set veniva "venerato" dalla troupe.
"Ero giovane, ho urlato e alle volte ho dovuto farlo", ha dichiarato il regista, "Si trattava di un cast davvero giovane ed era facile per loro trasformare tutto in un cocktail party. Non ho mai umiliato qualcuno, se lo avessi fatto sarebbe stato un problema per me. [...] So che mi arrabbiavo, ma non sono mai stato fisicamente violento con qualcuno".
Riguardo le accuse di Charisma Carpenter: "La maggior parte delle mie esperienze con Charisma sono state deliziose e affascinanti. Alle volte faticava con le sue battute, ma nessuno riusciva a pronunciare una battuta divertente meglio di lei. Non l’ho definita grassa [quando era incinta], ovviamente non l’ho fatto".
In realtà, stando alle dichiarazioni di Rebecca Rand Kirshner, una delle sceneggiatrici di Buffy, chiamare "grassa" una donna incinta era un suo modo di fare, non un abuso, secondo la Kirshner ma "un comportamento da idiota". La sceneggiatrice ha poi ricordato il clima molto teso sul set, con Whedon che si arrabbiava spesso, fino a diventare offensivo e far piangere i presenti.
Poi il passaggio più delicato, le "relazioni" che il regista avrebbe avuto sul set delle serie da lui girate, su cui però pendono nel accuse di comportamento inappropriato, accusa arrivata in particolare da Michelle Trachtenberg, che al tempo era minorenne. Whedon non nega assolutamente di aver avuto delle relazioni, e la sua risposta è alquanto controversa.
Nell'articolo si legge: "Era circondato da giovani donne bellissime, il tipo di donna che lo aveva ignorato quando era giovane, e temeva che se non avesse fatto sesso con loro l’avrebbe “rimpianto per sempre”. Ripensandoci ora prova vergogna e orrore".
Capitolo Justice League.
Nel 2017, Zack Snyder ha dovuto abbandonare la post-produzione del suo film dopo una tragedia familiare. Non volendo aspettare il suo ritorno, la Warner decise di chiamare Whedon per sostituirlo e pianificò due mesi di riprese aggiuntive in cui il regista stravolse completamente il film, rigirando circa il 90% delle scene. Il risultato fu un flop clamoroso, stroncato da pubblico, critica e dagli stessi attori che avevano lavorato al film (ultimo Jeremy Irons che l'ha definito "terribile").
Tempo dopo, Ray Fisher, che nel film interpreta Cyborg, un ruolo fortemente ridimensionato da Whedon, ha accusato il regista di aver creato un clima tossico sul set: "Era arrabbiato per le critiche a 'Age of Ultron' [...] era un narcisista egocentrico e tutto doveva ruotare attorno a lui. [...] Aveva un'aria di sfida e strafottenza verso tutto e tutti, prese in giro pesanti dal punto di vista personale e professionale".
Whedon ha risposto dicendo di aver deciso di tagliare Cyborg, perché secondo lui il ruolo non aveva senso, alla gente non piaceva e perché riteneva Ray Fisher un cattivo attore. Sui primi due punti, va detto che Whedon era stato chiamato solo a finire il film e invece ha stravolto totalmente il lavoro di Zack Snyder e la storyline del film, e vedendo la Snyder Cut questo è molto evidente visto che il personaggio di Cyborg è assolutamente centrale nella storia. Per il giudizio su Fisher, è un pensiero personale di Whedon, del tutto legittimo, anche se non sappiamo il modo in cui questo sia stato espresso sul set.
Il passaggio da Snyder a Whedon è stato un errore della Warner, è stato anche un passaggio troppo drastico tra due modi di vedere il cinema diversi e due modi di lavorare molto diversi. Snyder è aperto alle proposte degli attori per costruire il ruolo e le battute dei personaggi, Whedon invece ha dichiarato di volere che gli attori si limitino a recitare le battute come le vuole lui. Da qui lo scontro con Gal Gadot.
Stando ai presenti sul set, e anche a quanto raccontato da Fisher, sul set Whedon chiamava continuamente l'attrice "Natasha", come Natasha Romanoff degli Avengers (la Marvel lo aveva appena scaricato dopo Age of Ultron) e questo ha creato un po' di mugugni. Gal Gadot ha raccontato di un acceso diverbio con il regista dopo che lei si era detta poco convinta di una scena che avrebbero dovuto girare, in quel caso Whedon le avrebbe risposto in modo aggressivo minacciandola di far finire la sua carriera.
Secondo Whedon non è andata così, ha dichiarato che sarebbe stata Gal Gadot a non capire quello che ha detto, sarebbe stato quindi un problema "linguistico": "Chi farebbe una cosa del genere? L’inglese non è la sua prima lingua e io tendo a essere fastidiosamente arzigogolato quando parlo".
Il giornalista ha interpellato Gal Gadot sulla spiegazione di Whedon e l'attrice ha risposto: "Avevo capito perfettamente quello che mi aveva detto".
Sul fatto del "ti stronco la carriera", è intervenuta un'attrice del cast di Angel, dichiarando di aver subito le stesse minacce da parte del regista, che ovviamente ha smentito tutto.
Insomma, la versione di Joss Whedon è completamente opposta a quella di tutti i suoi accusatori.
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