La notizia è stata riportata ieri dal Guardian e, se confermata, sarebbe davvero clamorosa.
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, l'Unione Europea starebbe preparando una mossa per "limitare" la presenza di prodotti UK dalle piattaforme streaming (e non solo), in modo da dare più spazio ai prodotti europei.
Il Guardian ha riportato di aver avuto accesso a un documento in cui viene dichiarato che la massiccia presenza di film e serie inglesi, metterebbe a rischio la "diversità culturale" dell'Europa e per questo l'UE potrebbe rivedere la direttiva sui servizi media audiovisivi, secondo la quale le tv devono trasmettere per la maggior parte contenuti europei, mentre sulle piattaforme streaming almeno il 30% dei titoli deve essere europeo (la Francia ha fissato una percentuale molto più alta, 60%).
Insomma, si sta pensando a un cambiamento per avere "più Europa" in tv e in streaming e, dopo la Brexit, la Gran Bretagna non è più Europa e i suoi prodotti non rientrano più nella definizione "europeo", quindi dovrebbe essere esclusa, o limitata, nella diffusione.
Ma succederà davvero? A quanto pare, sì. La Commissione Europea sarebbe pronta ad avviare uno studio per capire quanto i prodotti, ormai extra-europei, della Gran Bretagna influiscano negativamente sulla "diversità culturale" dell'Europa, e poi si potrà agire di conseguenza.
Per il settore audiovisivo della Gran Bretagna, questo sarebbe un colpo durissimo. Dopo gli USA, l'Europa è il mercato più importante per le produzioni britanniche, si parla di quasi 600 milioni di euro provenienti dalla vendita dei diritti (dato del 2019/2020), inoltre questa limitazione potrebbe portare a grossi rallentamenti nello sviluppo di determinati progetti.
"Attualmente i prodotti audiovisivi provenienti dal Regno Unito continuano a essere definiti europei", ha commentato un portavoce del governo, "in quanto il Regno Unito fa parte della Convenzione Europea sulla Televisione Transfrontaliera (ECTT)".
Francia, Spagna, Grecia e Austria sono favorevoli alla modifica, tra i paesi a favore anche l'Italia. Nel caso si decida per un cambiamento così radicale, e l'intento sembra essere quello, le modifiche potrebbero essere applicate tra un paio di anni.
Una conseguenza della Brexit.
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