giovedì 24 giugno 2021

Luca - la recensione

È uscito direttamente su Disney+, senza ricorrere all'Accesso Vip, il nuovo film della Pixar, Luca, il primo ambientato completamente in Italia e il primo diretto da un italiano, Enrico Casarosa.

Italia, anni '60, al largo della Riviera, nelle profondità marine, c'è un intera cittadina di mostri marini, tra questi anche il giovane Luca Paguro, incuriosito dalla superficie ma troppo pauroso per provare anche solo ad affacciarsi. A dargli coraggio ci pensa Alberto Scorfano, anche lui giovane mostro marino, che vive quasi sempre in superficie, da solo, su un isolotto. Luca finalmente mette la testa fuori dall'acqua e il primo piede sulla terra ferma, e una volta asciutto, il suo corpo diventa di fattezze umane. La curiosità spingerà entrambi ad andare a Portorosso, il paese sulla costa, per scoprire come sono fatti davvero gli umani, le lo usanze, il loro stile di vita. Una volta sulla terra, e una volta scoperto che nel paese sono tutti cacciatori di mostri marini e che quindi dovranno stare molto attenti a non toccare l'acqua per non essere scoperti, conosceranno Giulia, una vivace ragazzina, e si proporranno di aiutarla a vincere il triathlon estivo di Portorosso, così da poter ottenere il premio in soldi e comprare l'oggetto che Luca e Alberto bramano di più: una Vespa!

Luca è un piccolo gioiello, l'ennesimo nella filmografia della Pixar. Il film offre allo spettatore una "favola estiva" fatta di un perfetto ed equilibrato mix di leggerezza e temi importanti. Enrico Casarosa, già regista del corto La Luna, è italiano e nel raccontare l'immaginario paese di Portorosso e le avventure estive dei due giovani mostri marini, ha messo molto della propria esperienza personale, per questo l'Italia che vediamo riesce a fuggire ai classici stereotipi. C'è la pasta, gli anni '60, la Vespa, personaggi che gesticolano molto, cliché da italiani, ma mai ritratti in modo macchiettistico.
Al centro del film però c'è l'amicizia. Come diceva Stephen King nel libro "Il Corpo" (Stand By Me al cinema), nessuno ha amici come quelli avuti a 12 anni, e Luca riprende lo stesso tema. Quella tra Luca e Alberto è una di quelle amicizie che vengono consolidate dalle avventure estive, dalle esperienze, anche - forse soprattutto - disastrose, che ti spingono oltre i tuoi limiti, a scoprire cose nuove, che sia un gelato o una discesa in bici, quelle che ti danno coraggio e ti fanno sentire la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, basta ripetersi "Silenzio, Bruno!" (in originale la frase è sempre in italiano) e lanciarsi, e tutto questo viene raccontato con una sincerità, una naturalezza e una semplicità che danno forza al film.
L'amicizia è lo "strato" più grande del film, ma ce ne sono anche altri, la scoperta di sé stessi e delle proprie passioni, l'accettazione del diverso, la famiglia, e infine uno sguardo al futuro, il coraggio di fare un passo in più per scoprire qualcosa di nuovo. Tutto questo viene raccontato senza mai virare verso la tragedia, con un finale positivo ma ugualmente commovente.

Tecnicamente, Luca è uno spettacolo, la ricostruzione del paesaggio e del paese è piena di dettagli e particolari che ti trasportano nell'Italia degli anni '60, dai poster dei film attaccati sui muri alla foto di Marcello Mastroianni. Un lavoro davvero ottimo.

Divertente e commovente, Luca è l'ennesima imperdibile perla della Pixar, peccato solo non averlo potuto vedere sul grande schermo al cinema.

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