La Universal sta lavorando a un progetto che racconterà la vita di Rock Hudson, una delle più grandi stelle della vecchia Hollywood, protagonista di film indimenticabili come Il Gigante, al fianco della sua grande amica Liz Taylor, Come Foglie al Vento e Magnifica Ossessione, e anche di divertenti commedie romantiche in coppia con Doris Day.
A produrre e dirigere il biopic sarà Greg Berlanti, regista del recente Tuo, Simon. Al momento non si sa chi si occuperà della sceneggiatura. Troppo presto anche per parlare di un possibile cast.
Con una carriera iniziata negli anni'50, Rock Hudson ha vissuto quel periodo in cui le star di Hollywood erano osannate dal pubblico e controllate dagli studios, quando gli attori e le attrici dovevano avere, agli occhi della gente, una vita apparentemente immacolata. Per questo motivo Rock Hudson ha dovuto nascondere per moltissimi anni la sua omosessualità, nota a tutti nell'ambiente. Per evitare di danneggiare la sua immagine di "maschio, forte, bello, e ricco", sull'attore venne fatto un attento lavoro di marketing, con grande investimento, anche in termini di denaro, da parte degli studios, per cercare di proteggere quella immagine e mettere a tacere il gossip, Addirittura nel 1955 venne organizzato un matrimonio "di copertura", in cui Rock Hudson convolò a nozze con la sua segretaria. Matrimonio che durò solo due anni.
L'omosessualità dell'attore rimase segreta fino agli anni '80, quando Rock Hudson scoprì di essere malato di AIDS.
La diagnosi arrivò nel 1984, l'attore cercò di tenerla segreta, provando a giustificare un aspetto invecchiato e un'improvvisa ed eccessiva perdita di peso con diete ferree, anemie, e addirittura con un cancro. La situazione però peggiorò velocemente e in modo evidente, le ultime apparizioni pubbliche dell'attore, tra cui un'intervista con la sua grande amica Doris Day, non lasciavano dubbi su uno stato di salute piuttosto problematico. L'attore cominciò anche ad avere problemi di memoria, tanto da dimenticarsi le battute sul set della soap Dinasty. Non passarono inosservati i suoi continui viaggi a Parigi per curarsi, così nel 1985, l'attore rilasciò un comunicato in cui annunciava pubblicamente di avere l'AIDS. Le reazioni sfiorarono l'isterismo di massa. L'ospedale in cui era ricoverato si svuotò per il terrore del contagio. Tutte le compagnie aeree si rifiutarono di averlo come passeggero così l'attore fu costretto a prenotare un intero volo in cui viaggiare solo. Sul set di Dinasty scoppiò una vera e propria fobia da contagio.
Rock Hudson morì pochi mesi dopo l'annuncio, il 2 ottobre 1985, periodo in cui la stampa seguì in modo morboso il decorso della malattia. Aveva 59 anni.
Rock Hudson è stata la prima celebrità ad ammettere pubblicamente di aver contratto l'AIDS. La morte di un attore così amato dalla gente, e dai colleghi, fu un momento determinante per la presa di coscienza collettiva su una malattia che fino a quel momento, nonostante il crescente e impressionante numero di contagiati, era stata volutamente ignorata o relegata a un problema che riguardava solo gli omosessuali. Una presa di coscienza che arrivò fino alla Casa Bianca, con il presidente USA di quegli anni, Ronald Reagan, ex attore e grande amico di Rock Hudson, che cambiò atteggiamento nei confronti della malattia.
sabato 10 novembre 2018
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