venerdì 3 agosto 2018

Ocean's Eight - la recensione

Nel 2001, per la regia di Steven Soderberg, usciva nella sale Oceans Evelen, remake del film Colpo Grosso, con un cast stellare (George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon solo per citarne qualcuno). Il film era divertente e glamour e fu un successo al botteghino tale da offuscare il suo predecessore.
Dopo due sequel abbastanza fallimentari, sull'onda della febbre da revival degli ultimi tempi, si è deciso di riprendere quella formula vincente e declinarla al femminile, con un cast altrettanto stellare, sperando di replicarne anche il successo.

Diciamolo, c'era una certa apprensione attorno a questo film, un po' perché il primo è diventato con gli anni un cult dell'heist movie, ma soprattutto perché ci si lamenta di mancanza di originalità nel riproporre qualcosa di già visto, magari condendolo con un bel gender swap che va tanto di moda, ma allo stesso tempo il cast coinvolto era tale da generare anche curiosità e qualche trepidazione.
Sicuramente se si cerca dell'originalità non è questo il film adatto (c'è anche da dire che nemmeno Ocean's Eleven era originale), infatti la formula è praticamente identica: Debbie Ocean (sorella di Danny, il personaggio di Clooney) esce di prigione dopo cinque anni e subito propone alla sua amica Lou un colpo milionario, per il quale è necessario mettere su una squadra di specialiste del furto (ma no solo). La prima parte è concentrata proprio sulla presentazione dei personaggi e l'organizzazione del colpo, mentre la seconda metà prende il largo con un ritmo serrato e un montaggio veloce. 



Insomma nulla di nuovo, plot e impostazione sono una fotocopia quasi fedele del film del 2001, ma c'è da dire che questa riproposizione è anche il principale pregio di questo Ocean's Eight: esattamente come Clooney e compagi, anche la squadra capitanata da Sandra Bullock e Cate Blachett sembra divertirsi un mondo, divertendo anche lo spettatore con battute brillanti e personaggi che sembrano disegnati sulle personalità delle attrici stesse (e allora abbiamo una Helena Bonham Carter esagerata ed eccentrica o una Anne Hathaway forse un po' svampita ma forse anche no).

Il tocco in più è un sincero e rinvigorente girl power, mai troppo didascalico, mai troppo fuori luogo, che abbatte gli stereotipi della femminilità (soprattutto per quanto riguarda le donne nei film d'azione), e che sicuramente sarà molto gradito dal pubblico femminile, in quanto è davvero facile rispecchiarsi con le protagoniste.

Non realizzato per essere il film che rivoluzionerà il cinema, né per vantare chissà quale originalità, proprio come fu per Ocean's Eleven, anche Ocean's Eight funziona perché si diverte e fa divertire grazie a un ritmo serrato, atmosfere scanzonate e un cast affiatatissimo. 

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