martedì 21 agosto 2018

Ant-Man and the Wasp - la recensione

A pochi mesi dallo shock di Avengers: Infinity War, è uscito nelle sale mondiali il ventesimo cinecomic della Marvel, Ant-Man and the Wasp.

Scott Lang (Paul Rudd) è ancora alle prese con le conseguenze delle sue scelte (la battaglia di Berlino), scelte che hanno avuto delle serie ripercussioni anche su Hope (Evangeline Lilly) e Hank Pym (Michael Douglas). Nonostante la grande freddezza calata tra le due parti, Hope e Hank hanno bisogno dell'aiuto di Scott per riuscire in una grande impresa: riportare indietro dal mondo subatomico Janet van Dyne, moglie di Hank e madre di Hope.
Hank, Hope e Scott però non sono gli unici ad essere interessati al potere del mondo subatomico, sulle loro tracce c'è un misterioso personaggio chiamato Ghost, capace di smaterializzarsi e ricomporsi. Ma il "fantasma" non è l'unico a volere la particolare attrezzatura di Hank Pym.

Dopo un capitolo ad alto contenuto drammatico come Infinity War, la leggerezza e la comicità di Ant-Man and the Wasp sono una boccata di aria fresca. Il film è volutamente spogliato della serietà, a volte anche eccessiva, che caratterizza molti alcuni altri film della MCU (basti pensare a Black Panther), e punta tutto su intrattenimento e spettacolarità. Il regista Payton Reed si affida soprattutto all'estro e alle capacità comiche di Paul Rudd, ben spalleggiato dai sui partner, in particolare Evangeline Lilly, Michael Douglas e Michael Pena. Il divertimento, la spettacolarità e il puro intrattenimento del film sono talmente ben riusciti da far dimenticare l'assenza di un vero cattivo,. Infatti né Ghost, né il personaggio di Walton Goggins, riescono a prendersi davvero il ruolo del villain, ma mentre l'assenza di peso del personaggio di Goggins è dovuta a un difetto di sceneggiatura, quella del "Fantasma" è dovuta alla sua evoluzione all'interno della storia. Quello di Ghost è un bel personaggio e Hannah John-Kamen riesce a trasmettere bene tutta la sua vulnerabilità.

Come dichiarato già nel titolo, il film introduce un nuovo supereroe nella famiglia, si tratta di The Wasp. Non è una sorpresa, che sarebbe stata presente nel sequel era stato chiaro fin dalla scena post-credit del primo film, il regista è stato comunque bravo ad inserirla in modo naturale, senza imporla o forzarne la presenza, e a metterla sullo stesso piano di Ant-man. I due personaggi ovviamente si equilibrano, tanto farsesco e "buffone" Scott Lang, tanto seria e concentrata Hope, ma The Wasp si prende il suo spazio senza dover sgomitare, e Evangeline Lilly che picchia duro fa la sua bella figura.
Perfettamente a suo agio Michael Douglas, sempre più in parte e capace di calibrare molto bene serietà e ironia. Bene anche Laurence Fishburne, Michael Pena, David DastmalchianTip "T.I." Harris. Un piacere ritrovare Michelle Pfeiffer in un film di questa portate, anche se solo per una piccola parte.

Ant-Man and the Wasp è un film molto piacevole, due ore di puro intrattenimento per un film molto diverso dagli altri cinecomic, e questo è un bene.

La storia di questo nuovo capitolo della lunga saga cinematografica Marvel si colloca dopo i fatti di Civil War e contemporaneamente a quelli drammatici di Infinity War. Alla fine del film ci sono due scene post credit, con quella di mezzo davvero molto interessante a fare da collegamento diretto al prossimo Avengers. E dopo quella breve scena l'ansia cresce a dismisura.

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