sabato 9 novembre 2013

Festival di Roma 2013 - giorno 1

Si è aperta ieri l'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, il secondo diretto da Marco Muller. Madrina della serata l'attrice Sabrina Ferilli.

Ad aprire la serata inaugurale l'anteprima del nuovo film di Giovanni Veronesi, 'L'Ultima Ruota del Carro', con Elio Germano, Alessandra Mastronardi e Ricky Memphis.

Ispirato da una storia vera, il film ripercorre quasi cinquantanni di Italia, dalla fine degli anni '60 a oggi, attraverso la vita di Ernesto, un uomo semplice che ha sempre cercato di seguire le sue ambizioni senza mai perdere di vista la realtà e i veri valori.

"Ho sempre amato moltissimo le commedia all’italiana di Monicelli e Risi e i grandi film con Alberto Sordi e, anche se in molti dichiarano superati quei film, io sono ancora ancorato a quel modo di raccontare l’Italia", ha dichiarato il regista Giovanni Veronesi in conferenza stampa, "Questa volta ho avuto la fortuna di non dover inventare niente, ho fatto solo il sarto, ho ricucito gli eventi della vita di Ernesto. E’ stato forse il film in cui ho inventato di meno. Se io ho un’ambizione è quella di fare questo tipo di commedia che non è un film comico ma che ha lati grotteschi e drammatici come d’altronde la vita". Molto simile il pensiero di Elio Germano, protagonista del film: "Mi piaceva l’idea di riscoprire la commedia all’italiana, una commedia del popolo in cui tutti potessero riconoscersi e identificarsi, una persona del popolo, un “soldato semplice”. La prima cosa che Giovanni mi ha fatto è il racconto di queste vicende. Ho pensato, chissà quanti altri hanno vissuto queste cose".

La colonna sonora del film è interamente firmata da Elisa. Il film uscirà in sala il 14 novembre.
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Un altro film italiano è stato presentato nella prima giornata del Festival, fuori concorso nella sezione Alice nella Città, si tratta di 'Il Mondo Fino in Fondo' di Alessandro Lunardelli, con Filippo Scicchitano e Luca Marinelli. Due fratelli in fuga, il più giovane, omosessuale impaurito e spaesato, il maggiore, sfegatato tifoso dell'Inter, incapace di capire la bellezza dell'essere diventato padre. Partono per Barcellona per vedere la finale di Champions ma il più giovane scappa in Patagonia insieme ad un ecologista cileno scoprendo un nuovo mondo. Il fratello maggiore lo andrà poi a cercare per riportarlo a casa.
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Presentato anche l'atteso film di Bong Joon-ho, 'Snowpiercer'. Cast molto numeroso, da Chris Evans a Tilda Swinton e Jamie Bell, a Roma per accompagnarlo è arrivato solo il grande John Hurt, che avrà anche un incontro con il pubblico oggi.

Ambientato nel 2031, in un mondo devastato da una nuova era glaciale, un gruppo di sopravvissuti vive all'interno di uno speciale treno, lo Snowpiercer, che si sposta di continuo e che è ormai un vero e proprio microcosmo con tanto di divisioni sociali: nelle carrozze in fondo ci sono i più poveri e in quelle davanti i ricchi. Un piccolo mondo che non è immune da rivolte e tentativi di rivoluzione.

Il film è stato accolto da calorosi applausi e da ottimi commenti, stessa reazione avuta in altri parti del mondo dopo la presentazione.

Durante l'incontro con la stampa l'attore britannico ha lodato il regista coreano: "Lavorare con lui è stato fantastico. E' stata un'esperienza diversa da tutte quelle che ho avuto. Ha ben in mente quello che vuole fare, non è il tipo di regista che ha bisogno di girare scene su scene. Gira e poi ti ferma nel bel mezzo della scena perché ha visto quello che gli interessa".
Poi l'attore ha parlato del suo ambiguo personaggio: "E' il traditore, ma è anche stato un grande rivoluzionario un tempo. Ad un certo punto della sua vita ha deciso assieme a Wilford di creare questo treno, ma nessuno gli ha mai dato l'etichetta di buono o cattivo. Sono stato io a decidere che strada dovesse percorrere e l' ho messo in una specifica posizione all'interno della mia testa. Non è il regista, il fautore della rivoluzione, è essenzialmente una spia che cerca di essere molto protettiva verso il personaggio di Chris Evans. Probabilmente si trova dietro la sedia del regista".

John Hurt infine ha detto la sua sui film tratti da fumetti e graphic novel, sempre più frequenti, e sulla mania dilagante di fare remake su remake. "Nel cinema, ora come ora, sono rari gli sceneggiatori con storie originali da raccontare. L'industria cinematografica è ora presa da storie tratta da fumetti, romanzi, libri, insomma è cambiato da una volta. Quello che è certo è che c'è un grande bisogno di storie originali", ha detto l'attore, e poi: "Credo che il fondo lo si sia toccato quando Gus Van Sant ha voluto fare un remake di 'Psycho' esattamente come lo aveva fatto Hitchcock, solo cambiando attori. Questa è una follia! Forse l'idea che c'è è che se hai fatto successo con una formula, copiandola lo farai di nuova. E' un'idea ingenua".

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