Chi c'è e chi non c'è a Venezia. A far parlare oggi è l'assenza di una delle attrici piĂ¹ attese al Lido quest'anno: Lindsay Lohan. L'attrice ieri aveva fatto sapere che per motivi di salute (è appena uscita dalla rehab) non sarebbe stata presente a Venezia. Un forfait un po' tardivo forse che ha fatto storcere il naso al regista ma soprattutto a chi puntava molto sulla scia "gossippara" che la Lohan si porta sempre dietro.
Il film in questione è 'The Canyons' di Paul Scharder. Nel cast, oltre alla Lohan, il pornodivo James Deen.
Thriller su potere, amore e sesso ambientato a Los Angeles. Christian (Deen) è un produttore figlio di papà gelosissimo della sua fidanzata Tara (Lohan), ex attrice ormai allo sbando che vive di rendita. I due passano le serate nella loro villa sulle colline organizzando festini hard e scambi di coppia fino a che la gelosia di Christian non peggiora e, col sospetto di essere stato tradito senza permesso, si mette a pedinarla dando segni di squilibrio mentale.
Tante scene di sesso, tante scene di nudo (ecco il perchĂ© della presenza di un pornodivo nel cast), per un film che mira esplicitamente a fare scandalo ma che non è stato accolto bene, a fine proiezioni si sono sentiti sonori fischi dalla platea. Giudizi molto discordanti, da chi lo considera un film di serie B a chi lo consiglia almeno per un paio di visioni per cercare di capirlo. Sembra perĂ² che l'unico motivo per cui il film è stato inserito nel programma sia per omaggiare Paul Scharder che è presidente di giuria nella sezione Orizzonti. Assente la Lohan, si sono dovuti tutti accontentare di James Deen, attore porno prestato al cinema ma che, stando ai commenti post film, molti sperano torni presto al porno lasciando perdere la recitazione.
"Finalmente sono un uomo libero. Negli ultimi 16 mesi sono stato ostaggio di un’attrice di grande talento, che oggi non è qui, per cui non ho intenzione di rispondere per lei sulle sue vicende personali", ha detto il regista, "Professionalmente parlando Lindsay ha delle qualitĂ stupende, non ha paura, è temeraria, perĂ² non riesce a fingere. Il che da un lato è positivo, perchĂ© anche quello che si vede sullo schermo è molto genuino, ma dall’altro è un 'metodo' che spesso porta a dilatare i tempi e ad esaurire lei e le persone che le stanno intorno".
'The Canyons' non uscirĂ nelle sale americane, è disponibile in VOD da inizio agosto, e il regista spiega perchĂ©: "La mia intenzione era quella di fare un film per l’era del post-cinema, nella quale di fatto stiamo vivendo. Un film creato ad hoc per il mercato home video e per le piattaforme social e multimediali, non per i cinema, che tra poco chiuderanno tutti quanti. Non voglio essere melodrammatico, ma è evidente che nell’industria cinematografica è in corso un cambiamento sistemico; tutto quello che conosciamo del passato ormai non si applica piĂ¹".
James Deen, nome d'arte che si porta dietro da molto tempo, racconta la sua esperienza, per la prima volta nel mondo del cinema "normale". "Nelle mie pellicole si lavora sempre troppo in fretta", ha detto il pornodivo, "non c’è alcun interesse verso la psicologia dei protagonisti o la sinossi. Lì conta ben altro. E nonostante in 'The Canyons' ci siano scene esplicite è bello vedere come nascano da altre motivazioni, non per eccitare lo spettatore ma per continuare il dialogo tra i protagonisti".
Il film è stato presentato Fuori Concorso.
Presente al Lido invece il grande Nicolas Cage, per presentare il film 'Joe' di David Gordon Green. In Concorso.
Applausi per lui e per il film, non particolarmente originale nella trama, molto classico ma convincente, ottima la prova di Cage.
Ambientato nell'America periferica, fatta di case dismesse e gente ruvida, Joe (Cage) è un uomo solo, violento, ubriacone e con un passato turbolento che l'ha segnato per sempre, è a capo di una squadra di operai e cerca di tenersi fuori dai guai. Un giorno nella sua vita entra il 15enne Gary (Ty Sheridan), ragazzino con una famiglia problematica alle spalle. I due si avvicinano sempre di piĂ¹ fino a sviluppare un rapporto padre-figlio.
In conferenza stampa Nicolas Cage ha raccontato un metodo da lui usato per interpretare il ruolo dell'alcolizzato nel film 'Via da Las Vegas', con cui ha vinto l'Oscar: "All’epoca mi riprendevo ubriaco per poi imitarmi quando recitavo. Anche oggi farei di tutto per arrivare alla purezza del personaggio, ma non voglio ‘recitare’, preferisco ‘essere’, trovare la veritĂ in una performance. Non significa che debba ubriacarmi, ma, se necessario, giro su me stesso per obnubilarmi ed essere credibile". Il giovane Tye Sheridan, visto in 'The Tree of Life' di Malick, è stato molto felice di lavorare con Cage: "Lavorare con Nicolas Cage è fantastico, c’è bisogno di un padre che ti insegni la via, e tra noi si è creato durante le riprese un rapporto autentico". Il regista David Gordon Green invece racconta il personaggio di Joe: "Provo simpatia per lui ma alle volte lo prenderei per il collo. E’ un uomo ammirevole che perĂ² ha dei difetti fatali, per i quali alla fine getta via tutto. Ha delle fratture forti e un codice d’onore particolare e alternativo rispetto a quello della societĂ in cui vive". "Ma non è un perdente", aggiunge Cage, "almeno secondo me". Ottima la prova dell'attore non protagonista, l’anziano Gary Poulter che interpreta il padre alcolizzato del 15enne. "Viveva per le strade di Austin, dove abbiamo girato il film", racconta il regista, "Aveva una grande senso dell’umorismo e così gli ho chiesto se voleva fare un provino. Alla fine mi ha convinto e gli ho dato il terzo piĂ¹ importante, e lui è riuscito a fare trasparire la sua umanitĂ in un personaggio davvero deprecabile. Purtroppo è morto poco dopo la fine delle riprese".
Battuta finale per Nicolas Cage a cui viene chiesto un commento su Ben Affleck come nuovo Batman. "Sono felice per lui", ha detto Cage, "è un ottimo attore e ha sempre lavorato bene".
Il Festival oggi ha anche celebrato Tinto Brass e la sua filmografia con il documentario 'Istintobrass', sulla vita del regista erotico.
venerdì 30 agosto 2013
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