martedì 16 maggio 2023

Guardiani della Galassia Vol. 3 - la recensione

Giunge a conclusione la trilogia di James Gunn dedicata ai Guardiani della Galassia, probabilmente il filone di maggiore successo all'interno del Marvel Cinematic Universe, una scommessa vinta ma non così scontata, considerando che questi personaggi erano praticamente sconosciuti se non ai più puri appassionati dei fumetti Marvel.


Nel terzo capitolo della saga, Gunn (che scrive e dirige) concentra la narrazione interamente sul personaggio di Rocket Raccoon (doppiato da Bradley Cooper), facendone il perno e il cuore del gruppo e in definitiva anche dell'intera saga. Raccontando il passato del personaggio, si arriva a guardare con occhio diverso anche i film precedenti, ed è veramente difficile trattenere le lacrime in più di un'occasione. Gli altri personaggi risultano forse un po' in secondo piano rispetto ai precedenti film, in particolare la Gamora di Zoe Saldana che sembra avere poco da dire dopo l'apice del suo arco narrativo raggiunto in Avengers: Infinity War e Avengers: Engame. Il gruppo continua comunque a funzionare alla grande, in particolare il personaggio di Starlord (Chris Pratt) arriva a una chiusura ben calibrata e ben pensata, proprio in funzione di quanto ci viene mostrato e raccontato sul passato di Rocket, e soprattutto grazie alla trama vera e propria che mette in moto l'azione del film.

Colonna sonora sempre al top, ma a spiccare davvero in questo terzo film è la regia di James Gunn, che ancora più che nei precedenti vive di sfondi incredibili e colorati, di riprese mozzafiato ambientazioni che riescono a essere allo stesso tempo colorate e malinconicamente crepuscolari. E se riesci a trasmettere così tanto inquadrando animali in CGI, non resta che applaudire.

Non tutto è perfetto però, e dove il gruppo funziona alla grande, gli altri personaggi non sempre sono all'altezza. Nulla da dire sul villain (Chukwudi Iwuji), odioso quanto basta, o sui comprimari del passato che riescono a rimanere nel cuore dello spettatore, quanto piuttosto sembra davvero fuori posto l'Adam Warlock interpretato da Will Poulter, non solo per l'interpretazione davvero sopra le righe anche per un film dei Guardiani, ma soprattutto perché la sua presenza sembra superflua ed è difficile evitare di chiedersi se davvero era necessario all'economia del racconto. Una piccola sbavatura che comunque non intacca la fruizione di un film che chiude degnamente il miglior filone dell'MCU, emozionando e divertendo dal primo all'ultimo minuto della seconda scena post credit.

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