È uscito da un paio di settimane ma è ancora nella top5 dei film più visti su Netflix, si tratta di The Pale Blue Eye, che segna una nuova collaborazione tra Christian Bale, protagonista del film, e il regista Scott Cooper.
È il 1830, il detective in pensione August Landor (Bale) sta ancora cercando di metabolizzare la morte della moglie e la scomparsa della sua unica figlia, ma nell'Accademia militare di West Point c'è un caso complesso e macabro: un cadetto è stato trovato impiccato ad un albero e, successivamente, dal suo corpo è stato rimosso il cuore. Landor verrà chiamato ad indagare e dovrà muoversi con cautela all'interno dell'Accademia, in una indagine che non è quello che sembra. Il detective troverà aiuto in un giovane cadetto molto interessato ai misteri, tanto quanto alla poesia, e il suo nome è Edgar Allan Poe (Harry Melling).
Una storia fredda, in cui si respira morte e lutto in ogni risvolto, c'è un'ombra angosciante su tutti i personaggi che si riflette nella regia di Scott Cooper, nell'ambientazione invernale e nella fotografia, anch'essa fredda e desaturata, o si potrebbe definite "pallida", come l'occhio del titolo. Il regista ha il merito di riuscire a mantenere un'atmosfera "alla Edgar Alla Poe", il che significa niente azione ma indagini, personaggi, intrighi e messaggi nascosti, questo rende il film un po' lento, magari anche statico, ma è una lentezza che serve a riflettere lo stato d'animo del protagonista della storia, sospeso nel suo lutto.
Il film ha un ottimo cast, Gillian Anderson, Toby Jones, Timothy Spall, Lucy Boynton e la partecipazione di Charlotte Gainsbourg e Robert Duvall, ma ovviamente al centro ci sono i due protagonisti. Christian Bale riesce benissimo a trasmettere tutto il dolore del suo personaggio, un dolore trattenuto e nascosto, mai esibito e molto intimo. Sorprendente Harry Melling (sì, il cugino odioso di Harry Potter), la sua performance ci regala un Edgar Allan Poe intenso e leggero, fragile eppure deciso, tanto poetico quanto attirato dal macabro, la sua prova è davvero convincente.
La freddezza e la lentezza del film potrebbe non essere adatto a tutti i palati, ma The Pale Blue Eye è un buon film in cui, proprio come nelle storie di Edgar Allan Poe, niente è come sembra e basta davvero un attimo per cambiare le carte in tavola e spiazzare lo spettatore.
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