venerdì 23 dicembre 2022

Glass Onion - Knives Out - la recensione

Per allietare le festività natalizie, sbarca finalmente su Netflix, dopo un breve passaggio nelle sale, Glass Onion - Knives Out, il secondo murder mistery con protagonista il detective Benoit Blanc, con il suo equilibrato mix di eccentricità alla Poirot e fascino alla Holmes. 

Siamo in piena pandemia quando una scatola in legno contenente una sequela di enigmi viene fatta recapitare dal multimilionario dell'hi-tech Miles Bron (Edward Norton) a cinque eccentrici individui e al celebre e annoiatissimo detective Benoit Blanc (Daniel Craig), col fine di invitare ciascuno di loro, sulla sua isola-resort privata nell'assolata Grecia, per trascorrere uno spensierato e lussuoso weekend all'insegna del crimine e risolvere una complessa, a detta sua, cena con delitto.

Se la tenuta di Harlan Thrombey nel precedente film, costruita in un cupo bosco, lontana dagli occhi anche più indiscreti, celava segreti ed intrighi, la Glass Onion di Bron, fiore (di cristallo) all'occhiello del suo paradiso sul mare, rappresenta l'ostentazione e lo sfarzo di una generazione che deve mostrare ed apparire per essere ritenuta valida.
Della storia non si può svelare molto, ma sin dai primi minuti, la pellicola promette una trama criptica e ricca di colpi di scena, che convinceranno lo spettatore a mantenere gli occhi incollati allo schermo per quasi due ore e mezza. Rian Johnson conferma la sua capacità di sceneggiatore e regista, creando un cocktail di generi godibilissimo, che critica con toni caustici ed irriverenti le ipocrisie ed i pregiudizi della società odierna, popolata di affabulatori che, seppur dotati di ottima parlantina, non sono veri oratori e innovatori.

L'efficacissimo cast del primo capitolo passa uno scottante testimone a questa seconda, frizzante compagnia. I cinque personaggi, a tratti quasi caricaturali ma che non scadono mai nel macchiettistico, che si trovano a fare i conti con le capacità deduttive dello charmant Daniel Craig, rappresentano differenti categorie del tessuto sociale americano (e non solo): una sensualissima ex top model, adesso reinventatasi fashion designer (Kate Hudson) e la fida compagna Peg (Jessica Henwick), un brillante scienziato (Leslie Odom Jr.), un ottuso influencer tutto muscoli e attivista dei diritti maschili (Dave Bautista), accompagnato dalla giovane fidanzata Whiskey (Madelyn Cline), la Governatrice del Connecticut (Kathryn Hahn), e l'ex-partner d'affari dello stesso Bron (Janelle Monae). 
Esilaranti, poi, i cameo della compianta Angela Lansbury, Joseph Gordon Levitt e Ethan Hawke.

La colonna sonora, nuovamente firmata da Nathan Johnson, rimanda molto al film precedente, mentre il montaggio, più frammentario, aggiunge un tocco di quel cinema futuristico che rende il tutto ancora più appetibile. La scenografia, curata dal premio Oscar Rick Heinrichs, è meticolosa, quasi barocca nella sua pienezza di dettagli eccessivi, quasi stratificati proprio come la cipolla del titolo richiede.

Ripetere il successo di Cena con Delitto non era affatto facile ma Glass Onion riesce a mantenere più o meno lo stesso livello e si potrebbe dire che risulta "diversamente riuscito" rispetto al suo predecessore. È un giallo che funziona e appassiona lo spettatore fino alla fine.

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