Dopo sei settimane d dichiarazioni scioccanti, momenti assurdi, quasi surreali, e rivelazioni intime imbarazzanti, tutto vissuto in diretta mediatica, si è concluso ieri il processo tra Johnny Depp e Amber Heard, dopo che l'attore aveva citato in giudizio l'ex moglie per diffamazione per un articolo che l'attrice aveva scritto sul Washington Post.
Se in UK la giuria ha deliberato a favore di Heard, negli USA il giudizio è stato totalmente opposto. Dopo 13 ore di confronto, la giuria ha dato ragione a Johnny Depp, stabilendo che è stato effettivamente diffamato. Amber Heard dovrà risarcire il suo ex marito di 15 milioni di dollari, 10 milioni di risarcimento danni e 5 milioni di danni punitivi. Per quanto riguarda la contro querela dell'attrice, che chiedeva 100 milioni, la giuria ha deciso che dovrà ricevere 2 milioni (per quando l'avvocato ha definito le sue accuse un "imbroglio"). Facendo i conti, Amber Heard dovrà restituire più di quanto ha ottenuto con il divorzio. In un primo momento, sembrava che l'attrice non fosse intenzionata a fare ricorso, visto che un nuovo processo potrebbe costarle molto di più, ma stando a quanto dichiarato dal portavoce dell'attrice al New York Times, sembra che invece farà ricorso.
Per Johnny Depp è una bella rivincita dopo anni di accuse, e dopo aver perso sul piano professionale, in particolare aver visto "non concluso" il suo percorso come Jack Sparrow e aver perso il ruolo in Animali Fantastici. L'attore non era presente in aula per "motivi professionali", al momento infatti si trova in Gran Bretagna, ma ha condiviso un messaggio sul proprio profilo Instagram.
"Sei anni fa, la mia vita, la vita dei miei figli, le vite di quelli che mi sono vicini e inoltre le vite delle persone che per molti, molti anni mi hanno sostenuto e mi hanno creduto sono cambiate per sempre.
Tutto in un batter d’occhio.
Accuse false, molto serie e criminali sono state rivolte verso di me attraverso i media, scatenando un fiume di contenuti carichi di odio, sebbene nessuna accusa formale fosse stata intentata contro di me. Aveva già fatto il giro del mondo due volte nell’arco di un nanosecondo, e aveva avuto un impatto sismico sulla mia vita e la mia carriera.
Sei anni dopo, la giuria mi ha ridato indietro la mia vita. Sono veramente onorato.
La mia decisione di perseguire questa causa, sapendo molto bene il peso delle difficoltà legali che avrei dovuto affrontare e l’inevitabile spettacolo globale che sarebbe stato esporre la mia vita in questo modo, è stata presa solo dopo una lunga riflessione.
Sin dall’inizio, l’obiettivo di fare questa causa è stata rivelare la verità, a prescindere dal risultato finale. Dire la verità era un dovere nei confronti dei miei figli e di tutti coloro che mi hanno supportato con convinzione. Ora mi sento in pace sapendo di aver raggiunto quell’obiettivo.
Sono, e sono stato, travolto dall’ondata di amore e dal colossale supporto e dalla gentilezza di tutti quanti in giro per il mondo. Spero che la mia missione sul far emergere la verità aiuti altri, uomini e donne, che si sono trovati nella mia stessa situazione, e non faccia arrendere mai quelli che li sostengono. Spero anche che si torni a parlare di presunzione d’innocenza finché non si dimostra la colpevolezza, sia in tribunale che sui media.
Vorrei riconoscere il nobile lavoro del giudice, dei giurati, dello staff del tribunale e degli sceriffi che hanno sacrificato il loro tempo per arrivare a questo verdetto, e al mio diligente e incrollabile team di avvocati che hanno fatto un lavoro straordinario aiutandomi a condividere la verità.
Il meglio deve ancora arrivare e un nuovo capitolo è finalmente iniziato.
Veritas numquam perit.
La verità non muore mai.
Johnny Depp"
Decisamente delusa invece Amber Heard, anche lei ha affidato il suo sfogo ad un post sul proprio profilo. Dalla rapidità con cui il messaggio è apparso online, si direbbe però che l'attrice si aspettava questo verdetto.
"La delusione che provo oggi è oltre ogni parola. Sono addolorata del fatto che la montagna di prove non sia stata comunque abbastanza per reggere al potere sproporzionato e all’influenza del mio ex marito.
Sono ancor più delusa per ciò che significa questo verdetto per altre donne. È un passo indietro. Rimette indietro le lancette dell’orologio a un’epoca in cui una donna che parlava e si faceva sentire poteva essere disonorata pubblicamente e umiliata. È un passo indietro sull’idea che la violenza contro le donne vada presa sul serio.
Credo che gli avvocati di Johnny siano riusciti a convincere la giuria a ignorare il concetto fondamentale della Libertà di Parola e ignorare una prova talmente decisiva che ci ha permesso di vincere nel Regno Unito.
Sono triste di aver perso questa causa. Ma sono ancora più triste di avere l’impressione di aver perso un diritto che pensavo di avere come americana – parlare liberamente e apertamente."
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