Sono tornate le presentatrici e hanno fatto il loro in momenti piĂ¹ brevi rispetto al passato. La cerimonia è stata molto classica, sono stati ricordati diversi anniversari di film passati, Il Padrino, Pulp Fiction, Juno, con la prima volta di Elliot Page sul palgo, la saga di 007, e Cabaret. E ha fatto molta tenerezza vedere una Liza Minnelli sulla sedia a rotelle e in evidente difficoltĂ , per fortuna è stata brava e delicata Lady Gaga ad assisterla nella presentazione del premio finale. Ha vinto il politically correct, che da qualche anno ormai decide i premi piĂ¹ della reale qualitĂ dei film. Dune ha fatto piazza pulita degli Oscar tecnici, gli altri film si sono spartiti i premi. CODA ne ha vinti tre, e mentre migliore attore non protagonista a Troy Kotsur è stato piĂ¹ che meritato, sugli altri due, soprattutto quello come miglior film, ci sarebbe da parlarne. Onestamente c'erano film piĂ¹ meritevoli. Jane Campion (Il Potere del Cane) è la terza donna a vincere un Oscar alla regia nella storia dell'Academy. Primo Oscar per Jessica Chastain, meritatissimo il premio a Ariana DeBose, prima attrice apertamente omosessuale (queer) a ricevere un Oscar.
Inutile girarci intorno, il momento che ha fatto piĂ¹ scalpore è senza dubbio la reazione improvvisa e inaspettata di
Will Smith alla battutaccia di
Chris Rock. Cos'è successo? Chris Rock, sul palco per presentare il premio per il miglior documentario, ha fatto una battuta su
Jada Pinkett Smith e la sua testa rasata, le ha detto "
Non vedo l'ora di vederti in G.I.Joe 2", per noi
Soldato Jane, il film in cui Demi Moore era rasata. Una battuta che potrebbe sembrare innocua se non fosse che l'attrice lotta da anni contro una forma aggressiva di alopecia e la battuta, a cui tutti hanno sorriso, le ha dato un po' fastidio. Vedendo la moglie infastidita, Will Smith ha reagito, è andato sul palco e ha schiaffeggiato Chris Rock. Nel teatro è sceso il gelo, non subito perĂ², all'inizio tutti hanno pensato a uno sketch provato ma quando Will Smith ha urlato per due volte "
Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua fottuta bocca", è sceso il silenzio (la foto della presunta reazione di Nicole Kidman è falsa, quella foto è dell'inizio dello show). Chris Rock è rimasto calmo e ha continuato a presentare. Cos'è successo dopo? sembra che la manager di Will Smith lo abbia richiamato dietro le quinte per parlargli, anche l'amico Denzel Washington è intervenuto per parlargli. Poi Will Smith ha vinto l'Oscar, il suo primo Oscar, e in lacrime, e con un certo imbarazzo, ha chiesto scusa all'Academy, ai presenti, e ai suoi colleghi nominati. Un momento imbarazzante, fuori luogo, sia la battuta che la reazione, che purtroppo per i due attori, resterà nella storia degli Oscar.
Tutti i vincitori:
Miglior Film: Coda - I segni del cuore di Sian Heder
Migliore regia: Jane Campion per Il potere del cane
Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Migliore attore protagonista: Will Smith per King Richard - Una famiglia vincente
Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose per West side story
Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per Coda - i segni del cuore
Migliore sceneggiatura originale: Belfast di Kenneth Branagh
Migliore sceneggiatura adattata: Coda - I segni del cuore di Sian Heder
Migliore fotografia: Dune (Greig Fraser)
Miglior trucco e acconciatura: Gli occhi di Tammy Faye (Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh)
Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Miglior film d'animazione: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
Miglior documentario: Summer of Soul…or When the Revolution Could Not Be Televised di Ahmir "Questlove" Thompson
Migliori effetti speciali: Dune (Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer)
Miglior suono: Dune (Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett)
Miglior montaggio: Dune (Joe Walker)
Migliore colonna sonora: Dune (Hans Zimmer)
Migliore canzone originale: No time to die (Billie Eilish e Finneas O'Connell)
Migliori costumi: Crudelia (JJenny Beavan)
Migliore scenografia: Dune (Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos)
Miglior corto documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
Miglior corto animato: The windshield wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez
Miglior corto live action: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
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