martedì 19 maggio 2020

Riapertura cinema: per l'ANEC le misure sono "irricevibili"

Come annunciato due giorni fa, i cinema italiani potranno riaprire il 15 giugno seguendo però delle regole ben precise (QUI l'articolo) per una riapertura in sicurezza.

Oggi è arrivata la risposta di ANEC (associazione nazionale esercenti cinema) e non è positiva. I cinema hanno accettato la data decisa dal Governo per la riapertura ma secondo l'associazione le misure sono "irricevibili" perché troppo severe.

"Alla luce di tutte le più recenti soluzioni individuate per altre categorie, quelle che ci riguardano ci risultano inspiegabilmente penalizzanti e costituiscono anche un problema di immagine oltre che economico per il comparto nel suo percorso di ripartenza", ha dichiarato Mario Lorini, presidente dell’associazione, "Ci sembra fuorviante accettare che la sala venga individuata come il luogo più pericoloso di tutti gli altri caratterizzati da socialità e aggregazione. Si rischia di dare un’impressione sbagliata all'opinione pubblica e non lo possiamo accettare".

Uno dei punti che l'ANEC ha voluto sottolineare è quello del distanziamento degli spettatori, che era stato proposto "a gruppi", in modo che i familiari e le coppie potessero sedersi insieme, invece nelle direttive si parla di un distanziamento "a persona".

"Avevamo avuto su questo ampie garanzie, ma la misura non c’è", ha continuato Lorini, "Mi chiedo perché visto che il mondo è cambiato in pochi giorni e si pensa anche a quando riaprire le frontiere. In queste condizioni l’industria non può ripartire. C’è da pensare a una varietà di strutture piccole, medie e grandi e ai costi che dovrebbero affrontare. C’è grande delusione. Per quanto il dialogo non è certo chiuso. Auspico che ci sia al più resto la ripresa del confronto".

Le parti hanno un mese per discutere sui vari punti del decreto e collaborare per trovare una soluzione, sperando che non si arrivi a un inutile muro contro muro che non serve a nessuno, sicuramente non all'industria cinematografica.

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