Ad aprire la Festa del Cinema di Roma, giunta alla sua dodicesima edizione, è un western, all'apparenza estremamente classico nella contrapposizione fra soldati e pellerossa, ma allo stesso tempo incredibilmente moderno.
Il Capitano Joe Blocker (Christian Bale) deve scortare il temuto Capo Cheyenne Falco Giallo, ormai anziano e morente, e la sua famiglia dal Nuovo Messico fino alle loro terre natie nel Montana. Durante il viaggio Joe e i suoi uomini si imbattono in una donna (Rosamund Pike) che ha visto sterminare la sua famiglia da un gruppo di Comanches.
Una trama semplice e lineare, un viaggio che ben presto diventa il viaggio nel cuore e nell'anima dei protagonisti.
Scott Cooper scrive e dirige un racconto che è lo specchio dei nostri tempi e lo fa paradossalmente calandosi in un contesto storico ben preciso, quello subito riconoscibile della Frontiera Americana e dello scontro di civiltà che vide contrapporsi gli invasori Americani e i Nativi, uno scontro violento da ambo le parti, in cui anche la resistenza al feroce colonialismo rappresentata da Falco Giallo assume una connotazione tutt'altro che innocente.
Nel percorso del protagonista, interpretato da un grandissimo Christian Bale, c'è un augurio utopistico di comprensione e fratellanza, ed è significativo che a mediare e favorire l'amicizia fra i due fronti vi sia una donna che ha perso tutto ma che continua ad avere una fede incrollabile, portatrice di speranza anche nei momenti più bui.
Una regia elegante e la fotografia che mette in risalto i paesaggi maestosi e selvaggi dell'America incontaminata fanno il resto e riescono a far passare in secondo piano anche alcuni cali di ritmo nella parte centrale che altrimenti sarebbero risultati ben più fastidiosi.
Una regia elegante e la fotografia che mette in risalto i paesaggi maestosi e selvaggi dell'America incontaminata fanno il resto e riescono a far passare in secondo piano anche alcuni cali di ritmo nella parte centrale che altrimenti sarebbero risultati ben più fastidiosi.
Il finale, poi, è magnifico e rivela l'intera essenza del film, commuovendo profondamente lo spettatore e regalando forse l'immagine più bella dell'intera pellicola.
Un'apertura da cui non si poteva chiedere di meglio.
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