The Normal Heart - la recensione
The Normal Heart è un film per la televisione diretto da Ryan Murphy per HBO, tratto dalla piece teatrale omonima del 1985, scritta da Larry Kramer che ha curato anche la sceneggiatura del film stesso.
Ned Weeks (Mark Ruffalo) è uno scrittore gay che va a trovare degli amici sulla spiaggia, in un paradiso per omosessuali in cui splendidi uomini seminudi si lasciano andare ai piaceri della carne o, più semplicemente, si divertono a ballare e bere drink ghiacciati. L'idillio però non dura che pochi minuti, fin quando uno dei giovani amici di Ned non si accascia a terra, svenuto.
Inizia così, con una scena di allegra spensieratezza bruscamente stroncata, questo film che di allegro e spensierato non ha nulla ma che anzi mostra con crudo realismo quella che era la situazione della comunità omosessuale nei primi anni ottanta, atterrita e spaventata di fronte a una malattia devastante e ancora sconosciuta come l'AIDS, in mezzo al menefreghismo della classe politica e al pregiudizio sociale.
La rabbia di Ned, respinto dalla stampa e dalla politica, lasciato solo a veder morire uno dopo l'altro decine di persone che conosce, diventa la rabbia dello spettatore, grazie soprattutto alla messa in scena di stampo teatrale e ai dialoghi secchi, a volte fin troppo esplicativi, ma che colpiscono il segno senza risparmiare nulla.
Ma "The Normal Heart" non è solo un film di denuncia, è soprattutto una storia d'amore, quello tra Ned e Felix, giornalista del New York Times interpretato in modo sorprendente da Matt Bomer, che dimostra non solo una bravura notevole, ma anche una chimica incredibile con Mark Ruffalo.
Il cast è, probabilmente, il vero punto forte: Julia Roberts da al suo personaggio una compostezza e una forza misurata meravigliosa, Alfred Molina buca sempre lo schermo come pochi altri, Jim Parsons dimostra di essere un attore drammatico straordinario, tutti i comprimari sono bravissimi e donano un fantastico senso di coralità.
Romantico e crudo, un vero pugno nello stomaco, ripropone un tema già largamente sfruttato come quello dell'AIDS senza aggiungerci veramente nulla di nuovo, parlando semplicemente al cuore dello spettatore: questi sono i fatti che tutti conoscete, ora sta a voi. Assolutamente consigliato.
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