sabato 16 novembre 2013

Prisoners - la recensione

Il regista canadese Denis Villeneuve firma il suo primo film americano, il thriller 'Prisoners'.

In una tranquilla cittadina della provincia americana, due bambine, Anna e Joy, spariscono nel nulla. Subito scattano le ricerche, il detective Loki (J.Gyllenhaal) conduce le indagini. I primi sospetti cadono su un ragazzo (P.Dano) che era parcheggiato lì vicino con il suo camper. Preso e interrogato, il ragazzo viene rilasciato, nessuna prova contro di lui. Non è dello stesso avviso il padre di Anna, Keller Dover (H.Jackman), che perde la fiducia nella polizia e decide di agire per conto suo mentre il detective Loki continua ad indagare in una storia che diventa sempre più complicata. Intanto le famiglie reagiscono in modo diverso: la moglie di Keller (M.Bello) si chiude nel dolore, i genitori di Joy (T.Howard e V.Davis), anche se non condividono i modi, lasciano che Keller continui la sua personale ricerca.

'Prisoners' è un thriller molto intelligente, la storia è stata sicuramente ispirata da tanti fatti di cronaca di cui si sente parlare ogni tanto. Il regista incarta il film nel genere del thriller classico ma unisce intrattenimento ad una trama che pone delle domande interessanti: cosa sei disposto a fare per riuscire ad ottenere quello che vuoi? fino a dove sei in grado di arrivare? in casi estremi tutto è concesso? La storia indaga non solo sulla scomparsa di due bambine ma anche sulle persone e le loro reazioni davanti ad un evento sconvolgente, le loro paure e la loro rabbia, la loro sfiducia, la fede, personaggi ritratti come persone in lotta contro qualcuno o qualcosa che si sfogano in modi diversi, un percorso che vale per i "buoni" e per i "cattivi". Visivamente il film ricorda 'Mystic River' di Eastwood, ma anche 'Insomnia' di Nolan o i thriller di Fincher, viene ambientato in una zona suburbana con atmosfera invernale, fredda, in cui si ha la sensazione che tutto sia più duro e difficile. Il film inoltre non va in linea retta, offre punti di vista diversi sui fatti raccontati, la storia s'intreccia, diventa più complessa, senza mai allontanarsi troppo dal fatto centrale e senza mai dare giudizi su uno o un altro personaggio, lasciando sempre un vago senso di ambiguità.
L'ottimo risultato non sarebbe mai stato possibile senza il gran cast del film. Viola Davis, Terrence Howard, Maria Bello, Paul Dano, Melissa Leo, e i due protagonisti Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal. In particolare Gyllenhaal offre una splendida interpretazione, mai sopra le righe e per niente stereotipata, non sarebbe una sorpresa se venisse preso in considerazione per qualche nomination.

Nonostante la durata importante del film (quasi due ore e mezza), 'Prisoners' non annoia, il tempo è assolutamente ben utilizzato per riuscire a dare il giusto spazio ai tanti punti di vista della storia. Un film molto solido, con tematiche forti, anche dure, un film appassionante che tiene gli occhi incollati allo schermo, con ottime interpretazioni e una bella regia. Uno dei migliori film dell'anno.

0 commenti:

Posta un commento