mercoledì 23 ottobre 2013

'Cose Nostre - Malavita' - la recensione

Il regista francese Luc Besson si dà al gangster movie con l'aiuto di Martin Scorsese (produttore esecutivo), prendendo spunto da un romanzo dell'italo-francese Tonino Benacquista, e il risultato è 'Cose Nostre - Malavita' ('The Family').

Giovanni Manzoni (Robert De Niro) è un ex gangster della mafia italo americana che ha cantato, ha denunciato la sua "famiglia" e li ha mandato tutti in galera, da quel giorno vive sotto protezione dell'FBI, nuovo nome, nuova città, lontano da New York. Con lui ci sono la moglie (Michelle Pfeiffer) e i due figli adolescenti (Dianna Agron e John D'Leo), anche loro costretti all'anonimato e ai continui spostamenti. La famiglia Manzoni non riesce ad adattarsi facilmente a causa delle abitudini, piuttosto vendicative, dure a morire. Costretti a spostarsi ancora, cambiano nome in Blake e si ritrovano in uno sperduto paesino della Francia, in Normandia dove ognuno di loro avrà i propri problemi da affrontare. Intanto in carcere, i restanti membri della famiglia non hanno smesso di cercare Giovanni.

Film omaggio-parodia dei gangster movie, 'Cose Nostre - Malavita' inizia decisamente bene, con humor nero e un'atmosfera che ricorda un po' i toni della serie 'I Soprano'. La famiglia Manzoni è formata da quattro personaggi interessanti, un ex malavitoso tra il rassegnato e il nostalgico, due figli che affrontano i problemi dell'adolescenza e della scuola e una moglie che prova a vivere normalmente, tutti e quattro provano a vivere come persone normali ma la loro natura alla fine prende sempre il sopravvento e alla fine si ritrovano sempre a risolvere le situazioni a modo loro.
E' un Luc Besson un po' diverso però, meno eccentrico ed esagerato e più lineare e "classico", e probabilmente è proprio questo il problema del film, l'unico in realtà. Besson ad un certo punto sembra tirare indietro la mano, gli manca il coraggio per continuare sulla via dello humor nero e del divertimento, così all'improvviso verso la fine il film diventa più serio perdendo la verve che invece caratterizza l'inizio. Un peccato perché nella prima parte il contrasto tra l'istinto" malavitoso" e vendicativo della famiglia intera e le situazioni di vita normale creano momenti e scambi di battute divertenti e interessanti.
L'indecisione di Besson finisce per incidere anche sul cast in realtà delizioso: Robert De Niro fa la parodia di se stesso (con una esplicita citazione di 'Quei Bravi Ragazzi' nel mezzo, omaggio a Scorsese e all'attore) ma non in senso negativo né "macchiettistico"; Michelle Pfeiffer è sempre meravigliosa con dei tempi perfetti per lo humor del film; John D'Leo e Dianna Agron sono i più sacrificati, soprattutto la Agron, ma quel poco che si vede ci fa pensare che avrebbero meritato più attenzione nel film e uno svolgimento più importante della loro storia. Partecipazione di Tommy Lee Jones in un ruolo di contorno ma anche i suoi duetti con De Niro avrebbero meritato di più.

Peccato che Luc Besson abbia avuto questa indecisione su dove indirizzare il film e su quanto affondare il colpo, se si fosse mantenuto sul terreno dello humor nero il film ne avrebbe giovato, soprattutto nella parte conclusiva, 'Cose Nostre - Malavita' comunque resta un film piacevole e godibile.

0 commenti:

Posta un commento