mercoledì 3 luglio 2013

Questi sono i 40 - la recensione

Dopo 40 Anni Vergine, Molto Incinta e Funny People, lo sceneggiatore/regista Judd Apatow torna a dirigere e scrivere una commedia irriverente e a tratti riflessiva ambientata ancora nel mondo degli adulti, molto poco adulti, alle prese con la crescita e i problemi della vita reale, Questi sono i 40 rappresenta tutto questo, sfortunatamente con piĂ¹ problemi che risate.


Il film si presenta esattamente come la stessa base degli altri lavori di Apatow, ossia, come giĂ  detto, con una realtĂ  poco rosea contornata di situazioni comiche (spesso volgari) e se questo era il punto forte di Funny People o 40 Anni Vergine, qui il sistema stenta a funzionare come dovrebbe, probabilmente per un piccolo problema di sceneggiatura. Alcune situazioni si potevano benissimo evitare, almeno per alleggerire la visione e la durata totale del film (2 ore e 15 minuti circa) decisamente troppo elevata per questo genere.
In linea generale, anche se il tempo non scorre in maniera fluida, il film riesce a coinvolgere lo spettatore nelle adulte problematiche dei due protagonisti, Pete (Paul Rudd) e Debbie (Leslie Mann), l'essere genitori e mantenere una famiglia, due responsabilitĂ  molto serie. Purtroppo stavolta il buon Judd ci va un tantino pesante con la parte “sboccata”, che in teoria dovrebbe prima di tutto vendere il prodotto al grande pubblico ed equilibrare le serie tematiche. Probabilmente , dopo l'eccessiva durata, questo è il secondo problema principale, ossia il non riuscire a bilanciare il mondo della commedia con quello del dramma, cadendo piĂ¹ di una volta nella volgaritĂ  piĂ¹ spicciola e banale.
Sorvolando i problemi di fondo, le piccole parti di Megan Fox, Jason Segal e Melissa McCarthy sono ben riuscite e riescono a strappare piĂ¹ di una risata.

Se questi sono i 40, c'è da esser preoccupati.


Mat

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