martedì 26 giugno 2012

'Shame' - la recensione


Troppo si è detto di questo film ancora prima della sua uscita che nell'accingermi a guardarlo la prima volta le mie aspettative erano davvero basse e su tutto prevaleva la paura della boiata. Per fortuna il grande McQueen mi ha smentita, anche se alla fine non è il capolavoro sbandierato dai più.



Il punto forte sono sicuramente i personaggi, entrambi fragili, entrambi bisognosi l'uno dell'altra ed è interessante l'uso che McQueen fa del corpo dei suoi attori, in particolare di quello di Fassbender, la cui nudità costantemente in primo piano è quasi metafora della sua stessa interiorità.
Mi aspettavo più scandalo, da come se ne era parlato, invece le scene di sesso esplicito son poche e nemmeno eccessivamente spinte, si è visto di peggio sia al cinema che in televisione, ma comunque lui è molto bravo nel rendere l'espressività del protagonista quasi disperata nel momento dell'amplesso. Davvero intenso.
E veniamo alla vera perla del film: Carey Mulligan. Devo ammettere di avere quasi una venerazione per questa attrice sin da quando la vidi per la prima volta e di adorare il suo modo estremamente naturale di rendere qualsiasi scena. Il suo personaggio è un po' il perno attorno a cui ruota l'intera vicenda, è motore della crescita del fratello, lo sprona a ragionare su se stesso e sul suo rapporto con gli altri e la Mulligan da straordinaria prova di sè dando vita ad una ragazza delicatissima nel suo precario equilibrio psicologico, ma anche forte in un modo contorto e anticonvenzionale.
Su tutto aleggia una colonna sonora azzeccatissima, cornice perfetta di sentimenti spesso inespressi o solo accennati in una piccola espressione del viso.
In conclusione, non un capolavoro, ma un film intenso nella sua imperfezione, da vedere quando si è in vena di riflessioni profonde.




Da qualche giorno è disponibile in dvd e blu-ray, io lo consiglio volentieri!

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