domenica 26 marzo 2023

Lo Strangolatore di Boston - la recensione

È uscito da pochi giorni direttamente su Disney+, Lo Strangolatore di Boston, crime movie con Keira Knightley e Carrie Coon protagoniste.

Boston, anni '60, la vita quotidiana della città viene sconvolta da una serie di omicidi, le vittime sono tutte donne, soprattutto anziane, e la modalità dell'uccisione è sempre la stessa: un uomo che si presenta alla porta, con una scusa convince la donna a farlo entrare, la uccide in modo brutale profanandone il corpo, e poi sparisce nel nulla. Una serie di omicidi che la polizia e la stampa trattano singolarmente, non avendo ancora la mentalità per indagare la figura del "serial killer". La prima a rendersi conto degli elementi in comune tra gli omicidi è Loretta McLaughlin (K.Knightley), giornalista di costume che aspira alla cronaca, ma essendo donna non viene presa sul serio. Affiancata dalla collega Jean Cole (C.Coon), Loretta riuscirà a collegare gli omicidi tra loro, a trovare dei sospettati, a mettere all'angolo una polizia poco collaborativa, e a portare in prima pagina quello che verrà per sempre chiamato "Lo Strangolatore di Boston".

Per quanto il titolo richiami a una figura maschile, Lo Strangolatore di Boston di Matt Ruskin è un film che mette al centro due giornaliste che cercano di farsi strada in un mondo prettamente maschile e maschilista. Quella di Loretta McLaughlin e Jean Cole è una storia dal forte stampo femminista, due donne sulle tracce di un serial killer di donne, in un periodo storico in cui la figura femminile era relegata solo alla famiglia, mentre in campo giornalistico il loro compito si limitava alla recensione di elettrodomestici e al gossip. Il film ha il pregio di essere femminista senza essere stucchevole sull'argomento, senza inserire forzati momenti "girl power", ma semplicemente mettendo al centro della storia le due giornaliste e il loro lavoro.
Molto brave le due protagoniste. Keira Knightley si porta dietro la fama di attrice che a volte eccede in espressività (per dirla breve, una che fa le faccette), qui invece fa il lavoro opposto, gioca di sottrazione, di contenimento, piccoli gesti, micro espressioni, reazioni contenute, riuscendo ad essere molto solida e convincente. Stesso discorso per Carrie Coon, che alla sua Jean aggiunge anche un'aria di navigata esperienza.

Il film rientra nel filone dei crime movie, la ricostruzione delle indagini sullo Strangolatore non è perfetta, qualcosa è stato cambiato, ma nell'insieme risulta abbastanza accurata, così come la ricostruzione storica, soprattutto nelle fumose ambientazioni d'epoca, ma il film pecca nel ritmo, non riuscendo mai ad avere un vero picco emotivo. Non vediamo gli omicidi, li sentiamo soltanto, e aver deciso di non puntare troppo sulla la morbosità dell'atto dell'uccisione e dei corpi profanati non è necessariamente un male, ma una storia contorta e complessa come quella dello Strangolatore, piena di risvolti che portano a domande inquietanti che tirano in ballo più protagonisti, domande che ancora oggi non hanno risposta, avrebbe meritato un maggiore approfondimento e soprattutto maggiore tensione.

Guardando il film, l'associazione più immediata, per tematica e ambientazione giornalistica, è quella con Zodiac, ma Lo Strangolatore di Boston purtroppo non si avvicina al livello della pellicola di David Fincher, è comunque un buon film per una serata crime sul divano di casa, e per conoscere la storia di due giornaliste che aprirono la strada alle donne nel giornalismo investigativo.

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