lunedì 13 febbraio 2023

Gli Spiriti dell'isola - la recensione

Quattordici anni dopo In Bruges, un piccolo film diventato un vero cult fra i cinefili, il regista Martin McDonagh rimette insieme la coppia formata da Colin Farrell e Brendan Gleeson per immergerli nella campagna irlandese, fatta di brulle distese bagnate dal mare e leggende di spiriti inquieti che annunciano morte.

La guerra civile irlandese che nel 1923 imperversava sulla terra ferma è solo un'eco sullo sfondo di questa storia intima di un'amicizia che finisce. Padraic (Farrell) ogni giorno attraversa i campi per andare da casa sua a quella del suo migliore amico Corm (Gleeson), per poi andare insieme al pub locale dove trascorrono il tempo chiacchierando e bevendo birra. Questo fino al giorno in cui Corm decide che non vuole più essere suo amico, che semplicemente "non mi piaci più". Da qui prende il via la storia, da una parte Padraic, che non riesce a darsi pace per questo abbandono ai suoi occhi inspiegabile, e dall'altra Corm che, nella vecchiaia, ha paura di aver sprecato la sua vita e vuole ora lasciare un segno nel mondo, segno che, a suo dire, la presenza di Padraic, tanto gentile quanto sciocco,  ostacola.

Le due visioni differenti della vita e del mondo si scontrano in modo inconciliabile in questo film solo all'apparenza leggero e divertente: se per il personaggio interpretato da un meraviglioso Colin Farrell il senso della vita sta nella gentilezza, nel voler bene e nel farsi voler bene, per il Corm di Brendan Gleeson l'idea di finire nell'oblio dopo la morte risulta intollerabile, l'ingenuità bucolica di Padraic, con i suoi animali e le sue chiacchiere futili, non può che essere un ostacolo alla realizzazione piena della sua vita. Lo scontro di queste due diverse visioni e modi di vivere diventa pian piano scontro fisico vero e proprio, una guerra civile specchio di quella vera, che avviene sulla terraferma e di cui nell'isola di Inisherin arriva solo un'eco fatto di cannoni sparati in lontananza. 

L'ambientazione isolata, è uno scenario perfetto per mettere in scena questa metafora, con un contorno di personaggi significativi e indimenticabili come la sorella di Padraic, interpretata dalla sempre brava Kerry Condon, e soprattutto Dominic, lo scemo del villaggio, l'unico più sciocco di Padraic ma proprio per questo forse l'unico che lo capisce davvero, con un'interpretazione veramente potente data da Barry Keoghan.

Degna di nota anche la colonna sonora di Carter Birwell, che ricalca in modo molto affascinante la musica popolare irlandese.

Martin McDonagh scrive e dirige un film che nel suo essere apparentemente semplice e leggero è in realtà un piccolo gioiello di grande intensità, denso di significato e di atmosfera, in cui i dialoghi fanno brillare le interpretazioni del cast e in particolare di Colin Farrell. 

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