venerdì 17 novembre 2017

La Signora dello Zoo di Varsavia - la recensione

La Seconda Guerra Mondiale è stata teatro di eventi drammatici che hanno segnato in modo indelebile la Storia, ma anche di esempi di grande coraggio, storie che il Cinema continua giustamente a riproporre e raccontare, come quella, meno nota, accaduta in uno zoo in Polonia.

Varsavia, 1939, i coniugi Zabinski gestiscono con grande passione lo zoo della città, che ospita animali di vario tipo, anche esotici. Quando la città viene bombardata e occupata dai nazisti, lo zoo viene distrutto e sequestrato dai soldati tedeschi per farne un deposito di armi. I coniugi riescono ad ottenere dal capo zoologo del Reich il permesso per rimanere aperti con la scusa di un allevamento di maiali per fornire cibo alle truppe tedesche, mentre in realtà si adopereranno per far uscire gli ebrei dal ghetto, nasconderli nelle gabbie sotterranee, e aiutarli a fuggire da Varsavia. Alla fine della guerra i coniugi Zabinski riusciranno a salvare centinaia di ebrei, ottenendo un meritato riconoscimento nel giardino dei Giusti dello Yad Vashem di Gerusalemme.

Basato sul romanzo "Gli ebrei dello zoo di Varsavia" di Diane Ackerman, il film parte da un contesto diverso e originale rispetto ad altri film sul tema, quello dello zoo. Un "micro-cosmo" perfetto e pacifico che fa da contrasto alla brutalità della guerra, e su questo punto la regista Niki Caro insiste molto, forse anche troppo, finendo per dimenticare il resto.
Il problema principale del film è che il valore e l'importanza di una storia straordinaria come quella dei coniugi Zabinski non viene valorizzata abbastanza dalla resa cinematografica, troppo "edulcorata" e superficiale, con dei dialoghi piatti, zero tensione, sia emotiva che storica, e uno svolgimento che inizia a correre troppo proprio quando avrebbe dovuto scavare in profondità, con più durezza e realismo, nel dramma e nella disumanità dei nazisti.

A causa di questa superficialità, il film "spreca" la sempre brava Jessica Chastain, e questo è un vero peccato. Grazie alla sua grande sensibilità, e nonostante dei dialoghi non sempre all'altezza, l'attrice rende vivo e pulsante il personaggio di Antonina Zabinska, e regala al film i suoi momenti migliori, e di conseguenza quando lei non c'è il film soffre. Nonostante sia la protagonista infatti, c'è troppa poca Jessica Chastain in questo film.

La Signora dello Zoo di Varsavia è un film che parte con delle buone intenzioni ma poi pecca nella resa, è troppo timido nel raccontare la crudeltà e il dramma di quel periodo, ma è un film utile per conoscere una storia incredibile che era giusto raccontare. Sicuramente una visione la merita, magari dal divano di casa.

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