mercoledì 31 agosto 2016

Io Prima di Te - la recensione

Will è un ricco uomo d'affari, bello e intelligente a cui la vita ha tolto tutto relegandolo su una sedia rotelle, paralizzato dal collo in giù. Louisa è una ragazza di provincia, buffa ed eccentrica, colorata fino all'inverosimile, con una famiglia unita ma povera alle spalle, e la capacità di vedere sempre il meglio delle persone.
L'incontro tra due mondi completamente diversi e lo scontro fra il cinismo di Will e l'ottimismo spensierato di Lou non è subito facile, ma pian piano tra i due nasce prima un'amicizia sincera e poi un amore che potrebbe ridare speranza a una vita apparentemente distrutta.

Tratto dal romanzo omonimo di Jojo Moyes, Io prima di te sembra a primo impatto il più classico dei film romantici, e forse lo è, ma riesce anche a dare qualcosa di più, a portare freschezza in una storia già vista e rivista. Molto del merito va dato alla grande chimica creatasi fra i due protagonisti Sam Claflin ed Emilia Clarke; soprattutto il primo, dopo la più che anonima performance nel quarto capitolo dei Pirati dei Caraibi e il ruolo nella saga di Hunger Games, riesce a fare un salto di qualità, interpretando con poche espressioni misurate e piccoli gesti un uomo paraplegico e, pur non arrivando alle vette raggiunte recentemente da Eddie Redmayne, risulta molto convincente. La Clarke, invece, non sempre centra la performance e alla lunga le troppe smorfie e moine possono risultare pesanti. Ottimo anche il cast di contorno: Charles Dance è sempre di grande presenza scenica e in generale i molti volti noti, da Jenna Coleman a Matthew "Neville Paciock" Lewis, danno tutti il loro contributo.

Interessante però è soprattutto il tema centrale del film che si nasconde dietro la storia d'amore. Parlare di eutanasia è sempre difficile e Thea Sharrock, regista del film, riesce a farlo con molta delicatezza, senza propendere per l'una o l'altra campana, riuscendo a emozionare con poche scene e senza spingere troppo il piede sull'acceleratore della lacrima facile. Sicuramente si sarebbe potuto approfondire di più l'argomento, non è certo un film impostato su questo, si tratta principalmente di un film puramente romantico e come tale va visto, senza aspettarsi troppo dal punto di vista del dilemma etico.

In un periodo in cui siamo sommersi da decine e decine di film pseudoromantici che puntano a scandalizzare più che a emozionare, è piacevole ritrovarsi con un prodotto di questo tipo, fresco, genuinamente romantico, ma che sa anche andare oltre senza snaturarsi.

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