Nelle strade della Città Vecchia si muovono ancora i personaggi creati dalla mente di Frank Miller (co-regista anche di questo secondo film), con storie prese dagli albi a fumetti e altre invece originali, nuovi protagonisti e vecchie conoscenze. Manca a volte un intreccio completo e complesso come era avvenuto nel primo film, ma sostanzialmente quello che conta è sempre lì e funziona ancora dannatamente bene.
Robert Rodriguez confeziona un film che potrebbe benissimo essere il secondo tempo del precedente, stesse musiche, stessa atmosfera, stesso fascino della fotografia che sembra trasportarci dentro le pagine del fumetto di Frank Miller, uno stile particolarissimo e subito riconoscibile che non si vede spesso e che, bisogna riconoscere, Rodriguez infonde in ogni aspetto, occupandosi lui stesso di ogni reparto della realizzazione della pellicola. Non sempre funziona, ma questa volta è da applausi.
Sin City torna dopo ben nove anni, ma allo spettatore sembra di non essersi mai spostato dalla Città Vecchia, di non aver mai lasciato i molti, iconici, personaggi che la popolano, tutti buoni, tutti cattivi, tutti ugualmente affascinanti.
Sin City è tornato ed è sempre un piacere per gli occhi.
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