giovedì 14 novembre 2013

Festival di Roma - giorno 6

Il sesto giorno porta al festival il grande Wes Anderson che ha incontrato il pubblico per una lezione di cinema e per l'occasione ha presentato il corto 'Castello Cavalcanti', prodotto da Prada, scritto con Roman Coppola e interpretato da Jason Schwartzmann, entrambi hanno accompagnato il regista al festival e hanno partecipato all'incontro.

Sul corto, girato a Cinecittà, Wes Anderson ha detto: "Prada ci ha dato la più totale libertà creativa. Ho pensato allora che sarebbe stato bello girare a Roma, a Cinecittà, Siamo stati spesso a Roma negli ultimi anni, ho girato a Cinecittà, e adoriamo questo paese. Allora abbiamo pensato a qualcosa che ricordasse 'Amarcord', qualcosa di costruito intorno a Jason [Schwartzmann] come protagonista. Nessun altro avrebbe potuto interpretare questa parte. [...] Non sapevo nemmeno che la musica che avessimo scelto fosse quella di Signore e signori di Pietro Germi, me lo dite voi adesso. L’abbiamo selezionata in mezzo a tante altre musiche del cinema italiano di quegli anni". Sul cinema italiano di oggi, Anderson confessa di amare un regista in particolare: "Il film italiano più recente che ho visto è 'La Grande Bellezza' di Paolo Sorrentino. Amo molto Sorrentino, e Toni Servillo. Poi ho visto 'Gomorra', 'Io sono l'amore'… e amo molto il cinema di Nanni Moretti".
Il regista ha poi riflettuto sui personaggi dei suoi film: "Non so quale sia il mio personaggio preferito, quello che mi rende più orgoglioso. Sono orgoglioso degli attori che li interpretano, casomai. Ma amo molto il  protagonista di questo film, il pilota automobilistico americano negli anni Cinquanta, e vorrei in qualche modo continuare a raccontarlo. Forse i prossimi capitoli della sua storia potrebbero ambientarsi in altri paesi, passando da Cinecittà ad altri studi famosi in giro per il mondo che amiamo, adottando lo stile dei grandi registi che lì hanno lavorato". Anderson ha ammesso che 'Castello Cavalcanti' potrebbe anche diventare un film vero e proprio. Farà mai un film in 3D? il regista non lo disprezza, anzi: "Lavorerei volentieri in 3D. In 'Gravity' hanno fatto un lavoro incredibile, ma già con 'I Figli degli Uomini' Alfonso Cuaron aveva fatto un lavoro impressionante dal punto di visto visivo. Ma devo anche dire che non saprei come cominciare esattamente". Dopo la fortunata esperienza di 'Fantastic Mr. Fox', al regista è stato chiesto se farà un altro film d'animazione in futuro. "Sì, stavamo parlando di fare un altro film d’animazione", ha risposto Anderson, "ma il problema è che la nostra idea sta diventando sempre più violenta e cupa: non sarà un film per ragazzi e quindi non so se riusciremo mai ad avere i fondi per farlo".
Tornerà a girare in Italia? "Vorrei tornare a lavorare in Italia, amo molto questo paese. La prossima volta mi piacerebbe girare qualcosa uscendo dall’isolamento degli studi e girare in maniera più libera, per le strade, come mi è capitato di fare altrove".

Il prossimo film di Wes Anderson, 'The Grand Budapest Hotel', sarà presentato al prossimo Festival di Berlino. Intanto, ecco il corto 'Castello Cavalcanti' presentato ieri.

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E' stato presentato ieri anche 'Il Paradiso degli Orchi' di Nicolas Bary, tratto da un romanzo di Daniel Pennac.

Lo scrittore era presente al festival e in conferenza ha parlato della trasposizione del suo libro, che appartiene al "ciclo di Malaussène": "Non ho avuto la sensazione di essere tradito, anche perché non mi aspettavo né fedeltà né tradimento. Nelle copertine dei miei libri, Malaussène è sempre rappresentato di spalle, per cui il regista aveva qui tutta la libertà per agire nel modo che preferiva. Forse il libro è più noir, il film lo è meno. Ma Bary è riuscito a rendere i rapporti familiari in modo eccellente".
Pennac ha poi spiegato chi sono gli Orchi oggi: "Gli orchi di oggi sono gli stessi di una volta, quelli dei miei tempi, solo che oggi hanno ancora più fame. Nella prima metà del Novecento abbiamo avuto tanti giganteschi orchi politici, i vari dittatori ad esempio. In Francia invece abbiamo avuto solo orchi minori, che mangiavano i resti. Oggi gli orchi non hanno neanche più bisogno del contesto politico, hanno una bella faccia in superficie ma poi fanno guerre sotterranee".

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