mercoledì 2 ottobre 2013

Il Cacciatore di Donne - la recensione

Nicolas Cage e John Cusack si rincontrano a qualche anno di distanza da 'Con Air' per il thriller 'Il Cacciatore di Donne' ('The Frozen Ground'), di Scott Walker.

Alaska, è il 1983, dopo il ritrovamento del cadavere di una ragazza al detective Jack Holcombe, in procinto di lasciare il lavoro, viene affidato un caso molto difficile, un serial killer che per 13 anni ha agito indisturbato sequestrando, violentando e infine uccidendo giovani ragazze. Le prove portano all'insospettabile Robert Hansen, un tranquillo padre di famiglia, già fermato in passato e poi rilasciato. Mancano le prove schiaccianti però, fino a che una ragazza, Cindy Poulson, giovane prostituta minorenne, non riesce a scappare. Farla testimoniare però non sarà facile e nemmeno incastrare Hansen.

La storia è tratta da fatti realmente accaduti, Robert Hansen è stato accusato di aver sequestrato e violentato almeno 30 donne e si ipotizza che fra queste ne abbia uccise un numero imprecisato fra 17 e 21. Attualmente Hansen sta scontando 461 anni di carcere. Il film però non mette al centro la figura del serial killer, il suo metodo, i motivi (per quel poco che viene raccontato), vengono descritti da altri durante le indagini del detective Holcombe. Molto spazio viene dato a Cindy Poulson che, con molto coraggio, ha raccontato la sua storia per la prima volta dopo anni, per questo motivo vanno fatti i complimenti a Vanessa Hudgens, non perché fornisca una interpretazione memorabile ma per la devozione, l'attenzione e il rispetto con cui interpreta il ruolo di una donna che ha avuto una vita molto difficile e vissuto un esperienza spaventosa. Nicolas Cage invece è un credibilissimo detective con un peso doloroso nel cuore, buona la sua prova. Bene anche John Cusack nei panni di Robert Hansen, non ha molto spazio nel film ma riesce a trasmettere l'instabilità del suo personaggio, freddo, metodico, cattivo e folle.

Il film non spicca per originalità, può ricordare vagamente 'Zodiac' e l'ambientazione "glaciale" dell'Alaska sa di già visto ('Insomnia', ad esempio). E' un thriller classico che percorre la strada battuta da tanti altri film in passato, non cerca scorciatoie strizzando l'occhio con l'enfatizzazione gli omicidi, li mostra in modo molto secco e diretto, il che rende l'idea della follia di Hansen. Il film ha una buona premessa, inizia bene, cala e stenta un po' al centro e si riprende sul finale quando i due protagonisti, Cage e Cusack si incontrano faccia a faccia. La decisione di concentrarsi di più sulla vittima scappata è giusta e condivisibile ma alla fine si toglie spazio all'indagine che probabilmente avrebbe meritato di più.

In generale, un thriller che sicuramente merita una visione.

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