Ultima giornata prima della cerimonia di chiusura e della premiazione.
Ettore Scola porta a Venezia il suo 'Che Strano Chiamarsi Federico', film omaggio al grandissimo Federico Fellini a 20 anni dalla sua scomparsa.
Un film costruito come un racconto di finzione - i giovani Fellini e Scola sono interpretati da due nipoti del regista - che si mischia ai video di repertorio per raccontare un cinema italiano che oggi non c'è più e un personaggio incredibile che l'ha reso grande.
"E’ un album pieno di fotografie, scritti, ritagli e di ricordi, qualcuno offuscato che andava ricostruito. Ma non è un film che vuole commuovere. Se Federico sapesse che vi siete messi a piangere, s’incazzerebbe. Lui che era così allegro e autoironico. E poi la nostalgia e i rimpianti non sono il mio forte", così Ettore Scola descrive il suo film, presentato Fuori Concorso.
In principio l'idea era di affidare dei video di repertorio ad un giovane montatore per farne un documentario, poi, racconta Scola, "Roberto Cicutto, che è una persona pericolosa, mi ha detto perché non lo fai tu, visto che hai conosciuto Federico". Scola e Fellini si sono conosciuti all'inizio degli anni '50 grazie ad amici in comune come Marcello Matroianni e Alberto Sordi.
Per il regista, il cui ultimo film risale al 2003, non è stato particolarmente faticoso girare questo film. "Per i vecchi il lavoro diventa un’operazione invereconda, dopo anni di beata passione", spiega il regista di 'C'eravamo Tanto Amati', "Per fortuna il mio è un lavoro privilegiato e poi non ho fatto quasi niente: le figlie scrivevano, i nipoti interpretavano e Cicutto si occupava di tutto, anche dei caffè. Non è stato un film scomodo, ho fatto opere ben più faticose". 'Che Strano Chiamarsi Federico' è un film pensato per i giovani, "Spero lo vadano a vedere" dice Scola, "per scoprire che Fellini ha parlato di loro e a loro". Poi una battuta in ricordo dell'amico Fellini: "Continua a farmi ridere ancor oggi, ogni volta che rivedo i suoi film. No, Federico, non è certo uno che fa piangere".
Infine una battuta sulla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla proiezione del film: "Come se non avesse altre cose più importanti da fare. Se anche lui perde tempo siamo fregati!".
Presentato sempre Fuori Concorso, 'Yurusarezaru Mono' ('Unforgiven'), remake del pluripremiato film western di Clint Eastwood. Nel cast, e nel ruolo di Eastwood, Ken Watanabe.
Particolare scelta quella di fare un remake di un film tipicamente americano e ambientarlo nel Giappone di fine '800 durante il tramonto dell'era dei samurai. Mossa riuscita comunque, il film è piaciuto, bellissimi gli scenari e l'ambientazione, ottima l'interpretazione di Watanabe, anche se non è paragonabile al bellissimo film di Clint Eastwood.
Ultimo giorno e quindi è il momento degli immancabili pronostici sui premi.
Secondo i bookmakers inglesi il favorito, dato a 5.50, è 'Philomena' di Stephen Frears che potrebbe dire la sua sia per il Leone d'Oro che, e forse soprattutto, per la Coppa Volpi alla migliore attrice (Judi Dench). Il secondo candidato alla vittoria secondo le quote è 'Kaze Tachinu' ('Si Alza il Vento') il nuovo, bellissimo e applauditissimo, film del maestro Hayao Miyazaki, ultimo film della sua carriera, dato a 6.00... e chi lo sa se anche questo non verrà preso in considerazione alla fine. A 7.50 è dato 'Stray Dogs' di Tsai Ming-liang, anche se non ha convinto tutta la critica. Anche se contestato, il film di Jonathan Glazer, 'Under My Skin', con Scarlett Johansson protagonista, si mantiene a quota 8.00.
Gli italiani? lontani secondo i bookmakers britannici, 'L'Intrepido' di Amelio è dato 13.00, 'Sacro Gra' a 17.00 e 'Via Castallana Bandiera' di Emma Dante addirittura a 21.
Alla fine questi pronostici basati sulle quote inglesi contano relativamente. Tutto è in mano alla Giuria e al suo presidente Bernardo Bertolucci e domani sera sapremo i vincitori del 70° Festival di Venezia.
venerdì 6 settembre 2013
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