sabato 14 settembre 2013

Come ti spaccio la famiglia - la recensione

Dopo 'Il cacciatore di Ex' e 'Come ammazzare il capo… e vivere felici', Jason Sudeikis e Jennifer Aniston tornano a recitare insieme nella commedia 'Come ti spaccio la famiglia' ('We're the Millers'), diretta da Rawson Marshall Thurber ('Palle al balzo' e 'Easy Girl').

La storia parla di David (Jason Sudeikis), uno spacciatore, che viene ingenuamente derubato di tutti i soldi guadagnati vendendo droga, così per saldare i suoi debiti (e salvarsi la vita), viene costretto dal capo Brad (Ed Helms) ad andare in Messico per trasportare un 'partita e un po'' di marijuana. David così decide di crearsi una falsa famiglia in modo da non creare sospetti alla polizia messicana, ingaggiando Rose (Jennifer Aniston) una spogliarellista, Casey (Emma Roberts) una senza tetto punk, e Kenny (Will Poulter) uno ragazzo sfigato abbandonato persino dalla madre.
La famiglia quindi inizia questo viaggio a bordo di un enorme camper per festeggiare il weekend del 4 luglio.

Una commedia on the road senza pretese che diverte molto, che s'incentra soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi, e sui dialoghi che li vedono protagonisti. Gag esilaranti si susseguono che, anche se estreme, non calano mai nella volgarità. Questo grazie ad una sceneggiatura ben scritta, che poteva essere anche qualcosa di più, ma è stato preferito non correre il rischio della censura.
Buona la scelta del cast, in particolare i ragazzi, Will Poulter molto divertente, con quelle facce assurde riesce a far ridere anche senza far nulla. Emma Roberts (che presto vedremo in 'American Horror Story: Coven') che nonostante abbia il personaggio più sacrificato, si comporta molto bene, e ha un ottima presenza scenica. Un punto a favore per Jennifer Aniston, in splendida forma, che durante il film ci regala qualche momento niente male.

Di commedie americane ne escono molte ogni anno, ma poche valgono la pena di essere viste, questa è una di quelle, molto divertente, a tratti anche introspettiva, con finale ovviamente lieto, ma dal sapore un po' aspro.

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