I fratelli Wachowski hanno sempre avuto il grande pregio di unire un certo tipo di cinema commerciale con quello più strettamente d'autore, la spettacolarità con i contenuti più filosofici. Fin dal primo (e unico, se vogliamo) Matrix passando per V per Vendetta hanno sfornato grandissimi successi di pubblico, senza rinunciare all'approvazione della critica.
Ci riprovano insieme a Tom Tykwer in quello che è il più costoso film indipendente di sempre e con un cast talmente stellare che elencarli tutti sarebbe davvero troppo lungo e noioso.
La confusione iniziale lascia presto il posto alla storia, alla vita dei numerosi personaggi le cui vicende sembrano incastrarsi e svolgersi su diversi piani temporali eppure nello stesso momento, grazie anche ad un montaggio ispirato che suggerisce continuamente la presenza di un quid nascosto in bella vista, fino a scoprire che, effettivamente, quelle non sono che storie più o meno intrecciate, che alla fine sono le conseguenze di ogni scelta ad avere ripercussioni sul passato, sul presente e sul futuro, senza influenzare mai davvero.
Cloud Atlas ha il fascino di una melodia ascoltata e riascoltata a lungo, la dolcezza di una storia d'amore e il phatos di una sparatoria futuristica, senza mai propendere nè in un verso nè in un altro, continuamente in bilico tra dramma, commedia e fantascienza, avvolgendo e stupendo lo spettatore, confondendolo senza mai esagerare e lasciando alla fine un senso di compiutezza, nonostante non si possa affermare con sicurezza di aver trovato quel nesso nascosto.
Non è un film perfetto, questo no, alcuni passaggi risentono di una certa lentezza di fondo, mentre un paio di scene nel futuro (dirette dai Wachowsky insieme alla sezione ambientata nel XIX secolo, mentre Tykwer si è parallelamente occupato degli anni '30, '70 e dei nostri giorni) peccano di una eccessiva resa "a videogioco" che stona con il tono complessivo del film, ma si riesce facilmente a soprassedere all'interno della totalità finale.
"La nostra vita non ci appartiene. Siamo legati ad altri. E con ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro. Tutto è connesso".
*Chiara*
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