martedì 10 maggio 2022

Doctor Strange – Nel Multiverso della Follia: la recensione

Approda nelle sale italiane Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il secondo episodio della saga sul potente Stregone dal mantello rosso.

Steven Strange (Benedict Cumberbatch), reduce dagli eventi di Spiderman: No Way Home, si risveglia dopo uno strano sogno per recarsi al matrimonio della bella Christine Palmer (Rachel McAdams), sua ex collega, amica, oltre che storia d’amore irrisolta. Durante il ricevimento però, un mostro tentacolare minaccia la città, all’inseguimento di una misteriosa ragazzina, America Chavez (Xochitl Gomez), che Steven ricorda di aver già incontrato. La ragazza sarà la chiave per introdurre il Multiverso e Steven dovrà chiedere aiuto a Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), in esilio dopo i fatti di WandaVision, per proteggerla.

Nel complesso la pellicola risulta riuscita, con la sola parte centrale meno convincente, forse troppo introduttiva e che strizza un po' l'occhio al fan service. Tuttavia, chi si aspetta una vicenda in stile Avengers: Endgame, potrebbe uscire dalla sala deluso.
Alla regia troviamo un Sam Raimi in forma smagliante, al suo ritorno nel mondo dei cinecomic quindici anni dopo Spider-Man 3. Il regista colora la sua opera a forti tinte horror, contornando il tutto con una colonna sonora resa iconica da un fantastico Danny Elfman
Il cast, qualitativamente al massimo delle proprie potenzialità, si muove su una sceneggiatura ben scritta e credibile, anche se a tratti un po' piatta. Come sempre nei film dell'Universo Marvel, il livello tecnico sfiora l'eccellenza, offrendo degli effetti speciali e visivi decisamente degni di nota.

C'è da augurarsi che Sam Raimi accompagni Doctor Strange ancora a lungo, perché questa sterzata di novità, con il suo stile, giova ai ritmi della storia e le dona uno spessore totalmente innovativo. 

Francesca Matteucci

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