martedì 1 febbraio 2022

The Tragedy of Macbeth - la recensione

Nuovo adattamento di una delle più celebri tragedie di William Shakespeare diretto da Joel Coen, per la prima volta solo, senza il fratello Ethan.

La storia di Macbeth è nota, il nobile scozzese a cui tre streghe predicono un futuro che lo porterà alla corona del Re. Caricato dall'ambiziosa moglie, la sete di potere di Macbeth crescerà sempre di più, spingendolo in una spirale di violenza e follia.

The Tragedy of Macbeth si può definire un film "estremo", è infatti estremamente teatrale e, allo stesso tempo, estremamente cinematografico. La messa in scena è a dir poco perfetta, tutto è studiato nei minimi dettagli ed è eseguito con una precisione quasi maniacale. Nella regia di Joel Coen sono evidenti i richiami al Cinema Espressionista, a Bergman, rafforzati anche dall'uso di un bianco e nero dai contrasti molto alti, e ai quadri di De Chirico, con le ambientazioni ridotte al minimo essenziale e gli spazi geometrici, spesso vuoti, che creano un effetto surreale e onirico. Una forma perfetta, visivamente eccezionale, racchiusa in un formato atipico, un 4:3 di cui ci si dimentica molto velocemente. Le scenografie, anche queste essenziali, sono ricostruite in studio creando un perfetto mix di Teatro e Cinema. La fotografia è straordinaria, in un mondo giusto, il direttore della fotografia Bruno Delbonnel avrebbe già l'Oscar in mano.

Una forma così perfetta però non serve a niente senza un contenuto all'altezza. Quello di Joel Coen non è affatto un puro esercizio di stile ma il perfetto contenitore per accogliere le eccezionali performance del cast. Denzel Washington è monumentale, non eccede mai, riempie la scena grazie alla sua fisicità, e sembra davvero nato per recitare i dialoghi di Shakespeare. Ad affiancarlo e sostenerlo, una eccezionale Frances McDormand, perfetta per interpretare la discesa nella follia del suo personaggio. L'attrice figura anche come produttrice, da anni infatti chiedeva al marito, Joel Coen, di portare al cinema questa storia. Molto bravo Alex Hassell, perfetto nei panni di questa figura quasi monastica che si muove alle spalle dei personaggi, ma chi davvero spicca è la straordinaria Kathryn Hunter, che molti riconosceranno come la Signora Figg di Harry Potter, in realtà è una veterana del teatro britannico. L'attrice interpreta le tre streghe, più un altro personaggio, e la sua performance è totale, fisica e vocale, porta nel film una sensazione di terrore e inquietudine che lascia decisamente il segno nello spettatore.

Ci sono delle differenze con il testo di Shakespeare, la più evidente è sicuramente la scelta di far interpretare Macbeth e Lady Macbeth a due attori sopra i 60 anni, questo porta alla storia un senso di insoddisfazione diverso nei due personaggi, il peso del tempo che passa, la sensazione di non aver avuto quello che avrebbero voluto, quello che loro pensavano di meritare, che sia gloria, potere, o figli, e quindi la voglia di prenderselo prima che sia troppo tardi, una voglia che si trasforma in ossessione, violenza e follia. Poteva essere un azzardo, si tratta invece di una scelta vincente, anche perché affidata  due mostri della recitazione come Denzel Washington e Frances McDormand.

The Tragedy of Macbeth (in Italia solo Macbeth) forse non è un film adatto a tutti i palati, ma è un grande film, è grande Cinema, diretto e recitato in modo magistrale, una gioia per gli occhi. Peccato solo non averlo visto al cinema.

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