sabato 27 febbraio 2016

Brooklyn - la recensione

Futuro, amore, famiglia, storia. Questo è quello che ci propone il regista irlandese John Crowley (Boy A) con il suo Brooklyn, delicato dramma storico di vita quotidiana che funge per certi versi come un trattato storico di un passato affascinante e sempre attuale.



Una misurata e maturata Saoirse Ronan veste i panni di Eilis, una giovane ragazza irlandese che decide di emigrare nel “nuovo mondo” per cercare lavoro e felicità, lasciandosi alle spalle la madre e la sorella ed un paesino troppo stretto per la sua idea di vita. A Brooklyn non troverà solo una nuova prospettiva di vita, ma anche l'amore. Durante la sua storia verrà tuttavia attratta nuovamente dalla sua passata vita, fatto che la metterà di fronte a delle inevitabili decisioni.

Brooklyn si presenta allo spettatore come un prodotto pulito, ben rappresentato e mai pretenzioso. Il bello di questo prodotto audiovisivo lindo e onesto risiede nella storia: per tutta la durata del film si avverte la sensazione di familiarità, come se un vecchio parente ci stesse raccontando la propria storia, una storia fatta di vita vissuta, fatta di dramma e realtà palpabile, senza mai imporre un punto di vista positivo o negativo sulla protagonista, egregiamente caratterizzata dalla candidata all'Oscar Saoirse Ronan.

Sul piano tecnico si nota una regia marcatamente televisiva, soprattutto nel primo atto, fatto che non penalizza in alcun modo la riuscita della pellicola, sostenuta a piene mani anche da un reparto scenografico impeccabile e affascinante.

Mat

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